«Presentare
il Vangelo della Famiglia vuol dire andare controcorrente, ma nel nome del
Signore Gesù non abbiamo paura. Secondo gli ultimi dati ISTAT il matrimonio non
piace: aumentano i non sposati e divorziati; in Europa si registra un milione
di divorzi all’anno e il nostro è diventato il Paese delle culle vuote. Come
pastore e responsabile Cei mi domando: è davvero così difficile seguire i
principi della famiglia, come la Parola di Dio e la Chiesa ci propongono?». A porre
questo quesito è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di
Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, durante l’omelia della
celebrazione eucaristica di domenica 31 dicembre, solennità della Santa
Famiglia di Nazareth, nella chiesa parrocchiale di San Sisto in Perugia. Alla
celebrazione hanno partecipato un migliaio di fedeli, molti dei quali
appartenenti a comunità sudamericane del Brasile, Messico, Repubblica
Dominicana, Perù, Colombia, Ecuador e Venezuela, che hanno animato la processione
offertoriale con i loro costumi tipici e le bandiere nazionali. Il carattere
internazionale della celebrazione è stata sottolineata ulteriormente dal fatto
che le letture sono state proclamate sia in italiano che in spagnolo.
Lo
stato di salute delle nostre famiglie.
Il
cardinale Bassetti ha ricordato le parole di San Giovanni Paolo II:
«“l’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia”. Ma a quale avvenire ci
prepariamo – si è chiesto il porporato – se permettiamo che la famiglia venga
sempre più distrutta? Benedetto XVI diceva che “il bene della persona e della
società è strettamente connesso alla buona salute della famiglia”. E qual è lo
stato di salute delle nostre famiglie?».
Ritornando alla sua infanzia, ha raccontato il presule, «trascorsa tra le poche
famiglie in case sparse, che sembravano dei ruderi, nella frazione di Fantino
del comune di Marradi (Fi) dopo la guerra, una miseria nera, eppure non
mancavano la preghiera in famiglia, il dialogo, la vita in comune, la pazienza,
la buona educazione. Era un calore di affetto che andava dai nonni ai più
piccoli. Capisco che oggi tutto questo è più difficile, ma proprio per questo è
urgente ricostruire l’unità familiare, se vogliamo salvare la vita della
società e della Chiesa».
La
società e la Chiesa potranno sopravvivere solo se si salva la famiglia.
Nel
parafrasare Miguel de Unamuno, un grande pensatore cristiano, Bassetti ha
detto: «“l’agonia della famiglia è l’agonia del cristianesimo. Solo se viene
salvata la famiglia la società e la Chiesa potranno sopravvivere. La famiglia
deve tornare ad essere il luogo in cui ogni persona impara a dare e ricevere
amore. Purtroppo nella nostra società si vanno diffondendo tante concezioni
equivoche sull’uomo, sulla libertà, sul matrimonio, sull’amore umano, sulla
sessualità. Sono purtroppo idee e progetti lontani dalla Volontà di Dio».
Il
richiamo all’esortazione apostolica Amoris Laetitia.
«È
bellissimo e positivo l’incipit dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris
Laetitia di papa Francesco – ha commentato il presule –: “la gioia
dell’amore che si vive in famiglia è anche il giubilo della Chiesa”. Un vero
capolavoro poi, dal punto di vista biblico e spirituale, è il IV capitolo dello
stesso documento, dove si parla dell’amore nel matrimonio paragonandolo
all’Inno alla Carità di San Paolo». Al riguardo il cardinale ha esortato i
fedeli presenti ad impegnarsi «il più possibile nelle parrocchie, nei
movimenti, e nella pastorale familiare diocesana, ad approfondire e recepire
con autenticità lo spirito dell’Amoris Laetitia».
La
Santa Famiglia di Nazareth è il modello di ogni famiglia cristiana.
Tornando
alla liturgia domenicale, il cardinale ha contemplato «la Santa famiglia di
Gesù, Maria e Giuseppe, perché essa – ha evidenziato – è il modello di ogni
famiglia cristiana. Ci colpisce anzitutto la semplicità e la normalità in cui
questa famiglia è vissuta per tanti anni. Proprio per questo essa è il modello
di ogni famiglia cristiana dove nel nascondimento del lavoro quotidiano, nella
preghiera, nella fede, nella comprensione reciproca, nelle gioie, nelle
preoccupazioni di ogni giorno si costruisce efficacemente la Chiesa. Giuseppe e
Maria rappresentano bene l’atteggiamento dei genitori cristiani: essi si
preoccupano continuamente di Gesù, quel figlio è il centro e il motivo
dell’unità familiare».
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