Un
nuovo allarme carestia è stato lanciato dalle agenzie dell’ONU, da esponenti
delle Chiese locali e dalla rete internazionale della Caritas per la regione
del Sahel colpita da una perdurante siccità unita, in alcune zone, a
instabilità politica e conflitti. Oltre 6 milioni di persone stanno lottando
per soddisfare le loro esigenze alimentari quotidiane in una vasta area che va
dal Senegal sino al Ciad passando per Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger,
Camerun. La grave malnutrizione minaccia la vita di 1,6 milioni di bambini. È
la peggiore crisi osservata nella regione dal 2012 e si teme un peggioramento
nei prossimi mesi in mancanza di interventi significativi e immediati che
consentano alle popolazioni di coltivare i loro campi. Raymond Yoro, segretario
generale di CADEV/Caritas Niger, afferma che la situazione è drammatica.
"La situazione umanitaria in Niger sta peggiorando giorno dopo giorno a
causa della forte insicurezza nelle regioni di Diffa, Tillabery e Tahoua. Il
numero di persone bisognose è aumentato a 2,3 milioni, con un incremento di
400.000 unità rispetto al 2017".
Il
Sahel è una delle regioni al mondo che subisce maggiormente l’innalzamento
delle temperature dovute ai cambiamenti climatici e ancora una volta si è di
fronte ad un caso emblematico di climate injustice – o ingiustizia climatica:
comunità che hanno beneficiato poco o nulla dello sviluppo economico e dunque
contribuito per una frazione marginale al riscaldamento globale si trovano in
una situazione di alta vulnerabilità rispetto ai cambiamenti climatici e ne
pagano il prezzo più alto. La riduzione dei raccolti, la morte degli animali,
l’aumento dei prezzi del cibo, divengono fattori di crisi nella misura in cui
la popolazione, dedita per lo più all’agricoltura e alla pastorizia, non ha le
risorse necessarie a farvi fronte. A ciò si aggiungono le numerose situazioni
di conflitto armato e instabilità presenti nella regione che colpiscono
principalmente la popolazione civile. Conflitti che hanno costretto centinaia
di migliaia di persone a cercare rifugio nelle comunità e nei paesi vicini,
abbandonando villaggi, campi, parenti e progetti di vita. Una convivenza
pacifica tra poveri di famiglie e religioni diverse, ma della stessa Famiglia
di Dio che, ancora una volta, è una lezione di umanità per l’Europa e il mondo
intero.
Le
Caritas del Sahel, da anni impegnate in programmi per rafforzare la resilienza
delle comunità nei confronti di shock ambientali e nel sostegno a profughi,
sfollati e comunità ospitanti, si sono prontamente attivate con interventi che
mettono insieme l’assistenza umanitaria con il contrasto alle cause della
crisi. Gli interventi si concentrano nel settore della sicurezza alimentare e
nutrizionale con azioni di diversa tipologia a seconda dei contesti, in
particolare: distribuzione di voucher per l’acquisto di generi alimentari in
favore di nuclei familiari in difficoltà in Burkina Faso; fornitura di attrezzi
e altro materiale utile a ripristinare attività generatrici di reddito che
garantiscano alle famiglie un’entrata economica stabile in Niger; iniziative
per creare sistemi di informazione e allerta sull’andamento del clima e delle
precipitazioni, in Mauritania. Caritas Italiana, da anni impegnata nel Sahel,
ha effettuato un primo stanziamento a supporto degli interventi delle Caritas
dell’area, in particolare Burkina Faso, Niger, Mauritania, Senegal e Camerun.
Ma è necessario un impegno ulteriore. Caritas Italiana rilancia l’appello alle
comunità cristiane e alle persone di buona volontà per un aiuto concreto a
sostegno delle popolazioni colpite da questa emergenza ed esorta i governi ad
agire in fretta e anche ad avviare nuove e più efficaci politiche che agiscano
sulle cause di queste crisi ricorrenti tutelando il diritto al cibo della
popolazione, stabilizzando e promuovendo la pace, rafforzando la resilienza dei
piccoli agricoltori e la loro partecipazione alle scelte strategiche in materia
di sicurezza alimentare.
È
possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165
Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o tramite donazione
on-line, o bonifico bancario (causale “Africa/carestia) tramite:
•
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331
111
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Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600
100000012474
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Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
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UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
www.caritas.it
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