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News Delegazione Regionale Caritas
  20/05/2019 10:06


Perugia: Molto partecipata la seconda “Festa del lavoro e della solidarietà”. Il parroco della zona industriale: «Chiamati a fare delle scelte cristiane: essere sale e agnelli, non lupi». Premiate le squadre aziendali del 2° Torneo di Calcio a 5, quando lo sport sostiene il lavo



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Nonostante le pessime condizioni meteo di domenica, la seconda “Festa del lavoro e della solidarietà”, promossa dalle comunità parrocchiali della zona industriale di San Sisto e di Sant’Andrea delle Fratte di Perugia, si è svolta e ha visto una nutrita partecipazione di famiglie di lavoratori e di imprenditori. Non si è tenuta all’aperto come lo scorso anno, nel “cuore del luogo di lavoro”, davanti all’antica cappella dell’Assunta e di San Giuseppe, ma nel complesso parrocchiale della Santa Famiglia di Nazareth.

Le aziende vincitrici del 2° Torneo.

Diverse realtà produttive hanno dato vita, nei giorni precedenti, al 2° torneo di Calcio a 5 tra squadre aziendali, conquistando il podio la “Park It” (1a classificata) e la “MarcoMigni Consauto” (2a classificata); a seguire: “Centralcar”, “Pedsan”, “Micra”, “Conad Superstore”, “”Ortoteam” e “Fabbri-Maina”. «Lo sport sostiene il lavoro che è pace, solidarietà, comunione», ha commentato don Claudio Regni, parroco della zona industriale dove sorge il noto Stabilimento della Nestlè-Perugina.

Il ringraziamento del cardinale Bassetti.

E’ la principale area produttiva del capoluogo umbro visitata spesso dal cardinale Gualtiero Bassetti, che ha espresso il suo rammarico a don Claudio per non essere potuto intervenire alla seconda “Festa del lavoro e della solidarietà”, ringraziando quanti si sono prodigati alla sua buona riuscita, ad iniziare dai giovani dell’Oratorio e dai volontari degli Empori Caritas del cibo e del vestito. Due realtà di rilievo pastorale e sociale attive da alcuni anni in questa zona industriale per aiutare attualmente 350 famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro. Alla festa erano presenti la condirettrice della Caritas diocesana Luisa Pecetti e alcuni operatori degli altri Empori Caritas.

Il ricordo degli imprenditori scomparsi.   

Durante la messa don Claudio ha voluto ricordare tutti gli imprenditori defunti del territorio perugino, in particolare Vittorio Bragiola venuto a mancare di recente, che lo scorso anno aveva messo a disposizione il piazzale della sua azienda per questa festa. «Vogliamo ricordare Vittorio e tutti coloro che hanno lavorato nella nostra Perugia – ha sottolineato il parroco –. Uomini che si sono dedicati al lavoro, hanno rischiato e vissuto con dignità e rispetto, rispetto delle maestranze come ha fatto Vittorio nel fondare la Bragiola Spa tanti anni fa».

Il lavoro e la liturgia sono un tutt’uno.     

Don Regni, pensando a tanti lavoratori e imprenditori che ha conosciuto in mezzo secolo di sacerdozio trascorso a San Sisto (il prossimo autunno ricorre il 50° anniversario della nascita di questa comunità parrocchiale), ha detto che «la vita di una persona è vissuta molto di più nel tempo del lavoro che nel tempo della famiglia, del paese o nel tempo liturgico. L’uomo trascorre otto ore della sua giornata al lavoro dove esprime se stesso. I cristiani sono chiamati a trasformare la vita sul serio non trascurando la famiglia, la comunità e soprattutto il Signore, perché è Cristo che ci prende sulle sue spalle portando sulla croce i nostri peccati, le nostre debolezze, fragilità … Cristo si confonde con la nostra vita insegnandoci che non c’è separazione tra il lavoro e la liturgia, sono un tutt’uno».

Perché essere sale e agnelli.

A conclusione della messa, don Claudio ha parlato di un «mondo dove ci sono tanti poteri che sporcano le relazioni tra le persone di cui il lavoro è quella componente irrorata da tanto sudore e da tanta bontà di persone che perdono anche la vita. Nel marcare il cartellino tutte le mattine, l’uomo fa diventare il lavoro un gesto sacro, perché dietro c’è una moglie, un marito, ci sono dei figli. Cosa possiamo fare per cambiare questo mondo impostato sulla violenza? Gesù ha detto che i cristiani sono sale, lievito e luce. Un cristiano che non si scioglie nel mondo del lavoro si scarta. Il compito di noi cristiani non è quello di avere potere politico, economico, sociale, religioso, ma solo quello che viene dall’Alto nel lasciarci sciogliere dalle situazioni per rendere buona la vita degli altri. Dobbiamo decidere se essere agnelli o lupi. Il Pastore difende gli agnelli e bastona i lupi; Dio non ci abbandona, ci custodisce e ci sostiene. Questo vale anche nel mondo del lavoro dove siamo chiamati a fare delle scelte cristiane».




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