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  29/06/2018 23:20

PERUGIA: ORDINATI DAL CARDINALE BASSETTI, NELLA CATTEDRALE DI SAN LORENZO, SEI GIOVANI SACERDOTI, FEDERICO CASINI, NICOLò GAGGIA, AUGUSTO MARTELLI, PIETRO SQUARTA, GIOVANNI LE YANG E SALVATORE MAURO REITANO. IL PORPORATO AI NEO SACERDOTI: «INCATENATE AL VANGELO LA VOSTRA VITA»


«Carissimi ordinandi, non abbiate paura! Se avrete fede, nonostante tutto, Dio manderà sempre il suo angelo, anche nelle difficoltà più gravi, a strapparvi dai “tanti Erodi di turno”, da tante catene e da tanti pericoli». Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti si è rivolto, nell’omelia, ai sei giovani ordinandi sacerdoti nel pomeriggio del 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, in una gremita cattedrale di San Lorenzo in Perugia. I neo sei sacerdoti, che vanno ad aggiungersi agli attuali 111 presbiteri dell’Archidiocesi perugino-pievese, sono Federico Casini, Nicolò Gaggia, Augusto Martelli, Pietro Squarta, Giovanni Le Yang e Salvatore Mauro Reitano. A loro il cardinale ha detto di non temere poiché «Gesù ha pregato nell’Ultima Cena, perché foste nella gioia: “dico queste cose o Padre, mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano la pienezza della gioia”. Ma c’è anche un altro motivo per gioire: lo Spirito Santo sta per consacrarvi con l’unzione e vi manderà ad annunciare ai poveri, quindi la gioia della salvezza, un lieto messaggio e voi ne sarete i portatori. Ma non potreste annunciare alcun messaggio se vi ripiegaste su voi stessi cercando solo di compiacere al proprio io! Non dimenticate mai l’insegnamento di Francesco d’Assisi che diceva: “contro ogni arte o furbizia del nemico la mia più valida difesa è sempre stato il mio spirito di gioia. Siate testimoni della gioia proprio perché lo Spirito Santo scenderà su di voi. Certo, la gioia ha un prezzo: i Santi Apostoli Pietro e Paolo l’hanno pagato». Il cardinale Bassetti ha voluto dare anche alcuni consigli concreti agli ordinandi sacerdoti, affinché possa splendere sempre la Croce nella loro vita «se vivrete la povertà evangelica con la scelta di uno stile di vita semplice ed austero; se fuggirete da ogni pretesa di vantaggi ed interessi che possano deviarvi dal servizio del Vangelo. Splenderà la Croce nella vostra vita se vivrete il vostro celibato, su cui già fin dal diaconato vi siete impegnati come singolare partecipazione alla paternità di Dio, alla fecondità della Chiesa e come testimonianza del mondo che verrà. E mi preme dirvi che, se avrete rinunciato a formarvi una famiglia con dei figli, voi non avete rinunciato all’amore, perché questo amore, nella pienezza della vostra maternità e paternità, lo donerete accresciuto e liberamente a tutti coloro che il Signore vi farà incontrare, specialmente ai piccoli, ai poveri, alle persone malate o ridotte a scarti della società e oggi ce ne sono sempre di più». Il presule, rivolgendosi ancora ai sei ordinandi sacerdoti, ha detto: «Incatenate al Vangelo la vostra vita. Testimoniate con la forza la Parola, con il coraggio di chi si inginocchia dinanzi ad ogni fratello per lavargli i piedi, di chi scende all’ultimo posto per servire tutti». Il cardinale, citando il vescovo santo Tonino Bello, che lo stesso Bassetti ha conosciuto quando era rettore del Seminario di Molfetta, ha esortato gli ordinandi ad essere «coraggiosi profeti della primavera, anche se starete sui ghiacci del Polo, non vi mancheranno sarmenti per impedire al fuoco che si spenga. I Santi Apostoli Pietro e Paolo, colonne e fondamento della Chiesa di Cristo che, pur con doni diversi, hanno contribuito con il loro sangue ad edificarla, vi benedicano, vi proteggano e vi assistano sempre, perché quel fuoco che lo Spirito Santo vi chiama ad alimentare con i vostri piccoli sarmenti, non si spenga mai nella nostra Chiesa!». Al termine della solenne celebrazione eucaristica dell’ordinazione di sei giovani sacerdoti, del 29 giugno, nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha salutato i numerosi fedeli con sei frasi preziose che papa Francesco ha voluto rivolgere ai neo sacerdoti Federico Casini, Nicolò Gaggia, Augusto Martelli, Pietro Squarta, Giovanni Le Yang e Salvatore Mauro Reitano, consegnandole al cardinale Bassetti in occasione del recente Concistoro in Vaticano. «Non lasciatevi rubare la gioia di annunciare il Vangelo; non lasciatevi rubare da nessuno la speranza; non lasciatevi rubare la comunità, siete per il popolo di Dio; non lasciatevi rubare il Vangelo; non lasciatevi rubare l’ideale dell’amore fraterno; siate pastori di una Chiesa in uscita». Il presule, prima ancora, ha espresso immensa gioia nel vedere la cattedrale gremita, definendo quest’importante celebrazione «una celebrazione giovane per la presenza di tanti ragazzi e ragazze, di diversi sacerdoti giovani ed anche per la Corale diocesana giovanile “Voci di Giubilo”», che ha animato la liturgia. «Ho vissuto insieme a voi – ha commentato il cardinale – la vitalità della Chiesa che in genere si esprime il Mercoledì Santo , alla Messa Crismale… Pensavo, guardandovi tutti, vedendo questo bellissimo popolo di Dio con i nuovi sacerdoti, e nell’aver citato don Tonino Bello, che dobbiamo continuare a raccogliere sterpi su sterpi, ramoscelli su ramoscelli per alimentare il fuoco di Dio e dello Spirito Santo; ce ne particolarmente bisogno in questo momento un po’ litigioso, anche un po’ triste della società. E’ questa la missione che ha oggi la Chiesa». Hanno concelebrato insieme al cardinale Bassetti il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, l’abate benedettino emerito dom Giustino Farnedi e numerosi sacerdoti. Prima della benedizione finale, i sei neo presbiteri hanno ringraziato innanzitutto il Signore « per aver portato a compimento l'opera che aveva iniziato in noi fin da bambini» e poi il cardinale Bassetti, il vescovo ausiliare mons. Giulietti e tutti i sacerdoti, «che come padri premurosi ci avete accompagnato in questo cammino non rifiutandovi mai di donarci il vostro tempo». Un toccante ricordo è stato da loro riservato al compagno di Seminario Giampiero Morettini, prematuramente scomparso il 21 agosto 2014, e a tutti i seminaristi del Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI” di Assisi. Un pensiero di ringraziamento è stato da loro rivolto anche ai genitori, nonni e fratelli, «non solo perché ci avete donato vita ed amore, ma perché da voi abbiamo bevuto il primo latte della fede».



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