NEWS

- Vai subito al Contenuto
- Vai subito al Menu delle Altre pagine
- Torna alla Home

CONTENUTO

  25/12/2018 17:24

SPOLETO, SOLENNE PONTIFICALE DI NATALE IN DUOMO. L’ARCIVESCOVO BOCCARDO: «IN QUESTO GIORNO NON POSSIAMO NON PENSARE ALLE PERSONE MALTRATTATE DA MERCANTI DI CARNE UMANA SENZA SCRUPOLI E DA LEGGI DISCUTIBILI VARATE DI RECENTE...COME DISCEPOLI DI GESù, NON POSSIAMO RIMANERE INSENSIBILI DI FRONTE A QUANTI SONO ABBANDONATI E LASCIATI PER STRADA SENZA NESSUNA PROSPETTIVA DI FUTURO.


Poi, un pensiero all’attualità, alle persone «maltrattate da mercanti di carne umana senza scrupoli e da leggi discutibili varate di recente … e come dimenticare – ha detto il Presule - l’odissea del piccolo Sam, che solo qualche giorno fa ha avuto per culla un barcone ed è stato finalmente accolto a Malta, perché per lui e la sua mamma in Italia non c’era posto…Come discepoli di Gesù, non possiamo rimanere insensibili di fronte a quanti sono abbandonati e lasciati per strada senza nessuna prospettiva di futuro. Anche l’ONU si è rivolta agli Stati membri dell’Unione Europea per chiedere di “riconsiderare i costi umani delle loro politiche e dei loro sforzi per arginare la migrazione verso l’Europa”. Perché il ritorno a una sovranità nazionale incontrastata non è certamente la risposta ai problemi del nostro tempo. Come se tirarsi fuori dal consesso internazionale e rinunciare ad elaborare soluzioni condivise fosse una via di uscita praticabile di fronte alle gravi sfide generate con insistenza dalla situazione mondiale. Non esistono “razze” di malviventi, ma persone malvagie e persone giuste di ogni etnia, pelle e cultura. Non esiste la categoria dei “sospettati” da cui si sta pescando a piene mani per condurre il gioco duro e amaro del “noi e loro”, nel quale “loro” sono solo “gli altri”: un’aspra regola di esclusione e di espulsione che purtroppo tanti sembrano impegnarsi a dissotterrare dai cimiteri degli orrori del passato. Come uomini e come cristiani, ci ricorda Papa Francesco, non possiamo eludere la responsabilità morale nei confronti di questo esercito di poveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture. È la storia sofferta di uomini e donne e bambini che, mentre impedisce di chiudere frontiere e alzare barriere, ci chiede di osare la solidarietà, la giustizia e la pace. Non possiamo lasciare – ha concluso l’Arcivescovo - che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determinino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e rifiuto».



MENU ALTRE PAGINE


Torna all'inizio della pagina
Vai alla versione grafica