«Giovani e lavoro: due argomenti che sono la mia passione
di vescovo, su cui ritorno continuamente». Con queste parole ha esordito nel
suo intervento di saluto il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti,
presidente della Cei, al Convegno dal titolo: “Giovani e il lavoro che (non)
c’è”, tenutosi a Perugia, venerdì 20 ottobre, nella “Sala dei Notari” del
Palazzo comunale dei Priori gremita di giovani (più di 300), tra alunni delle
classi terze, quarte e quinte di alcune Scuole superiori di Perugia e di Città
di Castello, ragazzi che hanno già aperto cooperative e quanti sono interessati
a farlo, legati a Confcooperative Umbria e al “Progetto Policoro”, e i giovani
di “Officine Fratti”. Promosso dal “Progetto Policoro” di Perugia, in
collaborazione con la Pastorale diocesana giovanile e Confcooperative Umbria,
il convegno ha ricevuto il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di
Perugia, rappresentati da Antonio Bartolini, assessore regionale alle riforme,
istruzione e diritto allo studio, e dal vice sindaco Urbano Barelli, che sono
intervenuti nel corso dei lavori. Il cardinale Bassetti, nel ringraziare tutti coloro che
hanno contribuito a promuove il convegno, si è soffermato ampiamente sui
giovani, definendoli i «protagonisti di questa iniziativa, che, senza di voi,
non avrebbe senso. Proprio a voi giovani vorrei darvi due indicazioni. La prima
è quella di essere liberi, cioè pieni di fantasia e capaci di creatività. Siamo
veramente liberi quando nella nostra vita siamo capaci di produrre cose belle
di cui tutti potremmo godere e quando il nostro sguardo è limpido e sa scrutare
orizzonti lontani. Tante volte ho detto che lo sguardo dei giovani deve
rassomigliare a quello delle aquile, che sono capaci di fissare il sole! Per
essere liberi bisogna pensare in grande e sapersi mette in gioco ed avere il
coraggio di sporcarsi le mani per gli altri. L’ha detto papa Francesco al
convegno ecclesiale nazionale di Firenze: “preferisco una Chiesa ferita e
sporca per essere in uscita…”. La seconda mia indicazione che vi consegno, cari
ragazzi e ragazze, è quella di prendere veramente a cuore la situazione del
nostro Paese, di questa terra fragile, ma meravigliosa che la provvidenza ci ha
dato da abitare. Non disperdetevi in cose che non potranno avere né respiro, né
futuro! Non siate provinciali, perché non basta curare i piccoli interessi di
casa nostra!». Soffermandosi sul titolo del convegno, il presule ha
detto: «è forse un po’ ambizioso e provocatorio ma bellissimo. Si tratta di una
provocazione drammatica. Il rapporto giovani-lavoro è ormai diventata una sorta
di nuova questione antropologica che investe tutta l’Italia, ma che tocca
l’apice nel Mezzogiorno. Penso che sia giunto il momento di agire e ne parlerò
con maggiore chiarezza a Cagliari, durante l’imminente “Settimana sociale dei
cattolici italiani” (26-29 ottobre, n.d.r.)». «L’Italia, che ha bisogno di nuove energie morali, ha
bisogno di tutti noi – ha sottolineato il presidente della Cei –, ma
particolarmente di voi giovani, delle vostre antenne che ci spongono a guardare
lontano…, dei vostri talenti a cui noi, generazione adulta, dobbiamo dare chance
e speranza. Altrimenti le fila di giovani che lasceranno l’Italia continuerà ad
aumentare e i dati recentemente pubblicati dalla Fondazione Migrantes della Cei
sono eloquenti e lasciano una profonda inquietudine. Siamo tutti liberi di
emigrare dal nostro Paese, ma questo non può avvenire per disperazione. Anche
il Progetto Policoro, che non potrà certamente dare soluzione a tutti i
problemi, va nel segno della speranza». «Carissimi giovani, ci attende una grande missione – ha
concluso il cardinale Bassetti –, quella di essere una presenza viva,
autorevole e concreta, per tante attese che cogliamo nella povera gente e per
il bene delle nostre famiglie e per il futuro dell’Italia». Diversi e qualificati sono stati gli interventi al
Convegno dal titolo: “Giovani e il lavoro che (non) c’è”, arricchito da non poche testimonianze di
giovani che hanno dato vita a realtà produttive di tipo cooperativo,
avvalendosi del supporto del “Progetto Policoro” diocesano perugino-pievese e
di Confcooperative Umbria, che, insieme all’Ufficio diocesano di pastorale
giovanile, hanno promosso questa proficua iniziativa che ha destato l’interesse
e la partecipazione di non pochi “addetti ai lavori” e non solo. I lavori, introdotti da Elisa Calzuola e Timoteo Carpita,
coordinatori Giovani imprenditori di Confcooperative Umbria, moderati da
Massimiliano Marianelli, coordinatore regionale del “Progetto Policoro” Umbria
e delegato per la didattica dell’Università degli Studi di Perugia, e conclusi
da Maurizio Drezzadore, consulente del Ministero del Lavoro, sono stati
caratterizzati dagli interventi dei docenti dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Brescia e di Milano Dario Eugenio Nicoli, sociologo, e Mauro Magatti,
economista, del presidente di Confcooperative Umbria Andrea Fora, del fondatore
di “Startup Super School” Andrea Giarrizzo, vincitore del premio “Italia
giovane”, e di Vincenzo De Bernardo, direttore di Federsolidarietà e
responsabile del Servizio civile Confcooperative.
Gli intervenuti sono stati intervistati da Umbria
Radio-www.umbriaoggi.news (canale You Tube), le cui risposte
hanno sintetizzato i temi trattati nelle loro relazioni. (LEGGI)
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