Nota è stata elaborata nei mesi di maggio e di giugno 2017 da un
Gruppo di lavoro coordinato dal Vicariato episcopale per la Cultura al fine di offrire
riflessioni e proposte operative all’intera cittadinanza e, in particolare, a quanti
hanno ruoli di responsabilità nell’amministrazione della Città.
SPIRITUALITA’
"La città non ha alcuna importanza politica;
non ha alcuna importanza militare (…) né topografica; ma è uno dei maggiori
centri spirituali del mondo cristiano e si colloca con Roma e Gerusalemme come
una delle città sacre alla cristianità”. (Arnaldo Fortini, lettera a Pio XII del
1943 per far dichiarare Assisi città aperta).
“A
questa Città guarda con particolare simpatia la Chiesa da tutte le regioni
del mondo”. (Benedetto XVI, Cattedrale di S. Rufino, 17 giugno 2007).
“Il
carisma di Francesco, unito a quello di Chiara, è privilegio della Chiesa
particolare e della Città e ne fa una comunità cui si guarda dal mondo intero.
La Seraphica Civitas, - qual è denominata sul gonfalone del Comune - è come un
santuario a cielo aperto”. (vescovo Domenico Sorrentino, lettera pastorale con
cui ha istituito il Santuario della Spogliazione).
E’ pertanto soprattutto il patrimonio
spirituale dei santi Francesco e Chiara che qualifica la peculiare identità e
che fa la “differenza” di Assisi nel mondo. Senza questa identità, essa non
sarebbe che una delle tante suggestive cittadine medievali di cui sono ricche l’Umbria
e le altre regioni.
E’
questo il genius loci che fa di Assisi un oriente spirituale per il mondo
intero ed è questo il carisma che può offrire ai suoi cittadini e a tutti i
visitatori, al di là delle personali convinzioni religiose e politiche, un
supplemento di orizzonte spirituale, culturale, etico ecc. “Se i cristiani
sentono questa identità legata alla propria fede, quanti non lo sono possono
quanto meno leggerla come un fattore storico e culturale. Un fattore, oltretutto,
dal quale la Città trae non poco del suo benessere”.
Tutto
ciò comporta il dovere di garantire, da parte di tutti, questa ineguagliabile
peculiarità contrastando anche quella sorta di mutilazione che si fa della
figura di s. Francesco, come rilevò Benedetto
XVI, “quando lo si tira in gioco come testimone di valori pur importanti,
apprezzati dall’odierna cultura, ma dimenticando che la scelta profonda,
potremmo dire il cuore della sua vita, è la scelta di Cristo”. IL DOCUMENTO INTEGRALE
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