L’archidiocesi
di Spoleto-Norcia nell’anno pastorale in corso (2016-2017) sta celebrando
l’Assemblea Sinodale dal tema “Per una
Chiesa abitata dalla gioia del Vangelo”. È la
risposta della Chiesa di S. Benedetto da Norcia, di Santa Rita da Cascia, di S.
Ponziano e di S. Chiara da Montefalco, una Chiesa profondamente ferita dal
terremoto che dal 24 agosto scorso ha sconvolto l’Italia centrale, all’invito
che papa Francesco ha lanciato al convegno ecclesiale di Firenze il 10 novembre
2015: «...in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni Diocesi e
circoscrizione, in ogni Regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un
approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e
per attuare le sue disposizioni....Sono sicuro della vostra capacità di
mettervi in movimento creativo per concretizzare questo studio. Ne sono sicuro
perché siete una Chiesa adulta, antichissima nella fede, solida nelle radici e
ampia nei frutti. Perciò siate creativi nell’esprimere quel genio che i vostri
grandi, da Dante a Michelangelo, hanno espresso in maniera ineguagliabile.
Credete al genio del cristianesimo italiano, che non è patrimonio né di singoli
né di una élite, ma della comunità, del popolo di questo straordinario Paese».
I Delegati sono 160, rappresentanti di tutte le istanze della
Diocesi. L’Assemblea è presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo e si svolge
a Cannaiola di Trevi, là dove il beato Pietro Bonilli nel 1888 ha fondato le
Suore della Sacra Famiglia di Spoleto. Le sessioni saranno quattro, due sono
già state celebrate, e alla fine un documento raccoglierà i risutlati dei lavori
e definirà le linee di azione per l’annuncio del Vangelo nella diocesi di
Spoleto-Norcia. I Delegati sono suddivisi in quindici gruppi (ognuno è
contraddistinto dal nome di un Santo o di un Beato della Diocesi) e sono
coordinati da un animatore e un segretario. «L’Assemblea – afferma
l’arcivescovo Boccardo - vuole essere uno sguardo amoroso rivolto alla nostra Chiesa;
uno sguardo non ansioso, rassegnato o ingenuo, ma coraggioso e capace di
guardare al futuro. Come
in famiglia, ci sediamo attorno ad un tavolo per raccontarci il cammino fatto
finora dalle comunità parrocchiali, ma soprattutto per vedere cosa si potrebbe
fare in futuro. Dobbiamo essere consapevoli che stiamo svolgendo un servizio
prezioso e ricchissimo dove, nell’ascolto reciproco e senza giudizio, tentiamo
di individuare il vero bene per la Diocesi. Siamo allora chiamati a riflettere
sull’appartenenza a questa Chiesa di Spoleto-Norcia, piena di rughe e che a
volte delude, alla quale però vogliamo bene e della quale siamo figli. Il suo
volto sarà più bello tanto più sarà intenso l’impegno di ciascuno di noi per
essa».
La prima sessione è stata celebrata il 3 e 4 dicembre e i
Delegati hanno riflettuto e avanzato proposte sul tema “Per una Chiesa in ascolto: riscoprire il fondamento”, suddiviso in cinque
aspetti: “Consolidare e diffondere la Lectio divina”, “Valutare lo spessore
della fede delle nostre comunità”, “Riqualificare l’omelia”, “Ripensare i
percorsi di educazione alla fede delle nuove generazioni”, “Individuare un
linguaggio nuovo per dialogare con tutti”.
La seconda sessione, invece, si è tenuta sabato 18 e domenica 19 febbraio. I Delegati si sono confrontati sul
tema “Per una Chiesa in comunione:
rafforzare il senso di appartenenza”, suddiviso in quattro aspetti: “La
nostra identità”; “Mettere l’Eucaristia al centro della vita ecclesiale”;
“Riproporre il valore della domenica, coltivare e rafforzare le relazioni”;
“Favorire la corresponsabilità”.
|