«Non
voglio trovarmi nelle condizioni in cui si trovò a Perugia, più di un secolo e
mezzo fa, il cardinale Gioacchino Pecci (il futuro papa Leone XIII, n.d.r.) con
un anziano che lo trovarono in piazza morto di freddo, come un uccellino… Il
mio predecessore disse “basta!” e fece sorgere la realtà diocesana di
“Fontenuovo” (oggi Residenza protetta per anziani, n.d.r.)». A dirlo è stato il
cardinale Gualtiero Bassetti all’incontro con cinquanta membri di associazioni
ed organismi di volontariato di ispirazione sia cristiana che laica, tenutosi
in arcivescovado nel giorno della solennità del santo patrono Costanzo (29
gennaio).
E’
stato un incontro di verifica e prosieguo dell’opera di accoglienza-assistenza
rivolta, in questo gelido inverno, a una quarantina di persone che vivono nel
centro storico. Il freddo intenso dei giorni scorsi non ha aggravato solo
l’emergenza nelle zone terremotate dell’Italia centrale, Umbria inclusa, ma ne
ha generato un’altra, che vede “protagoniste” persone prive di un tetto dove
ripararsi di notte. A seguito dell’indisponibilità di idonee strutture
pubbliche e private a offrire un servizio a queste persone - che hanno chiesto
aiuto al cardinale Bassetti -, le stesse, nelle ultime due settimane, sono
state ospitate prima nella sala “San Francesco” dell’arcivescovado e poi nel
complesso dell’antica chiesa di San Giovannino, sede dell’Associazione culturale
“Beata Colomba da Rieti”. Per loro si è attivata subito una “rete di
solidarietà” da parte di diverse associazioni di volontariato, i cui membri, a
turno, hanno “vegliato” sugli ospiti della “Beata Colomba”. «Un’esperienza che
ci ha arricchito e ci vede uniti in quest’opera di assistenza – hanno
commentato gli stessi volontari –, quando non poche volte andiamo in “ordine
sparso”. Si lavora in maniera sinergica per offrire non solo assistenza
socio-sanitaria e un luogo caldo e dignitoso dove poter dormire, ma anche il
calore di una famiglia».
All’incontro
è intervenuta l’assessore alle Politiche sociali del Comune, Eddi Cicchi, che
ha parlato di una maggiore presa di coscienza a Perugia della presenza di
persone in particolari situazioni di disagio da aiutare anche con il
coinvolgimento dei cittadini. L’assessore non ha fatto mancare la sua
collaborazione e disponibilità a studiare possibili soluzioni a questa
emergenza, che sin da subito è stata affrontata insieme al Pronto
intervento sociale del Comune. L’Ente locale e la Curia si sono impegnati a
individuare una struttura più idonea a questo tipo di accoglienza che prosegue,
per i mesi invernali, nei locali messi a disposizione dell’Associazione “Beata
Colomba”. Una realtà culturale del capoluogo umbro che tiene vivi il culto e la
memoria storica di una grande figura di santità vissuta tra il XV e il XVI
secolo, conosciuta anche come la “Santa delle due città”, Rieti (dove nacque
550 anni fa) e Perugia (dove visse e morì nel 1501), il cui “messaggio sociale”
è sempre molto attuale.
Il
cardinale Bassetti, che in occasione della solennità del patrono san Costanzo
ha evidenziato “l’anima vera, operosa e solidale” di Perugia, ha ringraziato
quanti si sono prodigati in questo servizio rivolto a gente che vive ai margini
della comunità, dando disponibilità a proseguirlo. Il porporato ha anche
ricordato che «la nostra è una terra del volontariato e di generosità verso il
prossimo», dicendo, con voce ferma, «come Chiesa e come società civile non
possiamo non fare nulla per affrontare questa emergenza. Quando ci troviamo
dinanzi a persone che dormono per strada con temperature ben al disotto lo zero
termico, noi credenti, ma anche i non credenti, dobbiamo applicare la parabola
del “buon samaritano”. Quando si tratta di soccorrere il fratello che sta
soffrendo, non possiamo non provare quel senso di umanità di appartenenza alla
comunità che ci spinge a dire: “Faccio quello che è necessario per alleviare la
sofferenza del prossimo”. Tutti siamo chiamati a rimboccarci le maniche,
rinunciando anche a qualcosa, per salvare il più possibile delle vite umane. E’
il Signore che ci dona la possibilità di poter fare del bene mettendoci davanti
queste situazioni».
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