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  17/07/2014 11:52


Perugia: ai microfoni di «Umbria Radio» il messaggio sempre attuale dell’Umanesimo benedettino, del Monachesimo occidentale “riscoperto” nel 50° anniversario della proclamazione di san Benedetto da Norcia a Patrono



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In occasione della recente festa liturgica di san Benedetto abate, l’Archidiocesi e la Comunità delle monache Benedettine del Monastero di Santa Caterina in Perugia hanno promosso una significativa iniziativa culturale e religiosa in ricordo del 50° anniversario della proclamazione di san Benedetto da Norcia a Patrono d’Europa, avvenuta il 24 ottobre del 1964 da parte di papa Paolo VI, che ha visto la partecipazione del cardinale Gualtiero Bassetti. Ad introdurre questo incontro molto partecipato è stato il vicario episcopale per la cultura mons. Elio Bromuri.

«Umbria Radio», l’emittente diocesana a diffusione regionale, è entrata con i suoi microfoni in questo luogo di clausura dedicandogli il “1200 secondi con …” (il programma quotidiano di approfondimento) in onda il 17 luglio, alle ore 17.30, e il 18 luglio, alle ore 9. Il contenuto delle interviste alla madre badessa suor Caterina, che ha parlato dell’attualità della Regola benedettina nel XXI secolo, e all’accademico medievalista Franco Mezzanotte, che ha tenuto una “lezione” sull’influsso del Monachesimo nella formazione dell’Europa, è consultabile nella sezione News dalla regione del sito www.chiesainumbria.it .

L’iniziativa, che ha fatto “riscoprire” il messaggio sempre attuale dell’Umanesimo benedettino, del Monachesimo occidentale, è stata ospitata nel Coro del Monastero di Santa Caterina situato in corso Garibaldi, nel rione di Porta Sant’Angelo. In questo luogo di clausura le religiose della Regola di san Benedetto vi giunsero nel 1643, dopo aver dimorato per quattro secoli nell’antico Monastero fuori le mura medioevali, ubicato a circa mezzo miglio da Porta Sant’Angelo.

Molte persone si recano nel parlatorio del Monastero per chiedere una parola di conforto, un aiuto materiale, come ha ricordato la madre badessa suor Caterina. Soprattutto ai giovani che vivono oltre le mura della clausura, la benedettina dà loro il consiglio di «leggere e sperimentare la Regola nei luoghi dove stanno. Ciò può sembrare una frase fatta, ma è il lavoro che faccio regolarmente con i giovani che suonano alla porta del Monastero, dicendo loro di mettere in pratica la Regola nel mondo dove stanno, perché non è detto che devono diventare per forza benedettini o benedettine. Devono vedere bene quale è la strada che il Signore vuole che loro percorrano, o che si sentono chiamati di vivere. Ma partendo da questa base si può estraniare la Regola da un contesto prettamente religioso e prendere quello che è puramente umano, sociale, di studio».

Molto interessante è stata la “lezione” del prof. Mezzanotte, che ha offerto una riflessione partendo da un evento recente rispetto all’ultramillenaria storia del Monachesimo benedettino. Si tratta dei Trattati di Roma del 1957, che fecero nascere la Comunità Economica Europea, la CEE, oggi Unione Europea. Non è stata una provocazione da parte dello storico sostenere che «un “punto di arrivo” del Monachesimo benedettino sono i Trattati di Roma. Ben poche persone si resero conto che gli Stati firmatari di questi Trattati altro non erano se non l'antico impero carolingio. L'idea di Europa, ed anche il suo concetto, erano ancora di la da venire, ma si stava realizzando su questi territori una sintesi grandiosa, le cui conseguenze le viviamo ancora oggi». Il pensiero unificante dell’impero di Carlo Magno, «fu quello basato sulla interpretazione cristiana delle esperienze del mondo antico – ha sottolineato il prof. Mezzanotte –. Questo pensiero, questa unità culturale vennero largamente formati dal pensiero dei monaci e totalmente diffusi da essi, in particolare dal Monachesimo benedettino, che coprì l'intera Europa con le sue abbazie, i suoi lavori, le sue riflessioni, in campo culturale ed economico, oltre che religioso».




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