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  15/09/2017 13:19


Perugia: Da Barbiana (Fi), sulle orme di don Lorenzo Milani, il cardinale Gualtiero Bassetti ai “suoi” sacerdoti, diaconi e seminaristi: «La grandezza d’una vita non si misuradalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutt’altre cose. E neanche le possibilità di far del bene si misurano sul numero dei parrocchiani».



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Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, lo scorso 13 settembre, si è recato con il Clero diocesano di Perugia-Città della Pieve in pellegrinaggio a Barbiana, nel comune di Vicchio (Fi), in visita ai luoghi di don Lorenzo Milani, sacerdote morto nel 1967, cinquanta anni fa. Figlio di una agiata famiglia borghese fiorentina, don Milani consacrò la sua vita a Dio nel servizio ai piccoli, fondando una celeberrima scuola nella parrocchia di Barbiana, di cui fu priore dal 1954 fino alla morte. Ha accompagnato il presule un nutrito gruppo di seminaristi, sacerdoti e diaconi, tra cui cinque dei sei diaconi ordinati la sera precedente nella cattedrale di San Lorenzo.

All’arrivo a Vicchio, il cardinale è stato accolto da una piccola ma significativa delegazione formata dal sindaco Roberto Izzo e dal parroco don Giuliano Landini, entrambi ben noti al porporato per i suoi trascorsi incarichi nell’Arcidiocesi di Firenze. Il gruppo si è quindi recato nella chiesetta ed annessa canonica dove don Milani gestiva la scuola per la quale ha speso tante energie.

Particolarmente evocativa è stata la testimonianza resa sul posto da Nevio Santini, ex allievo di don Milani, che attraverso vari aneddoti di quegli anni ha tratteggiato la figura del sacerdote fiorentino e il suo metodo pedagogico. Più volte è stato sottolineato come, oltre all’enorme impegno profuso nell’insegnamento delle discipline scolastiche o nell’avviamento al lavoro dei suoi ragazzi, don Lorenzo Milani era uomo di profondissima preghiera.

Nell’omelia della celebrazione eucaristica, officiata sullo stesso altare dove don Milani ogni giorno celebrava Messa, il cardinale ha voluto ricordare alcuni tratti essenziali del carisma del sacerdote fiorentino rifacendosi ad alcune sue lettere. Rivolgendosi ai suoi sacerdoti, diaconi e seminaristi, Bassetti ha fatto sue le parole che Milani scrisse alla madre nel dicembre del 1954, quando questa cercava di fare in modo che il figlio fosse spostato da quella piccola parrocchia, non adeguata al suo spessore culturale: «la grandezza d’una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutt’altre cose. E neanche le possibilità di far del bene si misurano sul numero dei parrocchiani».




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