"Grazie
ad un aspetto corale di difesa della Basilica di San Francesco, un Santo
caro a tutti, è stato possibile ricostruire così in fretta:, in due anni: si
potrebbe fare così in tutta l'Italia, perché San Francesco è protettore di
tutta l'italia''. Lo ha detto, parlando con i giornalisti, Romano
Prodi, parlando della ricostruzione della Basilica di San Francesco, ad Assisi,
lesionata dal terremoto del settembre del 1997.
Prodi,
che allora era il presidente del Consiglio dei ministri, e' giunto ad Assisi
per partecipare ad uno degli incontri del Cortile di Francesco insieme al
presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti. Accompagnato
dalla moglie Flavia, dal Custode del Sacro Convento, Padre Mauro Gambetti,
e da Padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco, l’ex
Presidente del Consiglio si è inginocchiato di fronte alla tomba di San
Francesco e ha recitato il Padre Nostro.
"Venti anni fa- ha sottolineato Prodi - ricostruire
è stato possibile perché il responsabile era una persona autorevolissima,
l'allora Commissario straordinario Antonio Paolucci. Ricordo che quando
visitai il cantiere, complessivamente lo visitai quattro volte, c'erano
dappertutto pezzettini di macerie. Quando ripenso a cosa è stato fatto
poi, ritengo che con grandi obiettivi si fanno i
miracoli. Paolucci aveva il coraggio di decidere con senso di responsabilità.
Così potemmo fare tutto in fretta".
"Ma oggi, di fronte alla incertezza della legge e della
giustizia - ha osservato l'ex presidente del Consiglio - noi abbiamo
trasformato il Paese in una struttura di protezione reciproca. Tutti hanno
paura, comprensibilmente, di prendere una decisione. E invece, per
l'incertezza della legge, abbiamo moltiplicato i controlli e
deresponsabilizzato coloro che prendono decisioni complesse".
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