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  18/01/2015 20:52


Terni: commemorazione di Giunio Tinarelli a conclusione del pellegrinaggio dell'icona della Madonna di Pompei. L'omelia di padre Piemontese



Con la celebrazione nella Cattedrale di Terni presieduta dal evscovo Giuseppe Piemontese si è concluso il pellegrinaggio dell’icona della Madonna del Rosario di Pompei, in diocesi in occasione delle celebrazioni in onore del venerabile Giunio Tinarelli per il 59esimo anniversario della morte. L’omelia del vescovo Piemontese: “Abbiamo vissuto in questi giorni un evento di fede, di devozione e di amore di una comunità cristiana, guidati e ammaestrati da Maria Santissima, Madre di Dio e della Chiesa e venerata col titolo della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Nell’accoglienza rituale dell’immagine, noi intendiamo rendere omaggio a Maria Santissima, che viene a visitare la nostra città e la nostra diocesi in un momento particolarmente critico per la società, per la chiesa, per l’Umanità e per le singole famiglie.

Desidero riassumere il senso di questo pellegrinaggio con due considerazioni. Stiamo rivivendo l’evento della visita di Maria a S. Elisabetta. Maria, giovane figlia di Sion, piena di Grazia, con Gesù nel grembo si mette in viaggio per far visita, incontrare, servire e santificare sua cugina Elisabetta. Elisabetta, che ha sperimentato la sterilità in tutta la sua vita, ora nella sua vecchiaia porta in grembo, quale dono di Dio un figlio, Giovanni Battista. In santa Elisabetta è rappresentata la nostra comunità, ciascuno di noi: coperti dalle rughe, indeboliti dallo scorrere del tempo e dalle fragilità fisiche e spirituali, ma rinvigoriti dalla speranza di una vita, che già palpita nel suo seno. Maria Santissima viene a visitarci per richiamarci la fedeltà e la misericordia di Dio, per donarci Gesù, per ricordarci che Dio abbassa gli orgogliosi ed esalta gli umili, per ravvivare e ringiovanire la nostra fede in Dio che vive con noi. Non siamo una comunità sterile, in Gesù siamo una comunità feconda. A noi sta accogliere il dono di Dio e ravvivare la speranza. Una seconda considerazione ci deriva dal messaggio di questo pellegrinaggio ci viene dalla stessa immagine: l’icona della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei (alta cm 120 e larga cm 100) presenta l’immagine della Madonna in trono con Gesù in braccio; ai suoi piedi, san Domenico e santa Caterina da Siena. La Vergine reca nella mano sinistra la corona del Rosario che porge a santa Caterina, mentre Gesù, poggiato sulla sua gamba destra, la porge a san Domenico. In questo quadro si possono riconoscere tre grandi spazi. Lo spazio in alto, nel quale l’umile ma solenne figura di Maria in trono invita la Chiesa a portarsi verso il mistero della Trinità. Lo spazio in basso è quello della Chiesa, il corpo mistico, la famiglia che ha in Gesù il suo capo, nello Spirito il suo vincolo, in Maria il suo membro eminente e la sua Madre. Lo spazio laterale, rappresentato dagli archi, porta al mondo, alla storia, verso cui la Chiesa ha il debito di essere “sacramento”, offrendo il servizio dell’annuncio evangelico per la costruzione di una degna città dell’uomo. La via che unisce questi spazi è il Rosario, sintesi orante della scrittura, posta quasi come fondamento ai piedi del trono, e consegnato dal Figlio e dalla Madre come via di meditazione e assimilazione del Mistero. La presenza di Maria, serva del signore, madre di Gesù e madre nostra ci orienta alla contemplazione e adorazione della Santissima Trinità. Attraverso questa immagine con questo messaggio Maria santissima viene a noi in questi giorni. Maria vergine che ci presenta suo figlio Gesù a nostro conforto e via di salvezza, non lo tiene per sé. Inoltre, Maria consegna la corona del Rosario quale strumento di evangelizzazione, di pace interiore e di rinnovamento civile sociale ed ecclesiale. Non c’è preghiera più bella che possa portare questi risultati e possiamo trovare la nostra santificazione. A lei vogliamo consegnare e affidare idealmente la comunità civile ed ecclesiale. La Vergine del Rosario nella storia si è mostrata protettrice e difesa dai nemici spirituali, Regina della pace, sostegno delle famiglie e dei poveri, Madre di misericordia per tutti coloro che cercano la verità o che cercano il perdono e il riscatto da errori e sbagli morali ed esistenziali. protettrice e difesa nei diritti spirituali e materiali, regina della pace, sostegno delle famiglie. Sono soprattutto i malati e i membri dell’Unitalsi, che hanno voluto questo pellegrinaggio, i protagonisti, che evidenziano il senso di questo evento. Chiediamo a Maria, salus infirmorum, la guarigione fisica e interiore  dei mali che affliggono l’umanità e soprattutto il segreto per dare senso alla sofferenza esistenziale e ineliminabile. E in noi e intorno a noi vi e tanta sofferenza. Ci ha accompagnato in questo pellegrinaggio il venerabile Giunio Tinarelli, figlio eletto di questa città e della nostra chiesa locale, e maestro e modello di fede e speranza nella sofferenza. Cristiano laico nella quotidianità dell’esistenza: famiglia, lavoro, amici. Ha vissuto la santificazione della vita quotidiana e si è fatto santo. Discepolo e testimone di Cristo, obbediente alla volontà di Dio soprattutto nell’ora della sofferenza e della croce, ha sperimentato le consolazioni e le gioie dello spirito. Apostolo della croce e della gioia nelle situazioni difficili della vita e nella sofferenza ha incoraggiato tutti a mettersi nella scia della propria vocazione e della volontà di Dio. Penso che come chiesa locale e come comunità civile dovremmo riconoscere e valorizzare di più questo modello di cittadino ternano figlio della nostra terra per dare conforto e speranza a tanti di noi. E dovremmo pregare per chiedere il miracolo che può portare al riconoscimento ecclesiale della sua santità e l’elevazione a beato. Il rosario è la sua consegna per la nostra santificazione e quella del mondo: avvolti dalla contemplazione del Vangelo (i misteri) e dalla ripetizione amorosa del saluto alla Vergine.

A conclusione di questo pellegrinaggio mariano vogliamo esprimere il nostro ringraziamento per la conclusione della vertenza AST e pregare per la concordia sociale della nostra città, la pace nelle famiglie, la perseveranza e la santificazione dei sacerdoti e dei religiosi, per le vocazioni e per la nostra Chiesa diocesana. Noi crediamo nella forza della preghiera e nella intercessione di Maria Santissima, aiuto dei cristiani. Grazie a quanti hanno organizzato e seguito il pellegrinaggio diocesano.




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