Dal 18 al 25 gennaio viene celebrata la “Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani 2018”, che a Perugia sarà itinerante, con iniziative nelle sedi
delle principali Chiese cristiane, nei giorni 19, 20, 21 e 25 gennaio, in
particolare l’incontro dal titolo “Speranza e guarigione”, presso il Centro
ecumenico “San Martino”, di domenica 21 (ore 16), che vedrà la partecipazione
di tutti i responsabili di Chiesa del Consiglio delle Chiese Cristiane di
Perugia (CCC): mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare; reverendo Ionut Radu,
della comunità ortodossa romena; pastore Pawel Gajevski, della Chiesa
Valdo-metodista di Perugia e Terni; pastore emerito Lillo Furnari, della Chiesa
Avventista.
Altre
tre celebrazioni ecumeniche verteranno sui temi: “Non più uno schiavo ma un
caro fratello”, presso la sede della Chiesa Avventista (via Cilea 11 in
località San Sisto), venerdì 19, ore 19; “Il vostro corpo è tempio dello
Spirito Santo”, presso la sede della Chiesa Ortodossa greca di San Gerasimo
(via Benincasa - Perugia), sabato 20, ore 18; “Il Signore raduna dai quattro
angoli della terra i dispersi”, presso la sede della Chiesa Valdese (via
Machiavelli 10 - Perugia), giovedì 25, ore 18.
Filo
conduttore dei quattro incontri è il tema centrale di questa Settimana di
preghiera: “Potente è la tua mano, Signore”, ispirato al capitolo 15 versetto 6
del libro dell’Esodo. «In questo inno – spiega la prof.ssa Annarita Caponera,
presidente del CCC e del Centro ecumenico “San Martino” – si ricorda la
liberazione di Israele da parte di Dio dalla schiavitù d’Egitto e vuole essere
non tanto un’esaltazione della guerra, quanto una celebrazione della forza
salvifica di Dio che salva dal male e dalla schiavitù di ogni tipo. È un invito
perciò a celebrare insieme, da parte di tutti i cristiani, le grandi azioni di
Dio nella vita di ciascuno. Il passaggio del mar Rosso per Israele rappresenta
un nuovo inizio così come per le Chiese l’inizio dell’ecumenismo, il passaggio
da un’era anti-ecumenica ad una ecumenica di aiuto, collaborazione e
riconciliazione tra fedeli cristiani».
«La riconciliazione, così come
l’ecumenismo – commenta la prof.ssa Caponera, docente di Ecumenismo e dialogo
interreligioso all’Istituto Teologico di Assisi –, prima di essere lo sforzo
umano di credenti che cercano di superare le divisioni che esistono fra loro, è
un dono di Dio per il quale occorre pregare».
Perugia: Al via il nuovo
ciclo di incontri “Se questo è amore” di suor Roberta Vinerba.
La curatrice: «E’ un
corso che provoca e “funziona” perché non ha paura di andare controcorrente»
Inizierà a Perugia, il prossimo 18 gennaio
(fino al 1 marzo 2018), il nuovo ciclo di incontri dal titolo: “Se questo è
amore” curato da suor Roberta Vinerba, francescana diocesana, teologa e
catechista, autrice di diversi libri di successo per giovani e meno giovani.
Questo nuovo ciclo di incontri, promosso in collaborazione con gli Uffici
diocesani per la Pastorale giovanile e universitaria e con il Centro di
formazione pastorale, si terrà presso il Centro Mater Gratiae di Perugia, tutti
i giovedì dalle ore 18.45 alle 20, ed è rivolto a “giovani” dai 18 ai 99 anni
per decifrare con loro l’alfabeto dell’amore. Gli incontri sono aperti a
fidanzati, sposati, single, animatori dei gruppi giovanili e a tutti gli
educatori.
«Il corso ripropone l'integralità dell'annuncio
cristiano sul corpo, sulla sessualità come "attesa dell'altro",
sull'amore che è una realtà eterna e insieme fragilissima – spiega la curatrice
–. Si tratta di una condizione nella quale siamo tutti immersi e a qualunque
età, ma oggi mi pare che pur con tutti gli strumenti di cui disponiamo, ci sia
una gran confusione che genera false aspettative e tanta sofferenza».
Suor Roberta Vinerba è consapevole che
«quello che la Chiesa ha da dire su questo argomento appare anacronistico, ma
in questi anni il successo di questa iniziativa che esporto ormai in tutta
Italia, dice una cosa diversa. Ovvero, la proposta cristiana dell'amore,
con un linguaggio aggiornato e semplice che possa parlare a tutti in maniera
esperienziale, appare non solo sensata, ma profondamente attuale, capace di
rispondere alle domande più profonde dell'uomo e della donna di oggi».
Dall’anno 2002 hanno partecipato agli
incontri di “Se questo è amore” persone di tutte le età (anche se i primi
destinatari sono i giovani), di differenti condizioni, con storie le più
variegate, molti lontanissimi dalla Chiesa. «Mi capita a volte – racconta la
religiosa – di incontrarne causalmente alcuni che mi riconoscono e mi dicono
quanto sia stato importante ascoltare qualcosa che fu totalmente nuovo per
loro. Certo, il corso scomoda, mette in discussione, provoca sotto certi
aspetti, e forse proprio per questo "funziona" perché non ha paura di
andare controcorrente».
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