Un
evento, posto al centro delle attività capitolari, ha reso questa quarta
giornata di Capitolo davvero speciale per tutta la Provincia Serafica dei Frati
Minori dell’Umbria. Il Ministro provinciale, p. Claudio Durighetto, ha
formulato – al termine della santa messa presieduta dal Vescovo di
Orvieto-Todi, S.E. Mons. Benedetto Tuzia, alle 12 nella chiesa
conventuale di Montesanto – l’atto ufficiale di Consacrazione della
Provincia al Cuore Immacolato di Maria.
P.
Claudio, all’inizio della celebrazione, aveva salutato il Vescovo, Pastore
della Chiesa in cui si sta celebrando il Capitolo provinciale intermedio,
chiedendogli di accogliere l’atto di affidamento a Maria, perché «tutta la
Provincia possa dire, come San Giovanni Paolo II, “totus tuus” a colei
che è corredentrice e mediatrice, già Regina dell’Ordine dei Minori». Il
Vescovo, da parte sua, ha espresso apprezzamento e affetto per i luoghi, come
Montesanto e La Spineta, segnati dal passaggio di Francesco d’Assisi e – lungo
i secoli – dai francescani. Poi, durante la messa ha pronunciato l’omelia di
cui riportiamo alcuni passaggi:
«Siamo
qui per poter rispondere alle suggestioni e alle pressioni che lo Spirito opera
in noi, lo stesso che ha accompagnato l’esperienza di Gesù ed in particolare il
suo inserimento nella nostra storia attraverso il grembo di Maria. La Vergine
di Nazareth è la piccola che sa celebrare la storia grande che Dio compie in
lei, indicando a noi come leggere la nostra personale storia, quella
dell’Ordine, della Chiesa e di ogni uomo: uno sguardo nuovo da cui scaturisce
lode e gratitudine.
Oggi
celebriamo la vostra consacrazione a Maria che, come ogni consacrazione, è una
consegna. Nello specifico, a lei che è esperta di consegna con quell’“eccomi”
con cui si rende completamente disponibile ad essere strumento nelle mani di
Dio. Ugualmente voi vi rendete disponibili a lasciarvi utilizzare da Dio per
ciò che Lui vorrà. Insieme a lei, e come lei con lo sguardo rivolto a Cristo,
possiate vivere la vostra consacrazione e il servizio nell’adempimento della
volontà del Padre.
Maria,
con la sua consacrazione a Dio, ci insegna a vivere la nostra consacrazione,
personale e comunitaria, con un cuore donato e fiducioso, e ad assumere uno
sguardo materno e premuroso sui nostri fratelli. In definitiva Maria ci
consegna sei parole sole, nelle quali è svelato tutto il senso di quanto
celebrate oggi: “fate tutto quello che vi dirà!”: “fate” la Parola, cioè
ascoltatela ed incarnatela».
Prima
della celebrazione eucaristica, la mattinata era trascorsa con un paio di
sessioni di lavoro dedicate all’ascolto di don Andrea Lonardo,
Direttore dell’Ufficio Catechistico e Servizio per il Catecumenato della
Diocesi di Roma, sul tema odierno: la pastorale ordinaria. Don
Andrea, parlando ai frati riuniti nel salone romanico del Convento di
Montesanto, ha subito dichiarato di non poter disgiungere la catechesi dal
primo annuncio: la prima, senza perdere la propria natura formativa, non può che
essere nello stesso tempo sempre un annuncio che si rinnova e si approfondisce.
Il vero annuncio, poi, quello con cui lo Spirito raggiunge il cuore dell’uomo,
nessuno può dire quando e come avviene: un momento che al momento sembra poco
significativo, potrà rivelarsi in seguito quello propizio.
Siamo
in un momento definito “drammatico” da don Andrea. Nella fede, però, questo
momento può essere “favorevolissimo”, a patto che la fede sia forte
innanzitutto in coloro che annunciano, richiamando così all’importanza di
essere adulti, nell’umanità e, appunto, nella fede. Diversi altri contenuti
sono stati esposti da don Andrea, anche con la proiezione di un breve
contributo video. Al termine della relazione c’è stato un tempo riservato al
confronto in aula, durante il quale i frati gli hanno rivolto tanta gratitudine
per i contenuti trasmessi e per la passione con cui sono stati riferiti, ma
anche domande sul catechismo, sui vari cammini prospettati, sulla possibilità
di rendere missionaria la pastorale ordinaria, sulla relazione personale del
pastore con i membri del Popolo di Dio come condizione previa all’annuncio, …
Il
pomeriggio è ripreso con i lavori in gruppi, nei quali i frati hanno potuto
confrontarsi su quanto ascoltato da don Andrea e su ciò che ritengono non possa
mancare nella pastorale ordinaria portata avanti nei conventi, nelle parrocchie
e nelle altre realtà che fanno riferimento alla Provincia. Ritornati in Aula,
al consueto riporto del lavoro di ciascun gruppo, è seguito un tempo di
confronto e chiarificazione che si è protratto fino alla chiusura della
giornata, ancora in preghiera con la recita del Vespro.
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