«Carissimi
ordinandi, non abbiate paura! Se avrete fede, nonostante tutto, Dio
manderà sempre il suo angelo, anche nelle difficoltà più gravi, a
strapparvi dai “tanti Erodi di turno”, da tante catene e da tanti
pericoli». Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti si è
rivolto, nell’omelia, ai sei giovani ordinandi sacerdoti nel
pomeriggio del 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, in una
gremita cattedrale di San Lorenzo in Perugia. I neo sei sacerdoti,
che vanno ad aggiungersi agli attuali 111 presbiteri
dell’Archidiocesi perugino-pievese, sono Federico
Casini, Nicolò Gaggia, Augusto Martelli, Pietro Squarta, Giovanni Le
Yang e Salvatore Mauro Reitano. A loro il cardinale ha detto di non
temere poiché «Gesù ha pregato nell’Ultima Cena,
perché foste nella gioia: “dico queste cose o Padre, mentre sono
ancora nel mondo, perché abbiano la pienezza della gioia”. Ma c’è
anche un altro motivo per gioire: lo Spirito Santo sta per
consacrarvi con l’unzione e vi manderà ad annunciare ai poveri,
quindi la gioia della salvezza, un lieto messaggio e voi ne sarete i
portatori. Ma non potreste annunciare alcun messaggio se vi
ripiegaste su voi stessi cercando solo di compiacere al proprio io!
Non dimenticate mai l’insegnamento di Francesco d’Assisi che
diceva: “contro ogni arte o furbizia del nemico la mia più valida
difesa è sempre stato il mio spirito di gioia. Siate testimoni della
gioia proprio perché lo Spirito Santo scenderà su di voi. Certo, la
gioia ha un prezzo: i Santi Apostoli Pietro e Paolo l’hanno
pagato».
Il
cardinale Bassetti ha voluto dare anche alcuni consigli concreti agli
ordinandi sacerdoti, affinché possa splendere sempre la Croce nella
loro vita «se vivrete la povertà evangelica con la scelta di uno
stile di vita semplice ed austero; se fuggirete da ogni pretesa di
vantaggi ed interessi che possano deviarvi dal servizio del Vangelo.
Splenderà la Croce nella vostra vita se vivrete il vostro celibato,
su cui già fin dal diaconato vi siete impegnati come singolare
partecipazione alla paternità di Dio, alla fecondità della Chiesa e
come testimonianza del mondo che verrà. E mi preme dirvi che, se
avrete rinunciato a formarvi una famiglia con dei figli, voi non
avete rinunciato all’amore, perché questo amore, nella pienezza
della vostra maternità e paternità, lo donerete accresciuto e
liberamente a tutti coloro che il Signore vi farà incontrare,
specialmente ai piccoli, ai poveri, alle persone malate o ridotte a
scarti della società e oggi ce ne sono sempre di più».
Il
presule, rivolgendosi ancora ai sei ordinandi sacerdoti, ha detto:
«Incatenate al Vangelo la vostra vita. Testimoniate con la forza la
Parola, con il coraggio di chi si inginocchia dinanzi ad ogni
fratello per lavargli i piedi, di chi scende all’ultimo posto per
servire tutti». Il cardinale, citando il vescovo santo Tonino Bello,
che lo stesso Bassetti ha conosciuto quando era rettore del Seminario
di Molfetta, ha esortato gli ordinandi ad essere «coraggiosi profeti
della primavera, anche se starete sui ghiacci del Polo, non vi
mancheranno sarmenti per impedire al fuoco che si spenga. I Santi
Apostoli Pietro e Paolo, colonne e fondamento della Chiesa di Cristo
che, pur con doni diversi, hanno contribuito con il loro sangue ad
edificarla, vi benedicano, vi proteggano e vi assistano sempre,
perché quel fuoco che lo Spirito Santo vi chiama ad alimentare con i
vostri piccoli sarmenti, non si spenga mai nella nostra Chiesa!».
Al
termine della solenne celebrazione eucaristica dell’ordinazione di
sei giovani sacerdoti, del 29 giugno, nella cattedrale di San Lorenzo
in Perugia, il cardinale Gualtiero Bassetti, ha salutato i numerosi
fedeli con sei frasi preziose che papa Francesco ha voluto rivolgere
ai neo sacerdoti Federico
Casini, Nicolò Gaggia, Augusto Martelli, Pietro Squarta, Giovanni Le
Yang e Salvatore Mauro Reitano, consegnandole al cardinale Bassetti
in occasione del recente Concistoro in Vaticano.
«Non
lasciatevi rubare la gioia di annunciare il Vangelo; non lasciatevi
rubare da nessuno la speranza; non lasciatevi rubare la comunità,
siete per il popolo di Dio; non lasciatevi rubare il Vangelo; non
lasciatevi rubare l’ideale dell’amore fraterno; siate pastori di
una Chiesa in uscita».
Il
presule, prima ancora, ha espresso immensa gioia nel vedere la
cattedrale gremita, definendo quest’importante celebrazione «una
celebrazione giovane per la presenza di tanti ragazzi e ragazze, di
diversi sacerdoti giovani ed anche per la Corale diocesana giovanile
“Voci di Giubilo”», che ha animato la liturgia. «Ho vissuto
insieme a voi – ha commentato il cardinale – la vitalità della
Chiesa che in genere si esprime il Mercoledì Santo, alla
Messa Crismale… Pensavo, guardandovi tutti, vedendo questo
bellissimo popolo di Dio con i nuovi sacerdoti, e nell’aver citato
don Tonino Bello, che dobbiamo continuare a raccogliere sterpi su
sterpi, ramoscelli su ramoscelli per alimentare il fuoco di Dio e
dello Spirito Santo; ce ne particolarmente bisogno in questo momento
un po’ litigioso, anche un po’ triste della società. E’ questa
la missione che ha oggi la Chiesa».
Hanno
concelebrato insieme al cardinale Bassetti il vescovo ausiliare mons.
Paolo Giulietti, l’abate benedettino emerito dom Giustino Farnedi e
numerosi sacerdoti.
Prima
della benedizione finale, i sei neo presbiteri hanno ringraziato
innanzitutto il Signore «per aver portato a compimento
l'opera che aveva iniziato in noi fin da bambini» e poi il cardinale
Bassetti, il vescovo ausiliare mons. Giulietti e tutti i sacerdoti,
«che come padri premurosi ci avete accompagnato in questo cammino
non rifiutandovi mai di donarci il vostro tempo». Un toccante
ricordo è stato da loro riservato al compagno di Seminario Giampiero
Morettini, prematuramente scomparso il 21 agosto 2014, e a tutti i
seminaristi del Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI” di
Assisi. Un pensiero di ringraziamento è stato da loro rivolto anche
ai genitori, nonni e fratelli, «non solo perché ci avete donato
vita ed amore, ma perché da voi abbiamo bevuto il primo latte della
fede».
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