La comunità parrocchiale di Ponte Pattoli
(frazione a nord di Perugia, insieme ad alcune associazioni del territorio
comprendente anche il centro abitato di Case del Diavolo della Parrocchia di
Civitella Benazzone, si ritrova a far festa, giovedì sera 20 luglio (ore 20),
presso il locale CVA, con le tante famiglie provenienti da altre regioni
italiane e dall’estero. Sono parti integrati da anni del tessuto sociale di
quest’area urbana periferica in costante espansione demografica dell’Alta Valle
del Tevere perugino (la 21a Unità pastorale dell’Archidiocesi con i suoi 10mila
abitanti). Dopo la riuscita 3a edizione del “Pranzo della Misericordia” per
famiglie in difficoltà del 4 giugno scorso, la vitale comunità di Ponte Pattoli
ritorna a mettere al centro della sua attenzione pastorale e sociale quanti
hanno culture e fedi diverse, invitandoli, come “protagonisti”, all’iniziativa
“Sapori e colori dal mondo”. Si tratta di una cena a buffet con musica dal
vivo, canti e balli in costumi tipici, alla quale si può partecipare anche
portando da casa piatti della regione o della nazione di origine per
condividerli con tutti.
A spiegare le finalità dell’iniziativa è il giovane sacerdote salesiano don
Samson Pjetraj, collaboratore del parroco mons. Gustavo Coletti, nel
far sua l’esortazione ad arricchirsi «delle nostre reciproche differenze» dello
scrittore e poeta francese Paul Valéry (1871-1945). «Il regno animale ci
dimostra continuamente che c'è la possibilità di convivere pacificamente –
ricorda don Samson parafrasando Valéry –. Quante volte un animale in difficoltà
viene aiutato nella sopravvivenza da un esemplare di un'altra specie. Perché
non riusciamo a farlo anche noi? Eppure noi abbiamo la ragione, la possibilità
della scelta. Perché spesso non accogliamo i nostri fratelli di colore diverso
o di una cultura diversa?».
Sono questi i pensieri
che hanno portato alla cena “Sapori e colori dal mondo”, che ha coinvolto non
pochi parrocchiani impegnati in attività di volontariato sociale e caritativo,
il cui obiettivo della serata, lo spiega lo stesso sacerdote salesiano, «è
quello di ritrovarsi nel contesto dell’area verde del CVA per condividere non
soltanto cibo proveniente da diverse regioni d’Italia e Paesi del mondo,
ma anche momenti di amicizia tra culture e popoli diversi. Le scuole di Ponte
Pattoli sono un crogiolo di popoli, razze e religioni e i bambini, da sempre,
lavorano sul tema del viaggio e dell’incontro avendo pubblicato anche un libro
in questi anni. Se per i piccoli è impossibile non crescere insieme, per i
grandi diverso è il contesto; non ci sono occasioni frequenti e così nella
semplicità del desiderio di un incontro nasce questa cena. Perché sia un ponte
di incontro e integrazione significa guardarsi negli occhi come fratelli per
scoprire un sorriso e condividere una preoccupazione. Come dice papa Francesco,
"vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante"».
Nel ricordare che «tra
poco la comunità di Ponte Pattoli riavrà un nuovo parco, una nuova area verde
come luogo di aggregazione e socializzazione, grazie alla generosità di molti»,
don Samson si sofferma su quanti «guardano alla realtà sempre con sguardo
spento, grigio e preoccupato». A queste persone il sacerdote sostiene che «si
può rispondere solo con piccoli semi e gesti di cura e attenzione, perché il
bene va seminato e poi arato. Non basta una cena, non basta un parco, ma con
umiltà insieme si può rendere migliore la vita di ciascuno, quindi la vita di
una intera comunità».
Essere alla cena
“Sapori e colori dal mondo”, conclude don Samson Pjetraj, «significa essere
presenti con il proprio cibo, la propria cultura, musica, storia...; mentre non
esserci, significa scegliere la solitudine, il silenzio, la porta chiusa...».
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