L’anno
che sta terminando è stato contraddistinto ancora una volta per Caritas
Italiana e la Caritas diocesane d’Italia da un impegno su più fronti, sia
nazionali che internazionali. Bussola di questo impegno è stato lo “sviluppo
umano integrale”, tema al centro del 39°
Convegno nazionale delle Caritas diocesane, che si è svolto dal 27 al 30
marzo a Castellaneta Marina (TA). Il Convegno ha proposto una riflessione sui
temi dello sviluppo, nelle dimensioni della pastorale, della cultura e
dell’operatività concreta, a livello nazionale, europeo e internazionale per
illuminare il cammino futuro, proprio alla luce delle tematiche e degli
orientamenti legati al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale
istituito da Papa Francesco.
Non a caso in quest’anno - che ha visto la riconferma
del mandato, per altri 5 anni, del direttore don Francesco Soddu –
c’è stato il varo del Piano strategico 2018-2022 come esito di un lungo e
partecipato percorso teso anche a valorizzare quanto già recepito nel Piano
Integrato di Formazione (PIF). Una sfida per un cambiamento che va alimentato
con la cultura, la spiritualità e l’educazione, affinché possa raggiungere
sempre più persone.
In Italia l’azione di Caritas Italiana è proseguita a
sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 2016, la cui
condizione si è aggravata ad inizio anno a causa del freddo e della neve, che
ha avuto come conseguenze anche la tragedia di Rigopiano. Grazie alla colletta
nazionale e a numerosissime altre donazioni, sono pervenuti a Caritas
Italiana oltre 26 milioni di euro, incluso 1 milione messo subito a
disposizione dalla CEI. Secondo una consolidata esperienza, sono stati
promossi gemellaggi tra località terremotate e delegazioni regionali Caritas.
Contemporaneamente, Caritas Italiana si è attivata nella costruzione di luoghi
polifunzionali, pensati per rendere possibili le attività religiose, culturali
e aggregative delle comunità. In un anno, sono state realizzate o progettate in
tutte le diocesi terremotate diverse tipologie di centri di comunità: container
assemblati, prefabbricati metallici, strutture con fondamenta, in muratura,
acciaio o legno. Due nuovi fronti di impegno nazionale si sono poi aperti con
il terremoto
che ha colpito l’isola di Ischia il 21 agosto 2017 e l’alluvione
che il 9 e 10 settembre ha messo in ginocchio la città di Livorno.
Sul versante dei diritti e dell’attenzione ai poveri, nell’anno in cui si è
celebrata anche la prima
Giornata mondiale dei Poveri voluta da papa Francesco (19
novembre 2017), Caritas Italiana ha continuato ad operare insieme all’Alleanza
contro la povertà per l’attuazione del Reddito di Inclusione,
che si è concretizzato prima attraverso la cosiddetta “misura ponte” del
Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), e poi l’approvazione dello stesso REI,
che entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 1 gennaio. «Sono in tanti
coloro che non riescono oggi ad avere il necessario per vivere - ha ricordato il Presidente di Caritas Italiana, card.
Francesco Montenegro, in occasione della Giornata
di lotta contro la povertà del 17 ottobre - e questa platea di persone
va considerata nella sua universalità. Richiede la giusta attenzione. Subito,
sin da oggi. Non è altro che un discorso di equità e giustizia». Temi approfonditi
prima nel Rapporto 2017 sulle politiche contro la povertà in Italia “Per
uscire tutti dalla crisi” e poi il 17 novembre in occasione della
presentazione congiunta del Rapporto
“Futuro anteriore”, su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia, e
dei Rapporti povertà di Malta e Portogallo, con anticipazioni del Rapporto
“Cares” 2018 di Caritas Europa.
