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  25/02/2017 08:51


Perugia: Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura accolto da una moltitudine di persone alla Sala dei Notari. Occasione l’incontro di approfondimento del passo evangelico del “Discorso della Montagna” promosso dal Settore Apostolato Biblico (SAB).



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La presenza a Perugia del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha richiamato centinaia di persone la sera del 24 febbraio pur con una pioggia a tratti battente. La suggestiva Sala dei Notari del Palazzo comunale dei Priori, dove si è tenuto l’incontro con l’illustre ospite promosso dal Settore Apostolato Biblico (SAB) dell’Archidiocesi, un significativo approfondimento del passo evangelico del “Discorso della Montagna”, non è riuscita a contenere tutti i convenuti (molte persone sono rimaste fuori). Questa foltissima partecipazione è stata quasi un richiamo alla scena di quella «moltitudine di gente» radunata ad ascoltare Gesù, di cui parlano gli evangelisti Matteo e Luca. La presenza non solo di credenti di varie confessioni cristiane e di altre religioni, ma anche di “lontani” o alla ricerca di Dio, testimonia la “sete di felicità” dell’uomo. Una felicità, che è libertà, da raggiungere nel mettere in pratica nella quotidianità della vita le “Beatitudini” che aprono il“Discorso della Montagna”.

 

La Sala dei Notari e i due dipinti “scenografici”.

          A sottolineare l’importanza del luogo scelto per l’attesa lectiodel cardinale Ravasi incentrata sulle“Beatitudini”, sono stati il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e il francescano padre Giulio Michelini, responsabile del SAB. «Ci troviamo in un luogo nel quale si incrociano tanti carismi», hanno evidenziato, e dove «da secoli la comunità civile e quella ecclesiale si incontrano e spesso confluiscono, come è rappresentato nella sua ricca iconografia… In questa sala, oltre agli stemmi dei podestà, si sono resti di antichi affreschi con soggetti diversi e complementari, tratti da leggende e favole di Esopo e dalle storie della Bibbia, a testimonianza di come il mondo classico pagano e quello religioso siano intrecciati nella cultura di questa terra».

          A fare quasi da “scenografia” e da richiamo alla lectio del presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura sono stati due dipinti del medico e artista perugino Lorenzo Fonda, che ha lavorato per tanti Istituti italiani di cultura in Europa, Medio Oriente, America e Australia e ultimamente ha realizzato una grande pala d’altare per la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a San Pietroburgo. I due dipinti esposti nella Sala dei Notari sono una Deposizione e unaUmanità ferita. I primo «si può anche denominare Il soccorso – ha spiegato padre Michelini –, la pietà di coloro che amano il prossimo, cioè i misericordiosi e gli operatori di pace che si caricano delle sofferenze altrui». Il secondo dipinto raffigura i «volti di gente afflitta e sullo sfondo il volto di Cristo: anch’esso ci richiama ad una beatitudine: beati i perseguitati, beati quelli che soffrono per la giustizia».

 

Introduzione al tema e presentazione della finalità del SAB. 

Il cardinale Bassetti e padre Michelini hanno poi introdotto il tema dell’incontro e presentato il SAB. L’arcivescovo di Perugia ha ricordato che «Gesù sulla montagna ci richiama al nucleo di noi stessi e alla misura più abbondante della nostra vita, all’essenziale, alla povertà ricca di Dio, alla descrizione, all’amore incondizionato, portato all’estremo, al di là delle barriere che paradossalmente, mentre cerchiamo il piacere, ci separano dalla vera felicità. Il tratto forse più interessante e sconvolgente dell’intero “Discorso” è quello delle“Beatitudini” da Gesù pronunciate in maniera radicalmente nuova». Il cardinale si è soffermato anche sul SAB, una nuova realtà dell’Ufficio catechistico diocesano istituita dallo stesso presule lo scorso dicembre, che «offre a tutti la possibilità dell’incontro con la Parola di Dio per gustarne intera la profondità e la dolcezza». Padre Michelini, che all’incontro ha voluto accanto a sé don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, ha detto che il SAB «raccoglie non solo esperti, biblisti e teologi, sacerdoti e religiosi, ma soprattutto laici».

 




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