Tanta
solidarietà dalla Val di Susa, Chiesa di origine dell’arcivescovo Renato
Boccardo, alle popolazioni della Valnerina ferite dai terremoti che dallo
scorso 24 agosto hanno interessato l’Italia centrale. Dall’11 al 14 febbraio
una delegazione di Ancarano di Norcia, accompagnata dall’Arcivescovo e dal
parroco dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci don Luciano Avenati, è stata a S.
Ambrogio di Torino (paese natale di mons. Boccardo, ndr) per suggellare un gemellaggio tra le due comunità. Lo scorso
22 gennaio, per la festa di S. Antonio Abate, alcuni rappresentati del paese
piemontese erano stati accolti ad Ancarano. Domenica 12
febbraio nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio di Torino c’è stata una
solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Susa mons.
Alfonso Badini Confalonieri e concelebrata da mons. Renato Boccardo, da don
Luciano Avenati e dal parroco locale don Romeo Zuppa. Moltissimi i fedeli
presenti, tra cui il sindaco Dario Fracchia. «Seguiamo con
apprensione e dolore – ha detto don Zuppa all’inizio della Messa – le vicende
del terremoto, che coinvolge anche il “nostro” don Renato. Subito la Chiesa di
Susa si è mossa: Vescovo, clero e fedeli. Tanta generosità è fiorita in tutta
la Valle. Grazie alla Coldiretti e ai produttori di latte, poi, molti
imprenditori agricoli si sono fatti vicini in vario modo a quelli della
Valnerina. Abbiamo cercato di versare un po’ di olio di consolazione sulle vostre
ferite. Apprezziamo la vostra serenità e il vostro coraggio – ha concluso il
sacerdote rivolto alla delegazione di Ancarano – e sappiate che vi vogliamo
bene e continueremo a starvi vicino, con la preghiera e con aiuti materiali».
L’arcivescovo Boccardo, dinanzi ai suoi compaesani e nella chiesa dove è stato
ordinato diacono e sacerdote, ha ringraziato l’intera Diocesi segusina: «Tanta
solidarietà c’è giunta da queste valli; è proprio bello sapere che non si è
soli nei momenti difficili. L’olio della consolazione, che ha ricordato don
Romeo parlando degli aiuti raccolti, farà cicatrizzare prima le ferite. Grazie
per la vostra bontà». Il giorno seguente, la sera di lunedì 13 febbraio, c’è
stato un incontro con la popolazione nella sala del Consiglio Comunale, dove
mons. Boccardo ha illustrato la situazione della Valnerina, mostrando diverse
immagini dei danni causati dal terremoto. Andando nel
concreto, nella Val di Susa, per ora, sono stati raccolti 137.680 euro così
ripartiti: 50.000 provengono direttamente dalla Diocesi, 76.680 da una raccolta
promossa dal settimanale diocesano “La
Valsusa” (raccolta che prosegue), 5.500
dalla Coldiretti di Druento, 5.500 dai produttori di latte. L’Arcivescovo ha
illustrato ai presenti come saranno utilizzati i soldi: «Le due somme maggiori
(50.000 più, ad oggi, 76.680) intendo destinarle all’Associazione “Tutti i colori del mondo” di Norcia.
Alcuni anni fa la Diocesi – ha spiegato il Presule – ha affidato un edificio di
sua proprietà (adiacente la chiesa di S. Agostino, ndr) a dei genitori che desideravano assicurare un luogo di vita
adatto ai loro figli con disabilità fisica o mentale. Vi avevano realizzato un
centro diurno, in attesa di allestire anche qualche camera per una accoglienza
più stabile. Ora tutto l’immobile è inagibile ed occorre provvedere ad ingenti
lavori di messa in sicurezza, che si aggirano intorno ai 400.000 euro». Il
restante, ossia 11.000 euro, verrà devoluto a due famiglie di
agricoltori-allevatori della Valle Campiana e di Norcia in difficoltà,
individuate da don Luciano Avenati. Saranno gli stessi soggetti promotori delle
raccolte a consegnare, al momento opportuno, i soldi.
La
delegazione di Ancarano è tornata dalla Val Susa ricca di nuove relazioni umane
e grata per gli aiuti ricevuti, segno di una grande generosità delle persone.
Una nota di curiosità: gli allevatori della Val Susa hanno consegnato agli
ancaranesi una coppia di conigli, un piccolo simbolo per auspicare una veloce ri-fioritura
dell’agricoltura in Valnerina.
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