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  23/03/2017 13:06


Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, Caritas rilancia l’attenzione su siccità e crisi alimentare che colpiscono milioni persone in Africa



Mente si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, continuano incessanti gli appelli delle agenzie internazionali e delle Chiese africane per la gravissima crisi alimentare che sta investendo diversi paesi del continente a causa di conflitti localizzati, siccità e volatilità dei prezzi del cibo. Dopo il Sud Sudan anche in Somalia è stato dichiarato lo stato di carestia, che vuol dire rischio di morte per fame. Se in questi due paesi - insieme alla parte Nord occidentale della Nigeria - ci sono le situazioni più gravi, la crisi investe anche altre zone del Corno d’Africa, dell’Africa orientale e meridionale.
La rete Caritas in Africa da mesi sta potenziando gli interventi per la sicurezza alimentare delle comunità con particolare attenzione alla fasce più vulnerabili (minori, donne, malati), ma l’entità dei bisogni è tale da richiedere con urgenza un impegno ulteriore e una solidarietà internazionale che purtroppo sino ad ora non è stata sufficiente.
“In questo momento è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti”. È l’accorato appello di papa Francesco all’Angelus dello scorso 20 febbraio che Caritas rilancia con forza, per evitare che si resti indifferenti davanti a questa drammatica crisi e si ripeta quanto accadde nel 2011, quando morirono per fame 250.000 persone.
“Proprio per evitare che simili situazioni si ripresentino ciclicamente – sottolinea don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana - è indispensabile che, accanto alla risposta umanitaria, vi sia un impegno ad agire sulle cause della crisi: guerre, erosione dell’ambiente, cambiamento climatico, politiche economiche a vantaggio delle grandi corporazioni e a svantaggio dei piccoli agricoltori e delle comunità rurali”.
Caritas Italiana, grazie alla solidarietà di singole persone e comunità e i contributi della CEI per il Sud Sudan dai fondi dell’8x1000, ha già stanziato oltre un milione di euro a sostegno di interventi in molti dei paesi colpiti. Le azioni principali riguardano: distribuzione di cibo, rifornimento di acqua, assistenza ai malati, soprattutto a quanti sono debilitati dalla malnutrizione, distribuzione di kit di emergenza, sostegno ad attività produttive, attività di promozione della pace. Particolare attenzione viene dedicata al rafforzamento della capacità di risposta e adattamento della comunità colpite dalla crisi. I paesi d’intervento sono quelli della regione del Corno d’Africa, compresi Kenya e Etiopia, il Sud Sudan, il Sudan (Darfur e Monti Nuba), il Madagascar, il Malawi, lo Zimbabwe, la Nigeria, il Burundi, ed altri paesi come la Repubblica Democratica del Congo, l’Uganda, il Rwanda, la Tanzania che accolgono profughi sud sudanesi e burundesi.
Le necessità purtroppo crescono costantemente e per questo Caritas Italiana rilancia un appello alla solidarietà concreta a fianco dei fratelli e le sorelle colpite da questa tragedia per continuare a rispondere ai bisogni immediati e per avviare attività di prevenzione.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o on line sul sito www.caritas.it, o bonifico bancario (causale “Africa/carestia”) tramite
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
• Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119




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