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  13/08/2014 19:16


L'augurio e la riflessione del vescovo di Città di Castello Domenico Cancian per la Festa dell'Assunta



Dato che dal 14 al 20 agosto sarò a Bogotà (Colombia) per partecipare al Congresso mondiale sulla Misericordia, prima di partire voglio lasciare un saluto. Anzitutto l'augurio che tutti abbiano la possibilità di giorni di vacanza e di riposo fisico e spirituale, a cominciare da quelli che hanno più bisogno e magari vivono nel disagio. Anche con poco possiamo trovare serenità e distensione. Impariamo sempre più a condividere quel che abbiamo con chi non ha il necessario.

Una bella vacanza non è tale se si riduce (solo) alla soddisfazione dei nostri interessi senza badare agli altri. L'egoismo guasta anche la legittima vacanza.

Viene a proposito l'iniziativa dei Vescovi italiani. Chiedono che la giornata del 15 agosto sia dedicata oltre che al riposo, anche alla riflessione, alla preghiera e all'aiuto delle centinaia di migliaia di persone che in Iraq, in Meglio Oriente, nel Nord Africa e in altre parti del mondo sono violentate, giustiziate, o perseguitate. Si parla di sterminio (anche sepolti vivi), di genocidio, di distruzione anche di monumenti di grande interesse culturale e religioso. Le minoranze religiose, in primis i cristiani, vengono perseguitati e cacciati di casa in modo brutale, bambini morti di sete e di fame, donne vendute come schiave.

Dice Papa Francesco: "Tutto questo offende gravemente Dio e l'umanità. Non si può portare l'odio in nome di Dio.

Dona la pace, Signore ai nostri giorni e rendici artefici di giustizia e di riconciliazione!".

Non possiamo non riconoscere che la pace dipende da ogni uomo. Ciascuno di noi sia "uomo e donna di pace", pronto al dialogo e al perdono, a vincere il male con il bene. Cominciando dalle nostre relazioni in famiglia, nel vicinato, nell'incontro con ogni uomo, specialmente il più debole e sofferente.

 

Il 15 agosto è soprattutto la solennità di Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti gli uomini. Dopo aver svolto perfettamente la sua missione, si è “addormentata” nel Signore. Assunta in cielo con il suo corpo, con la sua anima e il suo spirito, è nella gioia del Paradiso, la grande Festa alla quale tutti siamo invitati.

Lei, già “vestita di sole, con la luna sotto i piedi e incoronata di 12 stelle", è la nostra sorella che ci invita a fare la sua strada: credere alla parola di Gesù, al suo vangelo e a metterlo in atto. “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2, 5). Così arriviamo anche noi alla gioia definitiva della vita eterna.

A Dio che è Amore si arriva con le opere dell’amore. Sono un’infinità. Ce le sta ricordando con coraggio il Papa. Basta la nostra disponibilità. Per metterle in atto è inevitabile la lotta contro l’egoismo che spinge l’uomo a rinchiudersi più che ad aprirsi, a prendere più che a dare, a dominare più che a servire. Qui si gioca il bene e il male e noi siamo chiamati a scegliere e a schierarci dalla parte giusta come ha fatto Maria.

Molti tifernati il 15 agosto si recano al Santuario di Canoscio. Maria benedica tutti.

 

Dall’alto del Colle di Canoscio

volgi gli occhi tuoi misericordiosi

sulla nostra città e sulla Chiesa,

sulle famiglie, sui giovani, sui malati, sulle persone disperate.

Tutti noi ci affidiamo a te,

sorella buona e madre premurosa,

regina tutta bella e santa.

Ottieni la Pace fra cielo e terra,

per tutti i popoli e nei nostri cuori.

Ogni volta che guardiamo Te,

torniamo a credere nella forza rivoluzionaria dell'amore,

della tenerezza e dell'umiltà.

Ricordaci che non c'è bisogno di fare del male o di maltrattare gli altri

per sentirci importanti”.

 

X Domenico Cancian, fam, Vescovo




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