La parrocchia di Santa Maria Assunta della Cattedrale di
Terni celebra la festa del Preziosissimo Sangue dal 25 al 29 settembre. La
reliquia del Preziosissimo Sangue, una croce pettorale al cui interno sono
custodite alcune gocce del sangue di Gesù, fu donata alla chiesa Cattedrale nel
1650 dal cardinale Francesco Angelo Rapaccioli allora vescovo di Terni. E’ una
devozione a Gesù che suggerisce lo spirito di sacrificio, incoraggia a portare
la croce e ad affidarsi alla volontà di Dio. In modo particolare, la solennità
del Preziosissimo Sangue si lega al territorio ternano grazie ad un’antica
storia, che affonda le sue radici nel lontano 1675, quando la popolazione fu
colpita da una terribile epidemia di peste che, in poco tempo, causò un
elevatissimo numero di morti. L’allora vescovo, monsignor Gentili, decise di
fare appello alla Misericordia del Signore e il 21 giugno del medesimo anno si
diresse sulla Torre dei Barbarasa. Da qui, benedisse la città con la reliquia
del Preziosissimo Sangue: inspiegabilmente e senza una causa evidente,
l’epidemia di peste iniziò a decrescere per sparire del tutto durante
l’inverno.
Nella
Cattedrale di Terni dalla fine del ‘600 la reliquia è custodita nell’altare
appositamente costruito e la storia descritta in un dipinto del XVIII secolo,
posto sulla parete sinistra del presbiterio, di fronte all'organo, rievoca
l'incontro di San Giuseppe da Copertino con il cardinale Rapaccioli. Quando il
cardinale, che si recava ad Assisi per incontrarsi con l'amico Santo, giunse
nei pressi della basilica di San Francesco, vide venirgli incontro San Giuseppe.
Giunto all'altezza del cardinale, il santo, divinamente ispirato, si
inginocchiò adorando la reliquia del Preziosissimo Sangue, che il cardinale segretamente
recava con sé. L'episodio è una prova indiretta dell'autenticità della reliquia
offertaci da San Giuseppe da Copertino, che l'anonimo pittore ha voluto
affrescare a lato dell'Altare Maggiore.
Oltre alle celebrazioni liturgiche del triduo con
l’esposizione della reliquia, il Rosario e la messa, la festa vivrà alcuni
momenti culturali di particolare interesse: giovedì 26 settembre alle ore 17.00
al Museo diocesano la presentazione del libro “Eccellenza del buon gusto e
spirito romano. Il Cardinale Rapaccioli alla corte dei Barberini” di Giuseppe
Cassio. Una biografia documentale del cardinale Rapaccioli vissuto a Roma nella prima metà del
Seicento. Dall’esame di una diversificata e complessa documentazione emergono
gli aspetti personali e familiari di un personaggio profondamente legato da
vincoli di fedeltà e servizio ai Barberini. La carriera ecclesiastica a Roma,
che alternò per circa un decennio all’episcopato di Terni. L’evoluzione più
rilevante dell’articolata personalità del cardinale è da ricercare, tuttavia,
nel percorso di crescita culturale, costantemente alimentato dalla raffinata
intelligenza, dalla creatività poetica e dalla sensibilità estetica. A ciò si
aggiunga la naturale inclinazione di Rapaccioli all’assistenzialismo sociale,
incoraggiata dalla devota amicizia con san Giuseppe da Copertino.
Venerdì 27 settembre alle ore 9.15
al Museo diocesano il convegno “La peste del nostro secolo- sogno di un
ospedale d’eccellenza” – realtà, prospettive e speranze -. La conferenza
intende sensibilizzare e informare la cittadinanza e gli operatori del settore
sull'impegno della città di Terni e della comunità medico/scientifica nel
combattere il tumore che si può considerare il "Male del secolo". A
Terni sono presenti qualità ed eccellenza, soprattutto in alcuni settori, che
andrebbero ancor più
valorizzate ed estese al fine di dare risposte sempre più concrete e positive
alle persone colpite da malattie tu morali anche con la vicinanza e il sostegno
della parola e della fede.
Alle ore 16.00 in Cattedrale l’Incontro testimonianza con
Antonia Salzano mamma di Carlo Acutis (ragazzo di 15 anni morto di leucemia)
dichiarato venerabile da Papa Francesco pochi mesi fa.
Sabato
28 settembre alle ore 21
concerto testimonianza con il Maestro Francesco Morettini; partecipazione
straordinaria del piccolo coro dei bambini dell’Istituto Leonino e tra gli
ospiti: Ternana calcio e altri campioni dello sport ternano.
A seguire Ostensione della Santa Reliquia e
Benedizione da parte del vescovo mons. Giuseppe Piemontese.
«E’ rinverdire una tradizione che può aiutare i cristiani a
tornare all’amore per il Signore – ha detto il vescovo Piemontese - ad
accogliere la redenzione del Signore e anche a riflettere sui mali che
circondano la nostra società, i nostri tempi, nelle città occidentali. Nella
storia i ternani hanno fatto sempre ricorso alla preghiera, in occasione di
eventi calamitosi, invocando il Sangue del Signore per allontanare queste
calamità dalla società e dall’esistenza di ciascuno. Quest’anno si evidenziano
alcuni tipi di male che si vogliono approfondire nella conoscenza e fare in
modo che ognuno possa essere protetto nella maniera migliore».
«Una
festa legata a quel tesoro nascosto e non abbastanza noto, che è la Reliquia del
preziosissimo Sangue di Gesù Cristo – ricorda il parroco della cattedrale don
Alessandro Rossini - una piccola ampolla contenente alcune piccole gocce di
sangue appartenenti a Nostro Signore che per svariate vicissitudini storiche,
quelle più significative ben documentate e conservate nell’archivio della
Cattedrale, è giunta sino a noi. Abbiamo pensato di riproporre in maniera
solenne, all’intera popolazione della città l’antico rito della benedizione con
la Sacra Reliquia, alla presenza del Vescovo Giuseppe, per invocare su tutti
noi come in antichità, l’intervento divino, affinché la nostra città torni a
risollevarsi, a vivere e a sperare in un futuro migliore».
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