Domenica
18 febbraio presso il santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, si è
tenuta la giornata regionale per la formazione degli animatori della Liturgia
promossa dalla Commissione regionale per la Liturgia della Conferenza
episcopale umbra. “Lo
Spirito della Liturgia: il giorno del Signore” è il tema sul quale si sono
confrontati circa 300 rappresentanti
delle otto diocesi umbre: sacerdoti e diaconi, religiosi e religiose, animatori
della liturgia e operatori pastorali..
La
giornata di formazione è stata aperta da mons. Giuseppe Piemontese vescovo di
Terni-Narni-Amelia e delegato della Conferenza Episcopale umbra per la
Liturgia, che ha ricordato il cammino fatto dalla commissione che ha predisposto
tre moduli formativi in tre anni: il primo “Lo spirito della Liturgia: Il
giorno del Signore”, il secondo dedicato alla “Proclamazione della Parola di
Dio”, avendo come destinatari i lettori e i Ministri della Parola e il terzo che
ha come tema “Ministeri di fatto e animazione liturgica” coinvolgendo cantori,
musicisti e ministranti. “La Commissione regionale per la Liturgia si pone al
servizio delle Chiese d’Umbria – ha detto mons. Piemontese - con l’obiettivo di
sostenere gli Uffici liturgici diocesani nell’impegno di aggiornamento e di
rinnovamento liturgico nel contesto più ampio di comunione e di condivisione
delle specifiche tradizioni delle singole Chiese. Ci anima la presunzione di fungere
da collante tra i vari settori pastorali e di dare anima al cammino di fede e
alla testimonianza cristiana nella nostra terra. In tale prospettiva si potrà
valutare una maggiore collaborazione interdiocesana e un lavoro sinergico tra
le commissioni Liturgia, catechesi e Carità”.
E’
seguita poi la catechesi di mons. Giuseppe Busani, liturgista della diocesi di
Piacenza-Bobbio, già direttore dell'Ufficio Liturgico Nazionale che ha
approfondito i temi della domenica in tutta la pienezza
di cristiana umanità, ossia della celebrazione come azione, come momento
della vita in cui si svela la vita di Gesù. La celebrazione come opera
effettiva di Dio che si dona e che stabilisce un contatto con l’uomo nel corpo
di Gesù. “Nella
celebrazione il centro è Gesù che deve essere per tutti e nella ripetizione dei
segni è la possibilità che è data ai credenti di attingere alla sorgente di
nuovo ogni domenica, ed è quindi una benedizione per noi – ha detto don Busani
-. L’azione liturgica brilla per sublime essenza, perché vale in se stessa come
ogni opera bella. E’ un momento gioioso, di festa, questo il suo senso e in
questo il suo valore” . Un
dono che è essenzialmente relazione, e dono di un tempo, di un giorno e non di
uno spazio. “Gesù passa a noi attraverso il dono di sé, costruendo un tempo, il
giorno del Signore che è la prima basilica per fare festa, è un momento di vita
dove non ci sono condizioni”. “L’eucarestia
ci attende, è data senza che porti qualcosa in cambio, ma evidenzia la voglia
di relazione e dell’incontro con il Signore – ha concluso -. La domenica si è
come invitati ad un banchetto, si è attesi, desiderati, cercato e chi accetta,
accetta di ricevere vita da chi lo invita. La domenica schiude spazi aperti
alle relazioni e in particolare alla relazione con Dio”.
La
seconda parte del pomeriggio è stata dedicata a brevi testimonianze tematiche sulle
modalità di celebrare e su esperienze da condividere. “Il Giorno del Signore e famiglia”
è stata la testimonianza portata da un gruppo di preghiera in famiglia della
diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino che hanno organizzato gruppi di
famiglie spirituali, unite in Gesù, che si ritrovano per condividere momenti di
preghiera intorno alla Parola e approfondire il Vangelo della domenica. “Il
Giorno del Signore e carità” è stata la testimonianza di Elisabetta della diocesi
di Spoleto-Norcia che ha raccontato la sua difficle esperienza di malattia
nella quale ha trovato sostegno in tante persone della parrocchia e così ha
riscoperto la bellezza e importanza di essere parte di una comunità e del
mettersi al servizio della chiesa e dei più bisognosi. “Il Giorno del Signore e.catechesi”
è stata la testimonianza di don Sergio e don Stefano della diocesi di
Terni-Narni-Amelia che hanno evidenziato l’importanza della ministerialità
nella Chiesa e del cammino insieme dei vari ambiti ecclesiali. Importante è
curare la liturgia nei suoi diversi segni sui quali si può improntare anche la
catechesi dei ragazzi e degli adulti, facendo comprendere l’importanza di
quello che viene celebrato nella liturgia domenicale. Una proposta è stata
quella di rivalutare la celebrazione del sabato sera per dare la possibilità a
quanti la domenica hanno impegni di vivere l’incontro con il Cristo nella
liturgia.
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