Si
rinnova la promessa d’amore dei fidanzati, provenienti da tutta
Italia, nella basilica di San Valentino. Una promessa d’amore che
hanno pronunciato circa 120 coppie di fidanzati domenica 12 febbraio,
nella solenne celebrazione presieduta dal vescovo di
Terni-Narni-Amelia, padre Giuseppe Piemontese. Una cerimonia che
suggella ancora di più il legame tra san Valentino e i fidanzati che
diranno il loro “sì” entro l’anno, con la testimonianza di un
Santo che parla di amore fedele e paziente, un amore attento,
generoso e rispettoso, che è patrono dell’amore sponsale e della
famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio. Oltre
alle tante coppie ternane che hanno partecipato alla celebrazione,
nutrita è la presenza di coppie provenienti da fuori provincia che
hanno dato la loro adesione alla “Festa della Promessa” e che
provengono da ogni parte d’Italia: Roma e provincia, Viterbo,
Perugia, Ancona, Milano, Teramo, dalla Puglia, Campania,
Toscana. «Avete fatto un pellegrinaggio fino a qui, per
promettere solennemente di amarvi con serietà con fedeltà – ha
detto il vescovo ai fidanzati – in vista di un momento in cui
stabilire per sempre il vostro rapporto di amore e per invocare la
protezione di san Valentino sul vostro amore, ma anche per proclamare
alla Chiesa e al mondo che il vostro progetto di amore lo avete
accolto come dono di Dio. Avete intuito, scoperto un amore grande, la
preziosità di una persona che amate e che vi ama. Vorreste giurarvi
amore eterno, ma sapete che tale impegno va assunto gradualmente.
Oggi avviate ufficialmente davanti a Dio, a san Valentino, alla
comunità ecclesiale e civile il percorso serio e fermo di realizzare
il progetto di amore, che Dio ha posto nel vostro cuore». Tantissime
coppie, più o meno giovani, con le loro storie di vita che legano la
loro promessa di amore a san Valentino; tra loro coppie miste di
italiani e straniere e alcuni con neonati nella carrozzina che hanno
portato con loro alla promessa di matrimonio.
«Il
fidanzamento è il periodo di prova, dello scegliersi, si cresce
nella vita dell’amore ma anche nella vita cristiana, nella
prospettiva dell’amore coniugale. – ha aggiunto il vescovo –
Nel fidanzamento si pongono le basi solide per una convivenza
economicamente sostenibile. Purtroppo questo è un aspetto
preponderante nella società che non pone i giovani in condizione di
poter vivere nella freschezza della giovinezza un rapporto totale,
definitivo, stabile e per sempre. Siete qui oggi per dire grazie al
Signore e per un rilancio del vostro rapporto e noi siamo qui come
chiesa a sostenere i vostri progetti e propositi e a confidare
nell’aiuto di Dio per intercessione di San Valentino, perché il
vostro amore sia fecondo e stabile. Un rapporto di amore e fedeltà
che va custodito, protetto e arricchito giorno dopo giorno imparando
a conoscervi, ad accogliere le vostre diversità di carattere e di
gusti, a trasformare le incomprensioni e i dispiaceri in opportunità
di crescita e di amore, con la consapevolezza della ricchezza e
delicatezza del vostro amore, che va custodito, protetto. Non siate
superficiali nel proteggere, rinnovare e custodire l’amore
altrimenti si perde, occorre essere artigiani del proprio amore
altrimenti diventa evanescente, e questo siete chiamati a farlo da
cristiani, da battezzati.
Il
cristiano è prima di tutto il discepolo di Gesù, non colui che
osserva delle norme morali o religiose o che segue i criteri mondani
correnti del benessere, del successo o del potere. Conquistati da
Gesù, Chiamati da Lui, innamorati di Gesù i cristiani seguono la
via e lo stile del Maestro, che conduce a Dio Padre, indica percorsi
di felicità. E per voi è un percorso da fare insieme, mano nella
mano, in una relazione a due, nella quale è presente Gesù come alle
nozze di Cana, che si allarga ed estende alle vostre rispettive
famiglie, alla comunità ecclesiale, alla parrocchia. L’amore, che
avvertite prepotente nel vostro cuore, è il motore del vostro
rapportarvi, portare i pesi gli uni degli altri e del servizio del
prossimo, secondo i disegni di Dio. Il rischio inavvertito da parte
di tutti noi è che le arrabbiature, l’ira, le ingiurie, le parole
in libertà demoliscano l’amore, mattone per mattone, fino a
portare al crollo, all’uccisione dell’amore, alla morte
conclusione e fine di una relazione senza sapere perché. I discepoli
del Signore costruiscono la vita non la demoliscono né con gesti
gravissimi ma nemmeno con quei gesti che avvertiamo in maniera
superficiale che sono offese che possono sembrarci secondarie ma che
possono demolire l’amore. Per questo le nostre parole vogliono
sempre essere di rispetto. Occorre sempre essere ponti di
riconciliazione e di verità. Papa Francesco ricorda che “Le crisi
coniugali frequentemente si affrontano “in modo sbrigativo e senza
il coraggio della pazienza, della verifica, del perdono reciproco,
della riconciliazione e anche del sacrificio. I fallimenti danno,
così, origine a nuove relazioni, nuove coppie, nuove unioni e nuovi
matrimoni, creando situazioni famigliari complesse e problematiche
per la scelta cristiana”». «Alla ricerca della vostra identità
di coppia in relazione – ha concluso il vescovo – con un progetto
di felicità, oggi Gesù vi suggerisce la bussola della Parola di
Dio, che è luce ai nostri passi e segreto del successo. Come
discepoli del Signore, cercate nella preghiera, nei sacramenti, nella
confessione, nella a S. Messa la forza per affrontare e superare ogni
tentazione di tradimento, di divisione e di impoverimento. Oggi san
Valentino prega per voi, vi benedice e vi accompagna nel vostro
progetto entusiasmante di fidanzamento ed amore, suggellato dalla
promessa davanti a Lui e a Dio». Al termine della celebrazione
alle coppie di fidanzati è stata donata la pergamena ricordo della
manifestazione.
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