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  20/04/2017 17:01

LE ATTESE DELLA POVERA GENTE. LA RIFLESSIONE DEL CARDINALE ARCIVESCOVO GUALTIERO BASSETTI, IN OCCASIONE DELL’ULTIMO RAPPORTO ISTAT SULLA POVERTà IN ITALIA, PUBBLICATA DA IL SETTIMANALE DE «L’OSSERVATORE ROMANO»


www.osservatoreromano.va , in occasione dell’ultimo rapporto Istat sulla povertà in Italia che prende in esame i dati relativi al 2015. Le povertà relazionali, mimetizzate e degli ultimi della società. Una strisciante e subdola guerra tra poveri. La logica del capro espiatorio o della vittima sacrificale … da rigettare con decisione. Saper declinare il pane e la grazia. Avviandosi alla conclusione il cardinale Bassetti parla di «sfida del futuro», che «non consiste nell’evocare paure ataviche e nel costruire nuovi ghetti, ma al contrario di saper rispondere, con carità e creatività, a quelle che Giorgio La Pira definì «le attese della povera gente». C’è ovviamente una diversità sociale rispetto al tempo in cui scriveva il sindaco di Firenze: l’esistenza di una società multietnica caratterizzata da un diffuso pluralismo religioso. Tuttavia, oggi, come allora, le attese sono sempre le stesse: avere del cibo, una casa, un lavoro, un luogo in cui pregare. Ovvero saper coniugare l’immancabile sete d’infinito di ogni persona, con la dignità incalpestabile di ogni essere umano. In poche parole: saper declinare il pane e la grazia».



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