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  05/07/2014 08:39


Narni: ingresso del nuovo vescovo padre Giuseppe Piemontese



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Calorosa accoglienza a Narni per il nuovo vescovo padre Giuseppe Piemontese, che nella festività di San Cassio, coprano della città, ha fatto il suo ingresso ufficiale nella seconda città della diocesi. La visita di mons. Piemontese è cominciata all'ospedale di Narni dove è stato accolto dal sindaco Francesco De Rebotti, dal direttore sanitario Guido Sergio, dal cappellano don Sergio Colantoni, dal parroco don Sergio Rossini, da medici e paramedici . Il vescovo ha visitato i vari reparti del nosocomio salutando i malati e i loro familiari, la sala chirurgia e i laboratori di analisi e diagnostici.

A piazza dei Priori è stato salutato dai rappresenti dell'amministrazione comunale, dal presidente dell'ente corsa e dei Terzieri, dai figuranti del corteo storico che al suono dei tamburi hanno accompagnato il vescovo in corteo fino alla Cattedrale dove si è svolto il rito religioso, al quale hanno preso parte i canonici della Cattedrale, i sacerdoti del comprensorio narnese ed ex parroci di Narni, il sindaco di Narni e il vicesindaco di Calvi dell'Umbria e numerosi fedeli.

E' stato il sindaco Francesco De Rebotti a salutare il vescovo a nome di tutta la comunità e delle istituzioni del territorio le straordinarie figure dei santi Giovenale e Cassio e i protomartiri francescani “che abbiamo avuto occasione di riscoprire e in questi ultimi anni, ma che danno il senso della vocazione dei nostri territorio alla fratellanza, alla pace. Territori di uomini e donne forti che sanno affrontare crisi come quella che stiamo attraversando”. “Da lei vescovo ci aspettiamo Tanto – ha concluso il Sindaco - e un sostegno in questo momento difficile per tutti. E' stata un emozione accompagnarla all'ospedale in visita ai malati, è stato bello vederla salutare con amore e passione tutti. Sicuro di averla sempre al nostro fianco, come comunità e come sindaco le dò il benvenuto a nome di tutti”.

Il vescovo Piemontese ha ricordato il momento solenne per la nostra diocesi e per questa città e per il suo circondario “nel quale ha inizio in maniera solenne il mio ministero di vescovo insieme ai sacerdoti e a tutti voi. Vi ringrazio per aver condiviso con me la preghiera, la lode e il ringraziamento, ma anche la supplica e l'invocazione perchè il Signore ci accompagni nei giorni futuri”.

Siamo una comunità cristiana e umana che sperimenta l'amore di Gesù in varie forme – ha aggiunto mons. Piemontese -, innanzi tutto attraverso il dono di Gesù stesso che ha dato la vita per noi e ci ha posto in una condizione di figliolanza, in una condizione di fraternità e ci ha dato la grazia necessaria per affrontare la nostra esistenza e il nostro cammino nella gioa e nella piena realizzazione di noi stessi. Gesù ci chiama amici non servi. I sacerdoti, i diaconi i laici, tutti siamo chiamati e siamo amici di Gesù. E in questa amicizia ci ritroviamo questa sera in questa magnifica Cattedrale che ricorda una comunità variamente articolata, presieduta dal vescovo con i sacerdoti e il popolo di Dio. Qui aleggia ancora una storia straordinaria di santità di esperienza di fede e di cammino del popolo di Dio. Questa sera sperimentiamo e siamo abbracciati dall'amore di Dio, e siamo qui per guardare avanti, a partire da questo territorio, verso il tempo e la storia che il Signore pone davanti a noi e affida alla nostra esperienza. L'inizio del ministero di un vescovo pone la comunità cristiana in una situazione di speciale predilezione e grazia. C'è una novità che il Signore riserva a tutti e noi e che a noi sta riconoscere e costruire. Tutto questo insieme come Chiesa, come comunità in comunione. A volte ci lasciamo corrompere dal clima d'individualismo che ci circonda, da questa nostra società. Occorre che con la grazia di Dio possiamo far emergere la nostra volontà di comunione nell'unica Chiesa, di comunione con il vescovo e il papa. E' la prima sfida che oggi siamo chiamati a vivere e portare avanti. Senza la comunione non c'è missione, anzi la comunione è essa stessa missione. Se riusciamo a dare questa testimonianza avremo compiuto la metà del mandato che il Signore ci ha affidato. Siamo chiamati ad annunciare Gesù, la grazia ci aiuta a proporre a tutti la testimonianza del Signore che ci ama. Non annunciamo noi stessi o le nostre opere, ma il Vangelo. Nella piazza di questa città vari santi si sono avvicendati per predicare e annunciare il Vangelo. E' questa una realtà molto bella perchè nell'antichità i nostri padri hanno avviato l'opera di evangelizzazione di cui noi oggi siamo testimoni. Ci accorgiamo che tanti figure altissime di santità, da San Giovenale a San Cassio o l'esperienza dei francescani, di tante forme di vita cristiana, si sono espresse in questo luogo ad edificare il tessuto cristiano di cui oggi noi godiamo pienamente. Leggendo gli statuti di Narni si nota una comunità civile, laica che vuole costruirsi nel benessere e nella concordia, dove si pone al centro la persona umana e l'uguaglianza tra tutti i cittadini, una città che vuole favorire la concordia e l'unità tra i popoli, la crescita culturale e umana della società. Io aggiungerei anche quella spirituale e cristiana. Coloro che hanno redatto lo statuti hanno dimenticato che questa città senza le radici cristiane e i Santi che si sono succeduti e che hanno dato la vita per essa, non ci sarebbe nemmeno lo sviluppo sociale e culturale. Noi vogliamo dare il nostro contributo con le autorità civili per la crescita e l'uguaglinza del benessere, lo sviluppo culturale e umano, spirituale e cristiano di questa realtà che è impregnata di cristianesimo. Sono davanti a noi molte sfide spirituali e sociali, una città che soffre per mancanza di lavoro, soffre e per la mancanza di tante tutele. Ciascuno per la sua parte è chiamato a dedicare energie perchè si realizzi un benessere umano e dignitoso per tutti. All'inizio di questo ministero ognuno dovrebbe fare un proposito che è quello di collaborare secondo il suo ministero e carisma al bene spirituale e materiale di questo luogo. Voglio invitare i sacerdoti a quella testimonianza di comunione a cui accennavo prima. La comunione va costruita tutti i giorni, con il nuovo vescovo e con gli antichi sacerdoti, ciascuno rispettando e accogliendo le diversità e i doni dell'altro. Altrimenti credo che il popolo di Dio ne soffrirà. Con la grazia del Signore riusciremo a rispondere e a rinnovare la nostra evangelizzazione nel nome di Dio. Anche noi siamo essere umani deboli e portiamo tesori in vasi di creta, ma proprio questo deve indurci ad una maggiore umiltà e una maggiore comprensione dei fratelli e di coloro ci sono intorno. Partiamo allora dal dono grande dell'amore di Dio per noi, da ciò che i Santi di questa comunità ci hanno lasciato e rilanciarlo in un modo intelligente nella società in cui la provvidenza ci ha chiamato a vivere. Credo che con la buona volontà e con l'aiuto del Signore riusciremo a realizzare la missione che il Signore ci ha affidato”.

LE IMMAGINI - http://www.diocesi.terni.it/multimedia/immagini/main.php?level=album&id=173

IL VIDEO - https://www.youtube.com/watch?v=V_SnjD1pni4







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