Cari
fratelli e sorelle della Liguria, ancora
un caldo abbraccio!
Più
che un congedo, vorrei fosse un ideale arrivederci. Vorrei ci ritrovassimo,
oltre le distanze, in precisi luoghi dello spirito, per fare ancora tante cose
belle insieme. Quello
che abbiamo vissuto in questi giorni è un seme che speriamo germogli e porti
frutto. Come direste voi a Genova: maniman (non si sa mai!). Permettete
che di questo seme io vi additi alcune dimensioni, che ci possono ancora vedere
uniti in operosa fraternità.
Vi
invito innanzitutto a incontrarci idealmente ogni volta che ci capiterà di
esporci a frate sole, di abbandonarci a frate vento, di attingere a sora acqua,
sentendoci avvolti dall’abbraccio di “sora nostra madre terra”. È la casa comune
dei nostri paesaggi stupendi dell’Umbria e della Liguria che ci impegniamo a custodire
con l’amore di Francesco, lodando insieme la bellezza del creato e del
Creatore.
Sarei
poi felice se poteste prendere nota di un recente appuntamento assisano che
ricorda quanto avvenne proprio in questa piazza di San Francesco il 27 ottobre
1986, quando gli esponenti delle diverse religioni, convocati da San Giovanni
Paolo II, si riunirono in preghiera per implorare la pace dall’unico Dio. Ne
parliamo ormai come di “spirito di Assisi”. Spirito più che mai necessario,
mentre venti di guerra per ora solo minacciati gettano ombre sinistre su un
futuro già pregiudicato dai numerosi conflitti regionali, alimentati da interessi
di produzione e commercio di armi che fanno la vergogna del mondo, purtroppo anche
del nostro Bel Paese. Per immettere la forza della preghiera dentro questo
paesaggio inquietante, ogni 27 del mese rilanciamo lo spirito di Assisi
pregando per la pace. Vi invito, cari amici, ad unirvi alla nostra preghiera.
Permettete
infine che vi segnali l’ultima perla del panorama religioso assisano, inscritta
nella scelta di vita che Francesco operò quando, per amore di Cristo, si
spogliò di tutto. Perla recentemente incastonata in un nuovo santuario, il
Santuario della Spogliazione. Solo una vita spoglia di sé e aperta ai fratelli,
senza barriere e frontiere, può dare a tutti, e specialmente ai milioni di
esseri umani spogliati fino all’osso dalla violenza e dall’indifferenza, un
barlume di speranza.
Grazie, cari amici, per la vostra
testimonianza e auguri di buon cammino a tutta la vostra Regione.
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