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  26/12/2019 19:29

PERUGIA: LA VISITA NATALIZIA DEL VESCOVO AUSILIARE MONS. MARCO SALVI AI DETENUTI E ALLE DETENUTE. ANNUNCIATI DALLA DIRETTRICE BERNARDINA DI MARIO IMPORTANTI PROGETTI OCCUPAZIONALI PER IL 2020


Ad anticipare il Pranzo di Natale in carcere del cardinale Gualtiero Bassetti, è stata la visita del vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, lo scorso fine settimana, ai detenuti e alle detenute, al personale educativo e di sorveglianza e ai volontari della Casa Circondariale di Capanne Perugia. La celebrazione eucaristica natalizia ha visto la partecipazione di circa 200 tra detenuti e detenute, presieduta da mons. Salvi insieme al cappellano della struttura padre Francesco Bonucci e al cappellano del Perugia Calcio padre Mauro Angelini, entrambi dell’Ordine dei Frati Minori. La liturgia è stata animata dalla Comunità Magnificat e un detenuto ha donato a mons. Salvi un crocifisso da lui realizzato. Tra i volontari delle associazioni operanti in carcere c’era il segretario dell’Associazione perugina di volontariato Maurizio Santantoni, che ha fatto da “portavoce” a ciò che ha detto mons. Salvi all’omelia. «Il vescovo ha evidenziato due aspetti del Natale – racconta Santantoni –: il primo, è che per ciascun cristiano si apre, qualunque sia la condizione di vita, la speranza. E’ una luce che entra nella vita e rischiara le tenebre; il secondo, è che Dio ama ciascun uomo che deve prendere coscienza di questo Amore, perché la vita abbia una speranza al di là delle difficoltà. Mons. Salvi ha anche ricordato che la venuta del Figlio di Dio tra gli uomini è stata annunciata dall’Angelo prima di tutto agli emarginati. Questo deve far riflettere su come il Signore possa entrare nella vita di ciascuno, pur in difficoltà o che ha commesso degli sbagli». Nel prendere la parola la direttrice della Casa Circondariale Bernardina Di Mario, ha annunciato alcuni importanti progetti occupazionali per i detenuti e le detenute che saranno avviati nel corso del 2020. Innanzitutto il progetto di un laboratorio di cucito, che occuperà 60 tra detenuti e detenute, per la produzione di indumenti per gli agenti di Polizia penitenziaria di tutt’Italia.



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