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  31/10/2017 17:05


Terni: ANNIVERSARIO DELLA DEDICAZIONE DELLA CAPPELLA INTERNA DELL’OSPEDALE DI TERNI. Mons. Piemontese: “E’ la cardiologia spirituale del personale e degli utenti dell’ospedale, credenti e non credenti… E’ clinica dello spirito. Gesù, medico delle anime e dei corpi, attende tutti per donare sé stesso, il “farmaco di immortalità".



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Cinquanta anni fa, il 30 ottobre 1967,  nel nuovo ospedale di Terni veniva dedicata alla Madonna la cappella interna, consacrata dal vescovo Giovanni Battista Dal Prà e realizzata per opera del consiglio di amministrazione dell'ospedale, presieduto per sedici anni da Poliuto Chiappini. Con una solenne celebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese è stato ricordato l'anniversario della consacrazione e affidamento della cappellania ai frati cappuccini.

La messa è stata concelebrata dal provinciale dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria padre Matteo Siro, dai cappellani dell'ospedale padre Angelo Gatto e padre Mario Finauro, dai sacerdoti della vicaria, e alla presenza del direttore generale dell'azienda ospedaliera "Santa Maria" di Terni Maurizio Dal Maso, del direttore sanitario Sandro Fratini, del personale medico e infermieristico, delle missionarie Identes, dei malati e accompagnatori.

"La cappella dell’ospedale è la cardiologia spirituale del personale e degli utenti dell’ospedale, credenti e non credenti” sono state le parole le quali il vescovo ha associato la centralità del conforto spirituale al ruolo determinante e al significato  simbolico del reparto di cardiologia “che ha una valenza centrale e decisiva, direi spartiacque per definire la vita e la morte.

“Questo luogo di preghiera – ha aggiunto il vescovo - è realtà e simbolo che dona senso all’esistenza. E’ luogo di pace e di speranza. E’ clinica dello spirito. Tutto ciò non perché queste mura abbiano un qualcosa di magico, ma perché qui c’è Gesù Cristo, parola e pane di vita; Gesù, medico delle anime e dei corpi, attende tutti per donare sé stesso, il “farmaco di immortalità”, per dare conforto a chi soffre, salute agli infermi, perdono e misericordia ai peccatori, luce e sapienza ai medici, pazienza agli infermieri e agli operatori che quotidianamente raccolgono le pene e le sofferenze dei malati".

Nella cappellania dell’ospedale il cappellano e i suoi collaboratori, ministri della Chiesa e della speranza sono al servizio di tutti, sono a disposizione di tutti "per ritrovare e imboccare percorsi di vita e soprattutto per donare Gesù, buon samaritano che con l’olio e il balsamo della misericordia, cura le ferite dell’anima e del corpo" ha concluso il vescovo.




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