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  09/04/2014 15:21


Perugia: la lettera del cardinale Gualtiero Bassetti in occasione della recente iniziativa “Una vita da social” rivolta ai giovani ma non solo



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Carissimi,

accolgo con grande favore questa iniziativa che si prefigge di sensibilizzare le giovani generazioni ad un uso intelligente di internet e dei social network. La Rete, infatti, offre occasioni straordinarie di incontro e interazione come mai era accaduto nella storia dell’umanità. Allo stesso tempo, però, presenta delle insidie, alcune subdole e nascoste, dalle quali bisogna sapersi proteggere e difendere attraverso un’educazione seria e consapevole. Occorre infatti essere educati – dalle famiglie e dalla scuola – per essere preparati ad ogni novità prima che la tecnica prenda il sopravvento sull’uomo.

D’altra parte, le ultime statistiche ci dicono chiaramente che i ragazzi e le ragazze più giovani trascorrono ormai moltissimo tempo sul web e adottano i social network come uno dei luoghi primari di comunicazione. Questo significa che per le giovani generazioni l’ambiente digitale non è più “un mondo parallelo o puramente virtuale” bensì parte integrante della loro realtà quotidiana. In virtù di questa forte dinamica di interazione, i social network possono sviluppare sia un’influenza positiva che una fortemente negativa. Nel primo caso, possono “essere un fattore di sviluppo umano” e, come ha evidenziato papa Benedetto XVI, possono perfino aprire “nuovi spazi di evangelizzazione”.

La rete, dunque, di per sé, è un medium dalle capacità straordinarie in grado di favorire il dialogo fra gli esseri umani e in grado di «promuovere una cultura del rispetto, del dialogo, dell’amicizia» come ha affermato il Santo Padre nel suo Messaggio per la 43ª Giornata Mondiale per le comunicazioni sociali. Accanto a queste grandi opportunità, però, ci sono anche una serie di rischi che derivano da un uso sbagliato e da un’erronea percezione della Rete. Uno dei rischi maggiori consiste, infatti, nella totale “perdita della dimensione della realtà” da cui scaturiscono una serie di fenomeni inquietanti e preoccupanti: il primo dei quali è il cyberbullismo e il secondo è la pornografia.

Spesso questi due fenomeni sono tra loro intrecciati in una dinamica perversa che nega l’intima essenza dell’uomo, svilisce la sua dignità e riduce l’essere umano ad una rozza merce da sfruttare e da abusare. In definitiva, dall’uso sconsiderato di queste nuove forme di comunicazione – o dal loro abuso – può scaturire una condizione umana di profonda solitudine esistenziale. Una solitudine che scaturisce dall’illusione che per comunicare, per costruire una relazione, per diventare degli amici, sia sufficiente utilizzare computer e magari costruirsi una nuova identità personale su internet.

Tuttavia l’identità di una persona non può mai essere totalmente contraffatta, perché è il risultato di una storia lunghissima, di relazioni sociali intense, vere ed autentiche. Così come l’amicizia, il cui significato distorto, è forse il più serio equivoco che emerge nei social network. Cos’è l’amicizia? È sufficiente entrare in relazione su internet per essere degli amici autentici? L’amico è colui che condivide interamente la nostra vita e noi la sua. A scuola, nello studio pomeridiano, in famiglia, nello sport, nelle vacanze, nei momenti di riflessione e di preghiera. L’amico è soprattutto colui che ci è vicino nella gioia e anche nei momenti di più grande difficoltà. Quando abbiamo un successo ma anche quando tutto sembra volgere al peggio.

L’amico ci sprona a fare del nostro meglio ed è disposto a donare la vita per noi. Come ha detto Gesù: “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. L’amico, insomma, è una presenza vera, autentica, carnale che sta vicino ad ognuno di noi. E in questi rapporti umani ognuno di noi cresce e si sviluppa. Da sempre, nella nostra cultura, la vera amicizia è stata da sempre ritenuta una delle ricchezze più grandi di cui l’essere umano possa disporre. Negli ultimi anni, invece, il concetto di amicizia è stato eccessivamente utilizzato e banalizzato nella Rete. Questo è un grande equivoco.

Bisogna, infatti, stare molto attenti a non svilire l’esperienza dell’amicizia. Sarebbe triste, infatti, se il nostro desiderio di contrarre amicizie on-line si realizzasse a scapito della famiglia, dei vicini di casa, dei compagni di scuola o dei colleghi di lavoro. Se infatti il desiderio di connessione ad internet diventa assillante, la conseguenza è che la persona si isola socialmente e finisce per negare ogni sviluppo umano. Riscopriamo quindi il significato autentico di amicizia seguendo l’esempio di Gesù! Egli ha dato la vita per i suoi amici e non ha chiesto niente in cambio. Questa è l’amicizia vera: un amore totale, gratuito e sconfinato.

+ Card. Gualtiero Bassetti

Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve

(da: www.umbriajournal.com , del 07 aprile 2014)

 




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