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  24/03/2017 11:38


Per amore del mio popolo. In ricordo del martirio di don Giuseppe Diana. Le organizzazioni malavitose sono «un cancro mortale per gli italiani e non un malessere con il quale convivere». Il cardinale Gualtiero Bassetti su Il Settimanale de «L’Osservatore Romano».



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Don Giuseppe Diana è stato «un giovane sacerdote; un figlio di Dio pieno di zelo e ardore; senza dubbio un martire dei nostri giorni». Utilizza queste parole il cardinale arcivescovo di Perugia – Città della Pieve Gualtiero Bassetti per ricordare la figura del sacerdote campano ucciso dalla Camorra il 19 marzo del 1994, a Casal di Principe, nel suo articolo dal titolo «Per amore del mio popolo» pubblicato nella sua rubrica sul Il Settimanale de «L’Osservatore Romano», in edicola da ieri 23 marzo e consultabile su http://www.osservatoreromano.va/vaticanresources/pdf/ITA_2017_012_2303.pdf.

         «Ho avuto l’onore di andare in pellegrinaggio sulla sua tomba l’anno scorso – ricorda il presule perugino – e ho toccato con mano e con il cuore una di quelle periferie tante volte evocate da Papa Francesco». Un pellegrinaggio nella Terra dei fuochi i cui luoghi sono «abusati senza pietà da criminali senza dignità». «Criminali “al quadrato”» li definisce Bassetti «perché prima devastano quella Terra che ci è stata donata» e poi «perché tolgono la vita a tutti coloro che osano rifiutarsi di abbassare lo sguardo verso le loro prepotenze». Ma don Diana «non solo non ha abbassato lo sguardo ma ha alzato gli occhi al cielo e non ha mai dismesso il coraggio della denuncia sociale ispirata dal Vangelo».

Bassetti ricorda le parole della lettera, intitolata Per amore del mio popolo, scritta da don Diana nel 1991 con la quale aveva denunciato il sistema malavitoso che regnava nella sua diocesi. Queste parole, «ancora oggi attualissime», sono diventate «vita vissuta, azione concreta nell’esistenza di don Diana» che lo hanno portato «fino alla testimonianza estrema: il martirio». Un martirio che oggi parla «alle giovani generazioni» e soprattutto a questo «stupendo e complesso paese che è l’Italia».

Per questi motivi, conclude con forza Bassetti, «bisogna dirlo con chiarezza e senza tentennamenti: le organizzazioni malavitose rappresentano un cancro mortale per gli italiani e non un malessere con il quale convivere. Un concetto forse banale ma che va ribadito con semplicità usando le parole di don Diana. Bisogna combattere contro tutte le mafie per amore del mio popolo». 





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