Giovedì
29 giugno 2017 alle ore 18.00 presso la Sala della Spogliazione – P.zza
Vescovado, 3 – Assisi si terrà la presentazione del libro “Figlie di Iefte” di Giuseppina Bruscolotti - Cittadella
editrice, giugno 2017
Interverranno:
S.
E. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo
Tadino e moderatore dell’Istituto Teologico di Assisi
P. Giulio
Michelini, Docente di Sacra Scrittura all’Istituto Teologico di Assisi e predicatore
degli Esercizi spirituali a Papa Francesco
Giuseppina
Bruscolotti, autrice del libro
"Figlie
di Iefte” ed. Cittadella
Si
è soliti ritenere che l’Antico Testamento non tratti il tema della verginità
consacrata. Probabilmente questo è dovuto al fatto che in merito a tale
argomento siamo abituati ad usare un linguaggio istituzionale o giuridico.
Esaminando bene le pagine della Sacra Scrittura, veniamo a conoscenza del fatto
che la sequela del Signore interpella individualmente coinvolgendo tutta la
persona, anima e corpo. Ebbene, figure come Maria, sorella di Mosè, Elia,
Giovanni Battista, Paolo, … vivevano unicamente per il Signore e non si parla
di un loro congiungimento con un/una consorte. La relazione amorosa è
valorizzata e celebrata solennemente nel Cantico dei Cantici; il matrimonio è
di frequente additato come metafora dell’alleanza del Signore con il popolo
d’Israele e non mancano storie d’amore come quelle di Giacobbe e Rachele o di
Tobia e Sara. Tuttavia, alcuni personaggi biblici si distinguono per una
esclusiva relazione con il Signore e di essi non si fa menzione alcuna di
legami umani.
Le
religioni antiche contemplavano l’esistenza di donne addette al servizio
liturgico nei templi e in particolare -per la nostra cultura- nell’antica Roma
le note ‘vestali’ erano incaricate di alimentare il fuoco che simboleggiava la
città e rimanevano in uno stato di verginità fino ai trenta anni di vita e,
seconda la ‘testimonianza’ della letteratura classica, dalla loro costanza e
moralità dipendeva il bene della cittadinanza.
Ad
una lettura superficiale, potrebbe sembrare che l’Antico Testamento non
consideri questo stile di vita anche perché, nel linguaggio profetico, la
verginità è sinonimo di sterilità in riferimento all’Israele idolatra che non
genera alla fede perché ha abbandonato il suo Dio.
Il
presente lavoro ci dimostra invece che lo stile di vita vergine e casto per il
Signore è già trattato, anche se non in modo teologico, nell’esperienza di vita
di alcuni personaggi. In particolare qui viene esaminato l’episodio del ‘voto
di Iefte’ che, a prima vista, ha dell’assurdo, ma studiato a fondo e
confrontato con altre pagine della Sacra Scrittura trasmette un insegnamento
attuale e valido verso chi intende rispondere ‘si’ a collaborare attivamente
con il Signore per l’evangelizzazione. Attraverso l’uso del metodo storico
critico, l’analisi esegetica e lo studio della casistica del lessico, Figlie
di Iefte arriva a dedurre che la figlia di Iefte non è stata uccisa come
era la prassi delle popolazioni coeve ad Israele secondo la quale i padri
immolavano i figli facendoli passare per il fuoco, ma è stata offerta al
Signore. Anzi, lei stessa, dopo una struggente esitazione del padre, accetta di
offrirsi al Signore. E, poiché al termine della narrazione è specificato che non
aveva conosciuto uomo, la sua vita è stata quindi una dedizione totale al
Signore perché Iefte aveva specificato nel suo voto che la ‘vittima’ sarebbe
stata per il Signore, cioè sarebbe stata Sua proprietà. Ecco pertanto che la
figlia di Iefte è una sorta di ‘patrona’ di tanti uomini e donne che nel corso
della storia del giudaismo e del cristianesimo si sono donati al Signore.
Considerando che dal Concilio Vaticano II e con il beato Paolo VI la Chiesa e
il mondo hanno assistito al risveglio di tante vocazioni alla verginità
consacrata, Figlie di Iefte si propone a proposito come una lettura
edificante e chiarificatrice.
Giuseppina
Bruscolotti insegna Sacra Scrittura presso l'Istituto Teologico di Assisi.
Originaria di Massa Martana, vive per lo più a Roma dove anche insegna Sacra
Scrittura e Religione Cattolica. Nel 2015 ha pubblicato "Lo straniero ci
soccorre. Per un'adeguata lettura del pensiero ebraico-cristiano in merito alle
relazioni con gli stranieri" ; scrive articoli di carattere scientifico su
alcune riviste e il Commento al Vangelo della Domenica sul settimanale La Voce.
Tiene conferenze bibliche. Organizza attività liturgiche e caritative con gli
studenti romani.
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