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  10/12/2014 13:11


Assisi: premio santa Chiara a Pupi Avati



Sarà consegnato al regista Pupi Avati il premio televisivo “Santa Chiara 2014”.  Una delegazione, guidata dalla presidente del Comitato organizzatore Daniela Fanelli, si recherà a Roma mercoledì 10 dicembre direttamente nella sede di produzione Duea Film Spa per una cerimonia di consegna del riconoscimento che gli viene attribuito per due sue produzioni andate in onda tra il 2013 e il 2014 sulla Rai dal titolo: “Un matrimonio” e “Un bambino cattivo” nelle quali emergono i valori della famiglia e delle relazioni.

Il premio nasce nel 1988 per volontà di alcuni ideatori tra cui monsignor Vittorio Peri già primo presidente in collaborazione con la Curia diocesana, le famiglie francescane, la Fondazione Internazionale Assisi e il Comune.

Lo scopo primario è stato sempre quello di dare concreta rilevanza alla proclamazione di Santa Chiara quale “patrona della televisione”, voluta il 14 febbraio 1958 da Papa Pio XII per lo straordinario episodio vissuto dalla Santa nella notte del Natale 1252, quando “Chiara partecipò con radioso trasporto alla celebrazione che avveniva in Chiesa, pur rimanendo, inferma, distesa nella sua cella: miracolo della fede”.

"E' un riconoscimento che mi riempie di gioia perche' avete saputo cogliere in due opere la profondità di alcuni valori che oggi vengono dimenticati o certe problematiche che sono sottovalutate". Sono queste la prime parole di Pupi Avati al quale mercoledì 10 dicembre è stato consegnato il XIII Premio televisivo Santa Chiara dal presidente del Comitato organizzatore Daniela Fanelli e da don Vittorio Peri, vicario episcopale per la Cultura e primo presidente del Comitato. Il premio, che è consiste in incisioni e xilografie di otto artisti della Galleria del Cantico, è stato assegnato al noto regista bolognese per le due opere televisive andate in onda sulla Rai: "Un matrimonio" e un "Bambino cattivo". "In ambedue i lavori - si legge nelle motivazioni - con professionalità di alto profilo umano e artistico, il regista ha saputo non solo dare rilievo ai valori morali e spirituali di cui Santa Chiara d'Assisi è luminosa testimone per tutti, ma anche trasmetterli efficacemente al vasto pubblico  televisivo". La consegna è avvenuta direttamente alla Duea Film di Roma dove Avati ha accolto la delegazione assisana del Premio la cui cerimonia, già  fissata per venerdì  12 dicembre, è  stata anticipata e organizzata in forma ristretta nella sede della casa di produzione del regista a causa dello sciopero generale del 12. "Sono onorato e apprezzo davvero molto questo riconoscimento - ha continuato il regista - perché vuol dire che la città di Assisi non è  rimasta indifferente a certe tematiche come la sofferenza,  che i figli vivono quando i genitori si separano", ben presente nel "Bambino cattivo". A margine della consegna Pupi Avati si è soffermato piacevolmente a parlare con la delegazione a cui ha presentato tutto il suo staff anticipando un lavoro con Rai Fiction su alcuni momenti fondamentali del Vangelo.

 

Il premio biennale, assegna riconoscimenti simbolici a reti televisive, autori, registi, conduttori che hanno trasmesso nel biennio di riferimento programmi capaci di ispirare profondi valori spirituali e  morali e di promuovere l’arricchimento interiore della persona. Particolare attenzione è stata data alle edizioni concomitanti con le celebrazioni clariane: il 750° anniversario della morte della Santa – edizione VI -, il 50° anniversario della proclamazione del patronato televisivo – edizione X - , l’VIII centenario della conversione -consacrazione di Chiara – edizione XII - . In un’epoca come l’attuale in cui il mezzo  radiotelevisivo  assume sempre più un  ruolo preminente  nella circolazione  del pensiero e delle notizie,  il premio è certo una piccola goccia nel vasto mare della comunicazione televisiva, ma la presidenza ed i collaboratori che ne curano le edizioni, ritengono che possa costituire un incitamento ed un sostegno morale a tutti coloro che operano nel settore per una svolta in senso qualitativo dei programmi televisivi. “Chiara – spiega la presidente del Comitato organizzatore - è figura sicuramente attuale e viva nella contemporaneità : ella è guida spirituale della comunicazione televisiva, oltre ad averci trasmesso il valore della assoluta povertà, del silenzio, della dimensione femminile; sia quindi fulgido esempio per tutti noi che ci lasciamo vincere dalle avversità senza saper sollevare gli occhi verso quel Dio misericordioso e generoso che può darci la forza per affermare il bene”.




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