La
consueta Giornata regionale della Vita Consacrata in Umbria, che normalmente si
tiene al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, quest’anno –
ricorrendo l’VIII Centenario del Perdono di Assisi – si è celebrata a Santa Maria
degli Angeli.
Il
primo momento della Giornata, occasione di riflessione sul tema “Per una ‘teologia della donna’ nella
Chiesa: presupposti e prospettive”, si è svolto presso il
Centro Congressi della Domus Pacis.
Mons.
Domenico Cancian,
Vescovo di Città di Castello e Delegato CEU per la Vita Consacrata ed il Clero,
dando il benvenuto ai presenti, ha salutato con gioia il cardinale Gualtiero
Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, già Presidente CEU e da
qualche giorno nominato anche Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Al cardinale, accolto da un caloroso applauso dell’assemblea, mons. Cancian non
ha nascosto la letizia per la recente nomina, certo della sua consonanza con il
Santo Padre, in particolare nella vicinanza alla Chiesa Popolo di Dio, in tutte
le sue membra, oggi in special modo ai consacrati e alle consacrate
dell’Umbria.
Il card. Bassetti ha ribadito il desiderio, ora
in qualità di Presidente CEI, che tutta la Chiesa italiana cammini nella
sinodalità, secondo le indicazioni del Vaticano II. Il tema scelto per
l’odierna Giornata è stata occasione per ringraziare le donne e per offrire una
meditazione, attraverso la quale ha richiamato alcuni aspetti peculiari delle donne,
così come emergono dal Vangelo: il coraggio di seguire il Signore fino al
Calvario e l’attitudine al servizio che le ha rese discepole senza mire
carrieristiche. Subito dopo il cardinale, a differenza di quanto era previsto
dal programma, ha dovuto lasciare l’assemblea a causa di alcuni adempimenti
sopraggiunti in seguito alla nomina di tre giorni fa.
Riprendendo
la parola, mons. Cancian ha presentato il nuovo Presidente CISM dell’Umbria:
padre Matteo Siro, Ministro provinciale dei frati Minori Cappuccini
dell’Umbria, e la nuova Presidente USMI dell’Umbria: madre Andreilla Fioravanzo
delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto.
È
seguito il primo degli interventi previsti sul tema della Giornata: p. Gianni Cappelletto OFM Conv ne ha illustrata la dimensione
biblica, evidenziando come nel Testo Sacro uomo e donna sono comprensibili solo
in relazione l’uno all’altra. La relazione, dunque, e la reciprocità – che
Adamo trova solo in Eva – come chiavi bibliche di comprensione del tema e di
“umanizzazione” di ogni persona. P. Gianni ha fatto anche un riferimento ai
voti di obbedienza, povertà e castità, come vie aperte a tutti ma scelte dai
consacrati per mostrare la possibilità di “viversi in ordine”.
Il
secondo intervento, sulla dimensione ecclesiale del tema, è stato tenuto dalla dott.ssa Simona Segoloni, teologa: “la
nostra tradizione è segnata da una criticità nella comprensione del femminile
nella Chiesa, anche se nei Testi Sacri la questione sembra molto chiara.
Bisogna cogliere l’identità della donna semplicemente in base al discepolato e
non ad un ruolo o ad una funzionalità. Uomo e donna devono stare di fronte alla
pari, da fratelli e sorelle, altrimenti tanto l’esperienza maschile quanto
quella femminile sono destinate a rimanere parziali e … quando il Vangelo si
trasmette parzialmente rischia di scadere nell’eresia!”
Il
terzo e ultimo intervento della mattinata l’ha tenuto suor Elisa Kidané, comboniana e giornalista,
che ha suggerito di “non definire una teologia della donna ma di arricchire
l’unica teologia donandole la lettura possibile con gli occhi e con il cuore
delle donne. È evidente che ci sono segni misogini in tutte le religioni, anche
in quella cristiana. Ma, la vita consacrata è il luogo teologico nel quale la
donna consacrata ha una opportunità straordinaria per forgiare e costruire una
nuova visione del ruolo della donna”.
Terminata
la Tavola rotonda, i consacrati hanno compiuto un pellegrinaggio simbolico
dalla Domus Pacis verso la Porziuncola per lucrare l’Indulgenza concessa a San
Francesco 800 anni fa. Nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli mons.
Domenico Cancian ha presieduto la celebrazione eucaristica introducendo l’omelia con
questo invito: “il dolore del parto e la gioia per il figlio dato alla luce
sono i due momenti della dinamica pasquale che ben conosce la partoriente e che
tutti i Consacrati sono chiamati a vivere oggi nel mondo”. “L’esperienza dei
credenti, ed in particolare dei Consacrati, dev’essere quella di una ‘tristezza
trasformata in gioia’: la gioia dell’incontro con il Dio vivo … questo è in
fondo – ha ricordato il vescovo – il Paradiso. In questo tempo che ci avvicina
alla solenne celebrazione dell’Ascensione del Signore – ha proseguito Cancian
–, anche noi siamo chiamati a seguire Cristo in quel movimento che ha portato
il Figlio ad uscire dal Padre per poi tornarvi perché anche noi possiamo
essere, con Lui, Uno”.
|