La Commissione Regionale per l’Educazione della Conferenza Episcopale
Umbra come ogni anno esce per il 4 ottobre festa di San Francesco di Assisi con
una lettera di augurio a quanti operano nel mondo della scuola. Questa lettera
verrà consegnata alle scuole delle 8 diocesi umbre da parte della Commissione
stessa per il tramite degli uffici scuola diocesani. Quest’anno il focus della
commissione si è concentrato sul Sinodo sui giovani affinché ci si possa
interrogare su quelle che sono “le istanze più profonde del mondo giovanile per
cogliere il potenziale di bene che esiste nel mondo giovanile anche oggi. La
scuola infatti non può perseguire solo traguardi di tipo efficientistico e
tecnicistico ma sempre deve ricordarsi dell’attenzione primaria alla persona e
di favorire tutto quello che può portare alla scoperta e alla realizzazione di
un progetto di vita valido e aperto al bene comune” (dalla lettera di inizio
anno). La Commissione Regionale per l’Educazione nella
primavera scorsa ha organizzato i suoi incontri di formazione a cui hanno
partecipato dirigenti, insegnanti, genitori, studenti, sacerdoti, religiosi,
educatori.
Nell’anno passato ci siamo già introdotti sulla
condizione giovani in Italia invitando la dott.ssa Paola Bignardi, coordinatrice
del Rapporto Giovani 2016 dell’Istituto Toniolo con una sua relazione su “Promossa
ma potrebbe fare di più: come la generazione ‘mobile’ guarda alla scuola, allo
studio e al lavoro”.
Anche
nella primavera 2018 la Commissione Regionale per l’Educazione organizzerà
nuovi incontri con nuove proposte di riflessione per la Scuola.
Lettera a quanti sono
impegnati nel mondo della scuola in Umbria
L’anno
scolastico 2017/18 a cui guardiamo sempre con fiducia e speranza, ci dà lo
spunto per una duplice riflessione che speriamo possa coinvolgere pienamente
anche il mondo della scuola.
Anzitutto
ricordiamo con gioia la visita di papa Francesco a Barbiana, nel cinquantesimo
della morte di Don Lorenzo Milani, sacerdote ed educatore. L’occasione del
cinquantenario ha dato modo a molti di riscoprire questa figura indubbiamente
complessa e dalle molteplici sfaccettature, caratterizzata dalla fedeltà alla
Chiesa e da una grande passione educativa. Papa Francesco, volendo rendergli
omaggio lo scorso 20 giugno, fra l’altro nella stessa mattinata in cui si era
recato a visitare anche la tomba di don Primo Mazzolari, così ha detto di don
Milani nel suo discorso pronunciato per l’occasione: “E da insegnare ci sono
tante cose, ma quella essenziale è la crescita di una coscienza libera, capace
di confrontarsi con la realtà e di orientarsi in essa guidata dall’amore, dalla
voglia di compromettersi con gli altri, di farsi carico delle loro fatiche e
ferite, di rifuggire da ogni egoismo per servire il bene comune” (Papa
Francesco, Discorso a Barbiana 20 giugno 2017).
Fra
le tante possibili stimolazioni che il prete fiorentino ha lasciato a noi c’è
sicuramente quella sintetizzata in uno di quelli che saranno poi fra i più
celebri slogan coniati dalla scuola di Barbiana: I care, Mi interessa, che
molti hanno visto in contrapposizione in chiave anche educativa all’altrettanto
celebre aforisma del ventennio fascista (“Me ne frego”). I care significa mi interessa, sono responsabile, ho a cuore gli
altri, non sono estraneo a questo mondo. In una società che fa
dell’individualismo la cifra apparentemente vincente da proporre anche alle
giovani generazioni, ridire con forza il valore di I care significa ricordare l’importanza di una scuola veramente
inclusiva, che si prenda cura di tutte le persone, che stimoli la solidarietà
concreta, che educhi all’autentico senso della responsabilità.
Il
futuro sarà migliore del presente nella misura in cui le nuove generazioni
saranno coinvolte in questo processo di educazione alla responsabilità.
L’anno
2018 come ampiamente annunciato dal Papa sarà dedicato ai giovani in
particolare alla celebrazione di un sinodo, cioè un’assemblea ecclesiale
universale dedicata alle giovani generazioni e per questo è partito anche un
questionario dedicato a queste tematiche che le singole diocesi, in particolare
mediante gli uffici di pastorale giovanile, stanno esaminando. Siamo invitati
anche noi, docenti, educatori, dirigenti, genitori, studenti a interrogarci su
quelle che sono le istanze più profonde del mondo giovanile per cogliere il
potenziale di bene che esiste nel mondo giovanile anche oggi. La scuola infatti
non può perseguire solo traguardi di tipo efficientistico e tecnicistico ma
sempre deve ricordarsi dell’attenzione primaria alla persona e di favorire
tutto quello che può portare alla scoperta e alla realizzazione di un progetto
di vita valido e aperto al bene comune. Così l’augurio che possiamo formulare
per il nuovo anno scolastico 2017/18 è questo: una scuola che riscopra
l’educazione al significato e ai valori più autentici della vita, che in un
fecondo incontro tra le fedi religiose e i valori “laici” metta sempre di più
al centro l’uomo e il senso della responsabilità e che i giovani possano essere
aiutati a scoprire la loro vocazione, perché la loro felicità non dipende solo
dai traguardi raggiunti ma dalle intenzionalità profonde che animano il cammino
della vita.
Con
questi auspici giungano a tutti i nostri auguri più fervidi!
Assisi 4 ottobre 2017,
festa di San Francesco di Assisi
Mons. Domenico
Sorrentino
Vescovo delegato
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Prof.ssa Annarita
Caponera
Coordinatrice
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