«Iniziamo questa sera
una Quaresima segnata dal terremoto e dai disagi che comporta per tutti.
Sforziamoci, con l’aiuto di Dio, di non ridurci a subire questa sofferenza, ma
di riuscire ad offrirla nella fede perché diventi occasione di maturazione
umana e cristiana». È un passaggio dell’omelia che l’arcivescovo di
Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha tenuto la sera di 1° marzo nella
Cattedrale di Spoleto durante la Messa del mercoledì delle Ceneri che segna
l’avvio della Quaresima, ossia i cinquanta giorni che separano dalla Pasqua di
Resurrezione di Cristo. «Quando tutto vacilla – ha proseguito il Presule - si
scoprono le cose veramente preziose, quelle che non crollano e sulle quali
appoggiare la vita come su un fondamento solido. Si scopre il valore dell’unità
familiare, dell’innocenza dei bambini, della vitalità dei giovani, della
sapienza degli anziani. Si scopre il valore della preghiera e l’importanza
della presenza di Dio in mezzo a noi, anche con il segno delle tante chiese che
punteggiano le nostre strade e le nostre piazze».
Nel tempo di
Quaresima la Chiesa propone il digiuno, «una preziosa occasione – ha detto
mons. Boccardo - per ritrovare il senso della vita, per gustare l'incontro con
il Signore, per vivere in uno stile fraterno. Siamo stati educati ad osservare
delle regole a volte senza capirne pienamente il senso; ed ora siamo passati a
una vita senza regole in nome di una presunta libertà. Forse è giunto un tempo
nel quale non rifiutare il bene della tradizione cristiana ma viverlo con un
senso nuovo, pieno e bello. In concreto, non si tratta semplicemente di non
mangiare qualche cibo (esempio la carne il venerdì), oppure digiunare qualche
giorno alla settimana, ma di riscoprire del senso vero del digiuno nel tempo
che viviamo. Il digiuno è una via privilegiata per un rapporto autentico con
Dio e con gli altri. E trova senso se legato alla preghiera e alla carità: si
digiuna per la preghiera; e il frutto del digiuno è sempre la carità, la
condivisione (o restituzione) ai poveri». L’Arcivescovo ha poi invitato i
presenti a praticare in maniera creativa e concreta il digiuno durante il tempo
quaresimale: «Digiuniamo dalla dispersione della vita per vivere l'incontro con
il Signore nella preghiera; digiuniamo dall'essere ripiegati sui telefonini per
alzare lo sguardo verso chi ci sta accanto e ricominciare a comunicare con la
parola più che con gli sms o in chat; digiuniamo dallo spreco per custodire il
creato e per condividere i beni con chi ne è privo; digiuniamo dalle troppe
parole (soprattutto dai giudizi) per vivere gesti concreti di carità;
digiuniamo dall'essere ripiegati sul nostro "io" per prenderci cura
di chi il Signore ci fa incontrare; digiuniamo dai vizi per riscoprire la
bellezza delle virtù».
Per vivere in tempo di preparazione alla Pasqua con ferma fiducia e
generosa disposizione, per intraprendere un cammino di conversione della mente
e del cuore, per essere più degni di accogliere e vivere l’amore di Dio,
l’archidiocesi di Spoleto-Norcia propone un percorso di Lectio divina – Le prediche di Quaresima – tenuto
dall’arcivescovo Boccardo nei cinque martedì del periodo quaresimale alle 21,00
presso la palestra del Sacro Cuore a Spoleto. Si inizia martedì 7 marzo col
tema “Tesori nei campi, pietre lungo la via”. Poi: Martedì 14
marzo, “Neanch'io ti condanno”; martedì 21 marzo, “Ricominciare dalle
ferite”, martedì 28 marzo, “Chiamati a qualcosa di più”, martedì 4
aprile, “Oggi sarai con me in paradiso”.
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