Le otto Chiese diocesane dell’Umbria celebreranno a
Foligno, il 18 e 19 ottobre 2019, l’Assemblea ecclesiale regionale dal tema “Perché
la nostra gioia sia piena (1 Gv 1,4): l’annuncio di Gesù Cristo nella terra
umbra”. L’iniziativa è stata presentata alla stampa, a Perugia,
dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale
umbra mons. Renato Boccardo. «Come Vescovi – ha detto – abbiamo più volte
riflettuto su come rispondere all’appello che papa Francesco ci ha lanciato al
convegno di Firenze del 2015 sulla necessità di attuare la sinodalità per
guardare al presente con discernimento, al futuro con fiducia, osando il
cambiamento». Questa Assemblea si inserisce nel solco dei convegni
regionali che le Chiese dell’Umbria più volte hanno celebrato negli anni ’70 e
’80. Il logo scelto per l’Assemblea è semplice e chiaro: il perimetro
geografico dell’Umbria a significare il territorio, la sua storia, la sua
gente; otto piccole chiese che quasi come un arcobaleno attraversano la cartina
dell’Umbria a significare le otto Diocesi che incarnano la bellezza, la
fecondità e la santità che vengono dal Vangelo; un rosone, così presente in
tante chiese umbre, simbolo di Cristo che il suo Vangelo illumina la comunità
cristiana (riunita in assemblea) e attrae gli uomini e le donne (che sono sulla
piazza). LA
LETTERA DEI VESCOVI ALLA COMUNITA’ ECCLESIALE Saranno circa 400 i delegati dalle Diocesi chiamati a
confrontarsi su sette aspetti della vita della Chiesa: senso di appartenenza
alla comunità, gli adulti e la fede, i giovani e la fede, gli affetti e la
fede, il lavoro e la fede, le fragilità e la fede, il bene comune (politica e
solidarietà) e la fede. Su questi temi nel periodo di Quaresima ogni
singola Diocesi fotograferà la situazione attuale; nel tempo di Pasqua la
segreteria organizzativa redigerà una sintesi che trasmetterà ai relatori della
prima giornata dell’Assemblea, 18 ottobre, i quali faranno un’esposizione:Luca
Diotallevi, docente di sociologia, dal punto di vista socio-religioso e mons.
Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, dal punto di vista
teologico-pastorale. I delegati nella seconda giornata, 19 ottobre, si
divideranno in tavoli di lavoro per indicare la strada da percorrere su queste
tematiche. Alle sessioni plenarieinterverranno
persone significative dell’Umbria in diversi settori, anche non credenti. L’INSTRUMENTUM LABORIS (download) «È
importante – sottolinea mons. Boccardo – ascoltare vari contributi, capire come
è percepita la presenza della Chiesa nel tessuto regionale. Questo evento, sarà
un momento di ascolto, di condivisione, di arricchimento vicendevole, convinti
che le differenze non sono una minaccia per la nostra identità. Insomma, ci
metteremo insieme senza pregiudizi, cercando di cogliere il bene e il bello che
c’è in ciascuno, anche in chi non crede».
Sulle finalità dell’Assemblea l’arcivescovo di
Spoleto è stato chiaro: «Non dobbiamo trovare le soluzioni a tutti i problemi;
ci aspettiamo consolazione e conforto per prendere maggiore coscienza che il
tesoro, ossia il Vangelo, che noi portiamo nella società può contribuire a
rendere l’esistenza più buona e bella; ci aspettiamo una rinnovata passione per
l’evangelizzazione, nei metodi e nelle modalità, provando a percorrere la
strada del coraggio innovativo della quale Benedetto da Norcia e Francesco
d’Assisi, nel loro tempo, furono precursori; l’Assemblea, poi, si rivolge non
solo ai credenti, ma si colloca all’interno della vita della Regione e quindi
siamo chiamati a dare il nostro contributo alla crescita del bene comune.
Infine, questo momento sinodale non è un punto di arrivo, ma solo una tappa
significativa del cammino della Chiesa in Umbria, a servizio delle donne e
degli uomini delle nostre città, delle nostre valli, delle nostre contrade».
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