I
Vescovi dell’Umbria, unitamente alle altre istituzioni e alla popolazione
tutta, fanno memoria dei venti anni (26 settembre 1997) del terremoto che
sconvolse la Regione dei Santi Benedetto e Francesco e le vicine Marche,
ricordando in modo particolare padre Angelo Api (Rettore del seminario dei
Postulanti), Zdzisław Borowiec (postulante), Bruno Brunacci e Claudio
Bugiantella (tecnici della Soprintendenza), vittime del crollo nella Basilica
Superiore di Assisi. Ed esprimono ancora una volta ammirazione e gratitudine
per quanti allora si sono prodigati generosamente in gesti di amicizia e
solidarietà per sostenere il coraggio e la speranza delle nostre popolazioni.
«Le
catastrofi naturali - afferma mons. Renato Boccardo, arcivescovo di
Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra -, e il pensiero
va necessariamente alla gente della Valnerina ferita dal terremoto dell'autunno
2016, rendono gli uomini pensosi. Perché un sisma lascia un segno profondo
nelle persone; la ferita con il tempo si rimargina, ma le cicatrici restano e
la vita non è più quella di prima. Di fronte a queste situazioni, rinnoviamo
l’esperienza bruciante della nostra piccolezza e della nostra impotenza, ma
scopriamo ed esperimentiamo anche una rinnovata fortezza d’animo, che si
manifesta negli atteggiamenti e nei gesti di una grande umanità».
«Auspichiamo -
prosegue il Presule - che questo anniversario costituisca un incentivo per il
tempo che si apre dinanzi a noi: insieme siamo chiamati a compiere un ulteriore
salto di qualità per ricostruire le case, le chiese, i luoghi del lavoro e
dello svago, ma anche e soprattutto l’uomo “dal di dentro”. Confermo l’impegno
della Chiesa umbra a collaborare con le istituzioni, nel rispetto delle
reciproche competenze, per avviare una stagione di rinnovato impegno, che
riproponga ancora una volta onestà, volontà di servizio, attenzione agli
ultimi, salvaguardia dei diritti di tutti».
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