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  11/09/2014 17:04


“Destinazione gioia”: 180 giovani perugini sul Cammino Portoghese verso Santiago de Compostela



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“Destinazione gioia”: queste le parole incise sul bastone che ha sostenuto il cammino di ciascuno dei 180 giovani di Perugia-Città della Pieve partiti a piedi da Tuy per Santiago de Compostela e arrivati il 26 agosto. Li hanno accompagnati cinque preti e una suora, insieme al nuovo vescovo ausiliare della Diocesi. Li ha accompagnati soprattutto la Parola di Dio, quella che Gesù rivolge al giovane ricco: “Seguimi!”. Ognuno dei partecipanti (tra i 16 e i 30 anni) ha accolto questo invito e si è messo in gioco per scoprire - o riscoprire - la gioia di questa chiamata, in un contesto privo della comodità della vita quotidiana. Ogni giorno ci si è spostati a piedi, con gli zaini in spalla, a gruppi di circa dieci persone: sveglia assai presto e partenza di primissimo mattino, quando ancora l’alba è lontana e la luna campeggia nel cielo stellato. Lungo la strada si è pregato, sostando o camminando, a volte tra la curiosità e lo stupore della gente, che ha visto questi ragazzi con il sorriso sulle labbra e gli occhi colmi di gratitudine - anche sotto la pioggia - per l’esperienza ricevuta in dono. L’ingresso a Santiago, cantando tutti insieme, è stato un momento di felicità, ma anche una grande testimonianza per la numerosa folla presente in città. Nel cammino non sono mancate le risa, gli scherzi, il colloquio con gli altri pellegrini di ogni nazione incontrati numerosi lungo la strada. Al termine di ogni tappa, poi, tutti indaffarati per prepararsi il pranzo, con l’ausilio di un semplice fornellino da campo: ogni componente del gruppo si è impegnato, con cura e con amore, a fare la propria parte. Ha dominato, insomma lo spirito di condivisione. Ciascuno ha scoperto come condividere significhi dover rinunciare a qualcosa di proprio per potersi donare agli altri, cioè per amare. E questo amore donato mettendosi a servizio degli altri riempie il cuore di gioia.

Ogni giovane è stato invitato a partire per Santiago portandosi dentro una domanda, un desiderio, un dubbio… Il pellegrinaggio, infatti, è un’occasione per scoprire ed accogliere delle risposte significative, capaci di portare frutti concreti nella vita personale e comunitaria. Lo hanno testimoniato giornalmente i racconti di chi, alla sua seconda o terza esperienza di cammino, ha detto di averne ricevuto doni copiosi e forte incoraggiamento: chi si è deciso per un percorso di studi, chi ha trovato il coraggio di accogliere una chiamata particolare, chi ha imparato a volersi più bene, chi ha superato qualche sua paura, chi ha deciso di vivere un fidanzamento cristiano… Passo dopo passo, parola dopo parola, i ragazzi si sono resi conto che i disagi del dormire per terra in palestre con pochi bagni a disposizione e tutte le fatiche del pellegrinaggio sono, alla fine, un modo per rispondere di sì all’invito di Dio a prendere in mano la propria vita e a realizzarla secondo il suo progetto d’amore. Proprio come ha fatto Maria, che a Pontevedra è venerata come “Virgen peregrina” ed è raffigurata con cappello, bisaccia e bastone. Proprio come Santiago (Giacomo il maggiore), che, con l’entusiasmo di un “figlio del tuono”, ha predicato il Vangelo ai confini della terra e ha affrontato per primo il martirio. Anche lui, lungo la strada, è raffigurato in abiti da pellegrino, con il bordone in mano. Il bastone - appunto - della gioia, che ancora per sei giorni (e più di cento chilometri) ha sostenuto il cammino dei giovani perugini verso Santiago e la cattedrale dell’Apostolo, e che ora riporteranno a casa come ricordo di una indimenticabile esperienza. 

Francesca Menna




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