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  27/10/2014 16:36


Nel 28° anniversario dello Spirito di Assisi cristiani, ebrei e musulmani pregano insieme per la pace e il dialogo. Monsignor Sorrentino: “Nuova speranza per il futuro contro ogni forma di intolleranza”



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Da Assisi si è rinnovato forte, con entusiasmo e con grande senso di condivisione il messaggio di pace per migliorare il dialogo interreligioso. La celebrazione del 28° anniversario dello storico evento voluto dal Santo Giovanni Paolo II, di incontrare i capi religiosi del mondo intero e con loro pregare nella città del poverello, in questa “tre giorni” di iniziative che ha visto la presenza di cristiani, musulmani ed ebrei, ha mostrato come lo “Spirito di Assisi” sia vivo nei cuori di tutti coloro che anelano alla pace.

“Da Assisi – ha dichiarato il vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino – parte un messaggio di speranza, un richiamo al dialogo, che vuole contrastare il terrorismo e ogni forma di intolleranza. I vari momenti che abbiamo vissuto, dalla preghiera all’approfondimento sulla figura di Abramo dimostrano, che la via della pace c’è, esiste ed è nostro dovere percorrerla rispettandoci e amandoci vicendevolmente come fratelli e sorelle come anche Papa Francesco ci ha ricordato”.

Una tre giorni che si è aperta sabato 25 ottobre rivivendo, attraverso la proiezione di un documentario, i momenti più belli della visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 4 ottobre del 2013. I suoi gesti e le sue parole come è stato sottolineato anche dal cardinale di Perugia-Città della Pieve e presidente della Ceu S.E. Gualtiero Bassetti, intervenuto alla presentazione, sono “più attuali che mai e ci insegnano il vero senso dell’accoglienza”.

Ebrei, cristiani e musulmani, oltre a riconoscersi nella comune fraternità umana, hanno poi voluto ritrovarsi a partire dal loro comune essere “figli di Abramo”. Questo è il titolo della mostra d’arte contemporanea la cui visita ha permesso di muovere i primi passi verso la comune preghiera che si è tenuta domenica 26 ottobre nel Giardino dei Novizi del Sacro Convento di Assisi e che ha voluto rievocare sia la preghiera del 1986, sia quella più recente di Papa Bergoglio nei giardini Vaticani con Shimon Peres e Abu Mazen.

Un altro momento significativo è stato l’intervento di padre Pierbattista Pizzaballa: preziose le parole di un testimone di recentissimi momenti che attestano come sia vivo il desiderio di pace, come lo Spirito di Assisi attraversi le fedi ed i cuori degli uomini. Il custode di Terra Santa ha parlato della visita di Papa Francesco in Terra Santa e del successivo incontro nei giardini Vaticani: due momenti che ha avuto la grazia di vivere insieme al Papa e all’incontro di questi con due popoli che desiderano ma non riescono ad aver pace. Padre Pierbattista ha sottolineato come il Pontefice non abbia voluto proporre un ennesimo percorso di pace, ma ha semplicemente voluto pregare con ebrei e palestinesi per un bene, un interesse comune. E’ seguita una bella e articolata  preghiera con i tre rappresentanti delle fedi monoteiste a guidare ciascuno tre intenzioni rivolte a Colui che solo è Dio: innanzitutto un rendimento di grazie per la Creazione, quindi una richiesta di perdono per le proprie colpe, ed infine una vera e propria invocazione per la pace. I testi utilizzati sono stati scelti dai testi sacri e ciascuno dalla propria ricca tradizione spirituale.

Due gesti simbolici hanno concluso il momento di preghiera, reso particolarmente difficile dal vento e dalla temperatura piuttosto bassa: la consegna di una pianta d’olivo e di una lampada accesa al Custode di Terra Santa, a monsignor Sorrentino, al Rabbino Luciano Meir Caro e allo Shaykh Abd al-Wahlid Pallavicini. Infine tutti i presenti si sono recati in simbolico pellegrinaggio alla tomba di San Francesco dove ciascuno ha potuto aggiungere la propria preghiera silenziosa.

Altrettanto partecipata la preghiera ecumenica nel Santuario del Perdono di Santa Maria degli Angeli perché, come è stato sottolineato “solo partendo dal perdono ci si può incamminare verso una pace vera”. Di spessore gli interventi del vescovo Sorrentino, del Rev.mo Archimandrita P. Symeon Catsinas (Vicario episcopale del Patriarcato Ecumenico  e della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e di Malta  ed Esarcato dell’Italia meridionale) e del Rev. Marc Turner (della Chiesa Anglicana in Italia).

Un successo di pubblico e di entusiasmo per la speranza che ha suscitato in tutti i presenti è stato infine il convegno che si è svolto nel giorno dell’anniversario, lunedì 27 ottobre nel Salone papale del Sacro convento dal titolo: “Abramo nostro padre nella fede: tre popoli, tre fedi. Quali dialogo?”. Attraverso gli interventi di Rav Yosef Levi (Rabbino capo della sinagoga di Firenze), del professor Giulio Michelini Ofm (docente all’Istituto Teologico di Assisi) e di Youssef Sbai, (Imam e vicepresidente dell’Unione comunità islamiche d’Italia) e le testimonianze dell’Imam Kame Layachi, di Maurizio Certini (direttore del Centro internazionale studenti “Giorgio La Pira)  e di Vittorio Bendaud (coordiantore del tribunale rabbinico del Centro-Nord Italia) sono emersi, partendo dalle origini, gli aspetti che uniscono cristiani, ebrei e musulmani. Anche grazie alla partecipazione degli studenti e alle domande poste, si è vissuto un momento di grande condivisione che dà speranza al mondo. Da Assisi si è rinnovato quindi l’impegno per migliorare il dialogo interreligioso e un percorso comune sulla via della pace tracciata dal Santo Giovanni Paolo II e percorsa ora con grande enfasi da Papa Bergoglio




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