La crisi umanitaria avvolge il Venezuela in
una spirale pericolosa e il popolo venezuelano continua a protestare,
inascoltato.
L’82%
della popolazione è in povertà, di cui il 52% in povertà estrema. C’è urgente
bisogno di risposte che non siano violenza e repressione, soprattutto nei
confronti dei più giovani, ragazzi che non hanno da mangiare, né possono
acquistare medicine e altri generi di prima necessità.
Sono
oltre 11.000 i bambini morti nel 2016 per mancanza di medicinali e la mortalità
materna è aumentata quasi del 70%. Questi sono alcuni dei dati
dell’Osservatorio di Caritas Venezuela, che emergono da una ricerca sullo stato
nutrizionale dei bambini, riportata nel Dossier “Inascoltati. Un popolo allo
stremo chiede i suoi diritti fondamentali“, realizzato da Caritas Italiana.
Caritas
Venezuela continua a lavorare accanto alla gente, con costante attenzione ai
bisogni e cercando di dare risposte concrete. In particolare è attiva nella
distribuzione di acqua e prodotti igienico-sanitari ed ha avviato progetti
nell’ambito della sicurezza alimentare e della nutrizione, della salute, della
costruzione della pace e della formazione. Per il 2017 sono in atto interventi
per circa 2 milioni di euro, con il coinvolgimento e il supporto della rete
internazionale.
Di
fronte all’acuirsi della crisi alimentare, sanitaria e di sicurezza, la Conferenza
episcopale italiana, grazie ai fondi dell’8 per mille, ha messo a disposizione,
tramite Caritas Italiana, 500mila euro per aiuti in ambito alimentare e
igienico-sanitario in favore di 4800 famiglie, circa 24mila persone in 10
diocesi.
La
Conferenza episcopale del Venezuela in una lettera recentemente inviata al
Presidente Maduro ha chiesto di ritirare la convocazione di una Assemblea
nazionale costituente, riaprire il dialogo con l’opposizione e lavorare insieme
per cercare delle soluzioni e operare costruttivamente per una via d’uscita
pacifica, in grado di ridare speranza e futuro al Paese.
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