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  17/04/2018 19:38


La Caritas di Perugia-Città della Pieve al 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane dal titolo: “Giovane è… #una comunità che condivide”, Abano Terme (Pd), 16-19 aprile 2018. L’intervento del cardinale Gualtiero Bassetti sul ruolo dei giovani per lo sviluppo della comunità. Il direttore della Caritas perugina Giancarlo Pecetti: «E’ importante non tanto parlare dei giovani, ma far parlare i giovani, mettersi in loro ascolto»



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Abano Terme (Pd) – Tra i seicento e più partecipanti al 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane d’Italia, in svolgimento ad Abano Terme (Pd) dal 16 al 19 aprile, anche una delegazione della Caritas di Perugia-Città della Pieve guidata dal direttore diacono Giancarlo Pecetti insieme alla moglie Luisa, condirettrice. L’importante assise delle oltre 220 Caritas diocesane, promossa dalla Caritas italiana, affronta quest’anno il tema dal titolo: Giovane è… #una comunità che condivide”, sulla scia della fase di preparazione della Chiesa al Sinodo dei Vescovi del prossimo ottobre dedicato da papa Francesco a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Ascolto e movimento sono le due parole “giovani” utilizzate dal Papa per annunciare questo Sinodo, parole che segnano l’intero cammino ecclesiale verso una società più giusta e fraterna da costruire insieme, fino alle periferie del mondo.

            I lavori sono stati aperti, nel pomeriggio del 16 aprile, dal cardinale arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, presidente della Caritas italiana, ai quali è intervenuto, nella mattinata del 17 aprile, il presidente della Cei Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.

L’intervento del cardinale Bassetti.

Il presule umbro ha relazionato sul tema “Per uno sviluppo di comunità, il ruolo dei giovani”, aggiungendo lui stesso il sottotitolo: “Il fondamento eucaristico della presenza sociale dei discepoli”. Il cardinale Bassetti ha articolato la sua relazione su due momenti dedicati alla dimensione comunitaria dell’esistenza umana e al ruolo dei giovani, facendosi accompagnare da «due icone del Nuovo Testamento dalla forte incidenza eucaristica: la descrizione della prima comunità cristiana (At 2, 42-47) e il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-53)». Il presidente della Cei ha citato anche l’umanesimo fiorentino fino a soffermarsi sul “sindaco santo” Giorgio La Pira. «Se c’è una ragione fondamentale e centrale per cui La Pira può essere canonizzato – ha detto – è questa: l’aver preso sul serio la forza profetica dell’Eucaristia», da dove «sono scaturite la sua sorprendente libertà e creatività in politica». Parlando della Chiesa, «credibile presenza solidale nella vita dei giovani», Bassetti ha messo in risalto la testimonianza di fede e carità di La Pira quando, «alla fine della messa di san Procolo, distribuiva il pane, non come atto di carità spicciola, ma come il primo atto concreto di solidarietà. Questo atto sarebbe stato insufficiente e insignificante se non fosse stato anche il primo atto di lotta politica… Non vi parlo di La Pira perché lo consideri un santino da replicare, ma perché la sua vita costituisce una testimonianza preziosa di come la carità che il discepolo sperimenta nella Eucarestia sappia farsi carità creativa: esattamente come per i discepoli di Emmaus. La Chiesa italiana ha ancora la possibilità di interloquire con molti giovani, il Vangelo è capace di riempire i loro cuori».

Nell’avviarsi alla conclusione, il cardinale Bassetti ha detto: «una volta che come Chiesa abbiamo chiarito la necessità di un accompagnamento e un’accoglienza autenticamente eucaristica dei giovani, possiamo provare, sulla base della nostra esperienza e della nostra storia, ad aiutarli ad individuare le sfide che si trovano a dover affrontare».

Il commento del direttore di Caritas Perugia.          

«Il convegno è entrato subito nel vivo delle problematiche reali che attraversano il mondo giovanile – commenta Giancarlo Pecetti –, senza tralasciare le potenzialità e le risorse che i giovani possono apportare in una società così complessa, ma bisognosa di risorse umane e condivisioni come la nostra esperienza di Chiesa della carità attenta al mondo giovanile. Per nostra esperienza non sono pochi i giovani che sono rinati umanamente nel farsi prossimi di tante storie di vita segnate dalla sofferenza, consentendo loro di riappropriarsi della loro persona e di riaccendere la speranza in loro e negli altri».

            «In questo convegno i giovani hanno molto spazio – evidenzia il diacono Pecetti –, perché non sono solo il futuro, sono anche il presente. Davanti alle paure e insicurezze dei giovani, a volte, non sappiamo, noi adulti, metterci al loro fianco, per questo è importante anche come Caritas non tanto parlare dei giovani, ma far parlare i giovani, mettersi in loro ascolto».




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