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  04/10/2013 12:35


SALUTO DELLA PRESEDENTE DELLA REGIONE UMBRIA CATIUSCIA MARINI



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Santità,

è con grande gioia che la accogliamo nella nostra terra, l’Umbria, e so di interpretare i sentimenti di tutti gli umbri nel rivolgerLe un affettuoso saluto di benvenuto in questa giornata particolare che rappresenta un appuntamento storico per la regione in cui FRANCESCO è nato e dove si è svolta tanta parte della sua straordinaria avventura umana.

San Francesco e la famiglia francescana che da lui ebbe origine hanno avuto in Umbria un territorio di elezione tanto da rendere quasi inscindibile Umbria e Francescanesimo. Basta osservare le valli umbre, i monti e le colline le città, i borghi, i castelli, i romitori, i monasteri, i conventi, le pievi per respirare appieno questo spirito, fatto di quel giusto equilibrio tra dolcezza e serenità e determinazione e asprezza che caratterizza il messaggio francescano e che ritroviamo nella natura e tra i tratti fondamentali della nostra gente.

Questa spiritualità non ha toccato solo i credenti, anche il pensiero laico in Umbria ne ha attinto profondamente e si è confrontato ininterrottamente con Francesco e il messaggio francescano. Penso,in particolare, ad Aldo Capitini, laico, pacifista e nonviolento che 50 anni fa volle la Marcia per la pace Perugia-Assisi, anche per la straordinaria forza del messaggio di pace del “Poverello di Assisi”. Assisi è nel tempo assurta a città simbolo del dialogo, tra religioni e popoli.

Il dialogo, il confronto aperto e rispettoso ha impregnato di sé sulle orme di Francesco questo territorio  e noi ad esso ci siamo ispirati, proprio in questi giorni, presentando la candidatura di Perugia, i luoghi di San Francesco d’Assisi e l’Umbria a capitale europea della cultura 2019.

Francesco appare oggi come ai suoi tempi “uomo del futuro”: dall’idea profondamente innovativa della natura al riconoscimento del valore di ogni essere vivente, e quindi l’idea di disponibilità e apertura a tutto ciò che ci circonda, con il conseguente rifiuto del ricorso all’uso della forza, della violenza, delle ingiustizie e l’attenzione agli ultimi.

Viviamo un tempo difficile, nella crisi più acuta per noi dal secondo dopoguerra, cogliamo i segni profondi di disgregazione e declino che colpiscono le persone ed il Paese. L’angoscia, anche nella nostra Umbria, di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie di un lavoro perso e che non c’è più (qui oggi ci sono tantissimi lavoratori di queste aziende in difficoltà), di imprenditori, piccoli artigiani, commercianti, professionisti in difficoltà che fanno fatica a trovare una nuova ripartenza, di giovani scoraggiati nel trovare prospettive di lavoro e di autonomia. Sappiamo bene di non avere a disposizione soluzioni facili ma non abbiamo altra possibilità che percorrere una strada del cambiamento. E allora dobbiamo sapere che la crisi non ha prodotto solo perdite di tipo materiale, nella ricchezza dei Paesi o nel reddito di famiglie e persone; la crisi prolungata negli anni sta producendo perdita di senso, appannamento di valori, smarrimento. Per questo abbiamo bisogno non solo di nuove ricette di politica economica ma anche di nuova tensione morale e di un grande sforzo collettivo, a cominciare da chi è impegnato nella politica e nelle istituzioni.

Santità,

accanto a Francesco si staglia anche la figura di Chiara che interpretò con straordinaria originalità il messaggio francescano in ambito femminile, divenendo la fondatrice ed il riferimento di nuove forme di vita religiose.

In questi anni difficilissimi le donne non solo stanno subendo i colpi dell’impoverimento economico, occupazionale e di opportunità ma sono vittime di una barbara violenza maschile: madri, figli e sorelle uccise da una violenza cieca e distruttiva solo per il fatto di essere donne.

Santità ci aiuti a ricostruire, nella società contemporanea, anche il senso morale del rispetto e della difesa di ogni essere umano e delle donne.

Benvenuto in Umbria, la Terra di Francesco.




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