“Quando potremo unirci nella preghiera mensile del
‘27’ - preghiera per la pace, preghiera dello ‘spirito di Assisi - senza aver
dovuto ascoltare un altro bollettino di guerra, con morti e feriti, con una
interminabile scia di sangue?”. La denuncia arriva dal vescovo della diocesi di
Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, alla
vigilia della preghiera per la pace, dallo stesso istituita per il 27 di ogni
mese. “I morti di Barcellona, e i tanti con loro - aggiunge il vescovo -, in
tutte le situazioni di violenza del mondo, e le insane parole di governanti che
agitano prospettive di guerra nucleare, ci spingono a dare alla nostra
preghiera nuova forza. Unendoci tutti. Pregando in Cristo, il Dio crocifisso
che non fa violenza, ma la subisce per amore. In sintonia con la preghiera che
si leva anche dalle altre religioni, e sale verso l’unico Padre, il Dio della
pace che ci fa tutti fratelli. No, i terroristi – prosegue - non ci
trascineranno in una guerra di religione. Troppe guerre di religione nel
passato hanno insanguinato anche i popoli cristiani, al loro interno. Con il
senno del poi – ma comunque senno evangelico, da coltivare e da non dare mai
per scontato – ci vergogniamo che anche la cristianità, pur in tempi ormai
lontani, e con tutte le contestualizzazioni che si vogliano fare, abbia
imbracciato le armi non solo con i toni dell’auto-difesa, ma anche con quelli
della “guerra santa”. Quanto stridono le armi ‘crociate’ con l’immagine del Dio
‘crocifisso’! Oggi abbiamo compreso – come ebbe a scrivere Benedetto XVI ed è
ribadito da papa Francesco – che le guerre di religione sono un’espressione di
immaturità dell’esperienza credente. Quando la religione incontra veramente
Dio, incontra necessariamente il Dio della pace. Costruiamo dunque, cari
fratelli e sorelle, una catena ideale di preghiera, che passi per i monasteri
delle claustrali, le nostre parrocchie, i mass media e i social, sentendoci
felici se anche i credenti di altre religioni – come tanti di loro hanno
dichiarato di voler fare - vorranno unirsi a noi. ‘Chiedete e vi sarà dato,
bussate e vi sarà aperto’. Con queste parole Gesù – conclude monsignor
Sorrentino - ci ha assicurato la forza della preghiera. E quale altra forza
potrebbe sciogliere i cuori induriti, i muri che dividono città e popoli, gli
egoismi regionali contrapposti, le storie irrigidite dall’odio, gli interessi
dei mercanti di armi, le parole fanatiche del fondamentalismo, le
contraddizioni di una politica incapace di votarsi al bene comune dell’umanità?
Signore, donaci la tua pace!”. Con questa riflessione il vescovo Sorrentino
invita tutti, a cominciare dai sacerdoti che celebreranno la messa domenicale,
ai diversi ordini e congregazioni religiose a rivolgere la preghiera di domani
per la pace.
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