Tutto
pronto per la terza edizione del Cortile di Francesco che si terrà dal 14
al 17 settembre ad Assisi. Alla quattro giorni di incontri, conferenze e
workshop parteciperanno, tra gli altri, Yavachev Christo, Massimo
Cacciari, Emilio Isgrò, Romano Prodi e Oliviero Toscani, la giornalista Lucia Annunciata, l'architetto Stefano
Boeri, il filosofo di Umberto Galimberti, il cardinal Gianfranco Ravasi, il musicista Uto Ughi e molti altri. Un
programma ricco di eventi con personalità della società civile, della cultura,
della politica e dell'arte, ma anche tanti uomini e donne pronti ad ascoltare e
a dialogare tra loro sul tema del “cammino”.
È
possibile partecipare prenotandosi on-line tramite il sito www.cortiledifrancesco.it dove
si potranno reperire le informazioni e il programma completo.
L'evento
realizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura, dal Sacro Convento di
Assisi, dalla Conferenza Episcopale Umbra e dall'Associazione Oicos
Riflessioni e in collaborazione con la Regione Umbria si inserisce
all'interno del progetto "Il Cortile dei Gentili", in collaborazione con:
Diocesi di Assisi, Ufficio Scolastico Regionale per l'Umbria, Accademia Lingua
Italiana Assisi, Istituto Alberghiero Assisi, Laboratorio Scienze Sperimentali,
Auxilium, Alitalia e Associazione Culturale Arturo Toscanini. L'iniziativa è
sostenuta da: Ferrovie dello Stato Italiane, Enel, Comieco e Terna.
La
prima edizione prese il nome di "Cortile di Francesco" e aveva per
titolo "Dio, questo sconosciuto"; questa terza edizione avrà per tema
il cammino come condizione esistenziale dell'uomo contemporaneo. L'uomo - nella
fede o nella disperazione, nella speranza o nell'utopia - incontra altre
esistenze e con esse entra in dialogo o in collisione disegnando percorsi e
avviando processi. Dal modo in cui l'uomo sviluppa il suo cammino e dalle
vicissitudini che nel cammino incontra si delineano le infinite esistenze
umane. Il cammino che l’uomo sta percorrendo deriva dal tipo di mondo in
cui oggi è immerso (la globalizzazione, le nuove tecnologie, la scienza, le
migrazioni, la società…) e dal principio che lo guida (l’idea che l’uomo ha di
se stesso). Il nome 'Cortile di Francesco' trae origine dal 'Cortile dei
Gentili', evento voluto dal Pontificio Consiglio per la Cultura come incontro
tra credenti e non credenti. Ma perché 'Cortile dei Gentili?
Nell'anno 20-19 aC, il
re Erode diede inizio a grandi lavori di rinnovamento, quasi di
ristrutturazione, del tempio di Gerusalemme, il secondo, quello che era stato
costruito dopo l’esilio. Oltre alle aree riservate ai membri del popolo di
Israele (uomini, donne, sacerdoti), in questo tempio vi era uno spazio nel
quale tutti potevano entrare, giudei e non giudei, circoncisi e incirconcisi,
membri o no del popolo eletto, persone educate alla Legge e persone che non lo
erano. Qui si radunavano rabbini e maestri della Legge disposti ad ascoltare le
domande della gente su Dio, e a rispondere in uno scambio rispettoso e
misericordioso. Questo era il cortile dei gentili o pagani, in latino l’atrium
gentium, uno spazio che tutti potevano attraversare e nel quale potevano
permanere, senza distinzioni di cultura, lingua o professione religiosa, un
luogo di incontro e di diversità.
Da tale luogo viene l’ispirazione per questa iniziativa del Pontificio
Consiglio della Cultura: «il Cortile dei gentili». Si tratta di un ambito
d’incontro e di dialogo, uno spazio di espressione per coloro che non credono e
per coloro che si pongono delle domande riguardo alla propria fede, una
finestra aperta al mondo, alla cultura contemporanea e alle voci che vi
risuonano.
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