“Career
day: il mercato del lavoro incontra i giovani!”. Questo il titolo dell’evento
che vede il progetto Policoro della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo
Tadino, l’ Associazione italiana per la Direzione del personale (A.I.D.P), la
Fondazione consulenti per il Lavoro e il Comune di Bastia Umbra, unire le forze
per mirare a uno stesso obiettivo: fornire gli strumenti operativi ai giovani
che si accingono a cercare lavoro, ma anche e soprattutto creare un ponte di
comunicazione fra le imprese e i giovani stessi. L’evento che avrà luogo
giovedì 16 novembre dalle ore 9 alle 13 presso l’Umbriafiere di Bastia, rientra
in un percorso più ampio: “Lavorare si può. Itinerario per la riscoperta delle
opportunità”. A differenza dei precedenti, questo evento è rivolto in modo
particolare agli studenti delle classi V degli Istituti superiori del
comprensorio diocesano e vedrà intervenire una serie di professionisti sia in
qualità di relatori che in qualità di orientatori. “Il lavoro è una dimensione fondamentale della persona – spiega la
responsabile della commissione diocesana per le Politiche sociali e del lavoro
Francesca Di Maolo - attraverso il quale l’uomo realizza se stesso. Per tale
ragione negare a un giovane la possibilità di lavorare o privare un adulto di
continuare la propria attività non è solo la violazione di un diritto
fondamentale, ma un atto di violenza. Sulla realtà del lavoro si gioca non solo
il futuro e la democrazia di una società, ma anche la responsabilità dei
cattolici nella costruzione del bene comune. Per questo motivo la diocesi di
Assisi, attraverso la Commissione da me guidata e il progetto Policoro, non
vuole limitarsi a parlare di lavoro, ma intende impegnarsi ad approntare
tutte le iniziative possibili per promuovere il lavoro e favorire l’inserimento
nel mercato del lavoro degli esclusi e degli scartati. La Chiesa, ovviamente,
non intende sostituirsi alle istituzioni o occupare spazi impropri – sottolinea
la Di Maolo - ma vuole dare il suo contributo che nasce dal Vangelo e dalla
dottrina sociale”.
Dopo
una prima parte introduttiva, relativa alla ricerca attiva del lavoro, in virtù
della convinzione profonda che l’esperienza sia il viatico più immediato per
l’apprendimento, gli studenti avranno la possibilità di cimentarsi nella
simulazione di veri e propri colloqui. Quale migliore occasione, dunque, se non
quella di prendervi parte per sapere come presentarsi e come comportarsi in sedi
simili? Dall’esperienza all’opportunità, inoltre, i ragazzi, potranno
accostarsi al desk delle varie imprese, curriculum vitae alla mano e chissà che
quella che si presenta come una mattinata formativa, non possa diventare una
porta sul futuro.
“Recenti analisi – aggiunge ancora la responsabile della
commissione diocesana per le Politiche sociali e del lavoro - hanno evidenziato
che in Italia il 40% di disoccupazione giovanile non è frutto del ciclo
economico, ma del mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Nel nostro Paese è
debole il sistema di incontro. Le nostre università costruiscono percorsi non
allineati ai fabbisogni del mercato e non in funzione dell’evoluzione delle
tecnologie. Così, i giovani, anche se prendono bei voti, non riescono a trovare
un’occupazione. A tali riflessioni deve aggiungersi che studi internazionali
recenti evidenziano che in Europa tra il 25 e il 50% della forza lavoro è
sovraqualificata, ovvero ha titoli che non corrispondono a ciò che si fa. Tutte
queste analisi dimostrano che l’orientamento in questo momento è fondamentale.
E’ importante investire sull’orientamento dei giovani per aiutarli a fare la
giusta scelta dopo le scuole superiori. Occorre invitare i ragazzi a
intraprendere dei percorsi coerenti alle loro attitudini e i loro talenti, ma
anche tenendo conto delle possibilità reali”. Contestualmente alla giornata di
orientamento, partono presso il Polo Bonghi i laboratori del Policoro diretti
ad aiutare i giovani a conoscere meglio l’attuale mercato del lavoro e, in particolare,
le professioni poco conosciute e quelle del futuro. Il progetto Policoro da anni è attivo nella
diocesi di Assisi per promuovere il lavoro dei giovani, ma anche per promuovere
una nuova cultura imprenditoriale.
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