E’
stata celebrata questa mattina all’ingresso del Cimitero di Terni, dal vescovo
padre Giuseppe Piemontese, la Santa Messa per la commemorazione di tutti i
defunti, alla presenza del prefetto di Terni Paolo De Biagi, del sindaco
Leopoldo Di Girolamo, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle
associazioni combattentistiche e d'arma, e concelebrata dal vicario generale
della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi
e da numerosi sacerdoti della città.
Una
ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte
le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore,
ravvivato nella preghiera e nel ricordo: «Siamo venuti in corteo, anzi in pellegrinaggio, accompagnati dalla
famiglia o insieme ad amici, spinti da un sentimento di attesa e di sommessa
speranza nel cuore - ha detto il vescovo - per ricordare, anzi incontrare coloro, che abbiamo amato, specie coloro che
di recente ci hanno lasciato, in un desiderio di custodire e ravvivare il
ricordo e rinnovare la presenza, l’affetto e la relazione di persone familiari
ed amici».
Il vescovo ha ricordato coloro che sono
morti in questo anno in maniera inaspettata per malattia, disgrazia o violenza,
i morti sul lavoro, quelli nell'adempimento del dovere, in particolare Alessandro
Riccetti, deceduto il 18 gennaio 2017, insieme ad altre 28 persone nella
tragedia dell'hotel Rigopiano.
Nella giornata di commemorazione dei
defunti il vescovo ha posto l’accento sul senso del dolore e della morte nella
prospettiva della resurrezione: «Solo contemplando e seguendo col cuore la
vicenda terrena di Gesù e il suo epilogo di passione, morte e risurrezione
possiamo trovare una risposta di senso alle sciagure umane e ai nostri vissuti,
al nostro anelito ad una vita non soggetta
alla definitività della morte, ma riscattata ed assunta da Gesù Cristo che ci
apre la porta della speranza con la chiave della sua Croce, per portare con sé
nella vita eterna ogni persona che si affida a Lui».
«Guardando a Dio come alla fonte del perdono e
all’unica speranza di nuova vita possiamo
dare un significato a più livelli al profondo del nostro essere, da cui partono
gli interrogativi più inquietati dell’esistenza, possiamo dare risposte alle
domande senza risposta di fronte alla malattia, alla sofferenza e al dolore
umano che lascia senza speranza; al volto del disagio esistenziale, della
fatica ad affrontare le difficoltà quotidiane, il peso della croce da portare
ogni giorno. C’è bisogno
di fiducia e di speranza per risollevarci – ha concluso il vescovo -. Con la
forza di Gesù, seguendo l’esempio di tanti che ci hanno preceduto, saremo
capaci di attivare le nostre risorse di generosità, di solidarietà e di carità
per ricominciare insieme a tutti coloro che hanno bisogno vicino a noi e lontano
da noi».
La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la
benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti e la
deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie Forze armate,
Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e
fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni, siti lungo il
viale all’interno del cimitero civico.
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