Altro ambito che ha visto un impegno molto forte da parte di Caritas Italiana e
della Caritas diocesane è quello dei migranti con una ricaduta
in ambito europeo ed internazionale e con un’azione anche informativa, segnata
tra l’altro dall’inaugurazione del portale Caritasinmigration.it, dalla pubblicazione
del XXVI
Rapporto immigrazione Caritas-Migrantes e del 4°
rapporto sulla Protezione internazionale. Tra i passaggi più significativi
la firma
il 12 gennaio 2017 del Protocollo di intesa tra Ministero
dell’Interno, Conferenza Episcopale Italiana - che agisce attraverso la Caritas
Italiana e la Fondazione Migrantes e la Comunità di Sant’Egidio per l’apertura
di nuovi corridoi umanitari che stanno consentendo l’arrivo in Italia, di 500
profughi, fuggiti dai loro Paesi per i conflitti in corso. Lo
scorso 30 novembre sono arrivate le prime 25 persone dall’Etiopia, tra
cui due famiglie accolte dalle diocesi nell’ambito del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”. A marzo invece , dal campo
profughi di Za’atari in Giordania, erano arrivate due famiglie siriane grazie
alla prima operazione di reinsediamento per persone che necessitano di cure
specialistiche voluta e finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana con i
fondi 8x1000, a cui prende parte Caritas Italiana, nell’ambito del programma di
resettlement gestito dal Ministero dell’Interno e grazie alla disponibilità
delle. Infine lo
scorso 22 dicembre, nel quadro degli accordi tra Governo Italiano e
Conferenza Episcopale Italiana, volti all’apertura di canali sicuri e legali di
ingresso in Italia, dalla Libia sono arrivati nella base militare
di Pratica di Mare 162 persone, selezionate dall'UNHCR e trasferite in 16
diocesi nell’ambito del circuito di accoglienza istituzionale.
Nel 2017 sono inoltre entrate nel vivo due iniziative: “Liberi di
partire, liberi di restare” voluta dalla Conferenza episcopale italiana, e
la campagna promossa da Caritas Internationalis, Share the journey (Condividiamo
il viaggio), lanciata il 27 settembre da papa Francesco in
piazza San Pietro. Di fronte a muri ed egoismi, allo strapotere di economia e
mercati, Caritas ha comunque continuato ad operare in difesa della dignità del
lavoro - che è stato al centro della Settimana Sociale dei
Cattolici a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017. Con un’attenzione
particolare ai giovani, a cui è dedicato il Sinodo dei Vescovi di ottobre 2018,
della qualità della vita sulla terra, della salvaguardia dei beni comuni, nella
consapevolezza che non può esserci vero sviluppo senza inclusione e coesione
sociale, dunque senza giustizia e solidarietà. Il 15 dicembre, nella data che
ricorda i 45 anni dall'entrata in vigore della prima legge sull'obiezione
di coscienza al servizio militare (n. 772/72), si è svolto il Convegno
"40 anni di Servizio Civile in Caritas. Tra memoria e prospettive",
per celebrare l'avvio dell'esperienza del servizio civile in Caritas
Italiana. La convenzione con il Ministero della Difesa fu infatti firmata
il 10 giugno 1977, con l'avvio dei primi due obiettori di coscienza il
successivo 15 settembre. Da allora sono stati quasi 100.000 i giovani obiettori
in servizio civile nelle Caritas diocesane, cui si aggiungono dal 2001
oltre 10.000 ragazzi e ragazze del nuovo servizio civile nazionale.
Sul versante europeo ed internazionale è proseguita la
pubblicazione di 10
nuovi “Dossier con dati e testimonianze” (DDT), che ha approfondito di
volta volta temi e problemi a partire dalle situazioni di specifici Paesi del
mondo. Non è mancato l’impegno di Caritas Italiana, insieme alle Caritas della
rete internazionale, per affrontare le emergenze, a partire dalla cronica
carestia in Africa, le inondazioni
in Perù e le esondazioni
in Colombia ad aprile, il terremoto
nel Mar Egeo a luglio, le alluvioni
in Sierra Leone ad agosto, il terremoto
in Messico e l’uragano
Irma in centro America a settembre, il terremoto
in Iraq e Iran a novembre e la recente tempesta
tropicale che ha colpito le Filippine.
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