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  05/12/2018 12:16


Caritas Italiana: Empori solidali in Italia: servizi competenti a contrasto delle povertà. Nel 1° rapporto di Caritas Italiana e CSVnet la mappatura di 178 “negozi” attivi e almeno 20 in avvio: più della metà aperti nell’ultimo triennio.



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Sono 178 gli empori solidali attivi in Italia, distribuiti in 19 regioni; e almeno altri 20 sono pronti ad aprire entro il 2019. È uno dei dati principali contenuti nel primo rapporto sul fenomeno realizzato da Caritas Italiana e CSVnet, l’associazione dei centri di servizio per il volontariato, e presentato oggi a Roma.

Gli empori sono una forma avanzata di aiuto alle famiglie che vivono situazioni temporanee di povertà; spesso costituiscono un’evoluzione delle tradizionali e ancora molto diffuse (e indispensabili) distribuzioni di “borse-spesa”.

Si tratta di un modello che ha conosciuto una crescita impressionante nell’ultimo triennio: il 57% degli empori (102) ha aperto tra il 2016 e il 2018, quota che sale al 72% se si considera anche l’anno precedente. Il primo è nato nel 1997 a Genova, mentre è dal 2008, con le aperture degli empori Caritas a Roma, Prato e Pescara, che il modello ha cominciato ad affermarsi.

Nel realizzare questa prima mappatura – che servirà ad aprire la strada a diversi approfondimenti futuri – Caritas Italiana e CSVnet hanno circoscritto i servizi da indagare in base a quattro caratteristiche comuni, pur nella varietà delle esperienze:

§ l’aspetto e il funzionamento simile a negozi o piccoli market;

§ la distribuzione gratuita di beni di prima necessità, resi disponibili da donazioni o acquisti, tra i quali i beneficiari possono liberamente scegliere in base ai propri bisogni e gusti;

§ l’essere in rete con altre realtà del territorio per l’approvvigionamento e/o l’individuazione dei beneficiari;

§ il proporre, insieme al sostegno materiale, altri servizi di orientamento, formazione, inclusione e socializzazione.

Nella quasi totalità dei casi gli empori sono gestiti da organizzazioni non profit, spesso in rete fra loro: per il 52% sono associazioni (in maggioranza di volontariato), per il 10% cooperative sociali, per il 35% enti ecclesiastici diocesani o parrocchie, per il 3% enti pubblici. Il ruolo di questi ultimi, quasi sempre Comuni (300 quelli coinvolti), è riconosciuto da quasi tutti gli empori in ordine all’accesso e l’accompagnamento dei beneficiari. Le Caritas diocesane hanno un ruolo in 137 empori (in 65 casi come promotrici dirette); i Csv lo hanno in 79 empori, offrendo prevalentemente supporti al funzionamento.

IL RAPPORTO COMPLETO


Allegato:
report_emporisolidali_standard_20181204.pdf


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