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Perugia, domenica 29 gennaio, si celebra la solennità di san Costanzo, vescovo
e martire, patrono della città e dell’Archidiocesi. In tutte le chiese, in
primis nella basilica intitolata a san Costanzo, “fondatore” della
comunità cristiana perugina (il suo martirio risale intorno all’anno 175 d.C.),
i fedeli si uniranno a quelli di tutta l’Umbria «in una preghiera corale che
invochi da Dio creatore dell’universo e datore di ogni bene il cessare dei
terremoti e un tempo di serenità per tanti fratelli e sorelle provati dalle
forze della natura». Lo scrive il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della
Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra, in una
“notificazione” della Ceu inviata alle seicento parrocchie della regione. I
Vescovi dell’Umbria dispongono che in tutte le messe celebrate il 29 gennaio
nelle chiese (parrocchiali, rettorie, oratori e cappelle) si innalzi al Cielo
una preghiera per le popolazioni terremotate, che chiede al Signore anche di
donare «unità e concordia alle famiglie e ai paesi, rendi solleciti e
determinanti quanti sono responsabili della ricostruzione».
«Il
protrarsi del sisma che tormenta da mesi la nostra regione – scrive il
cardinale Bassetti –, specialmente la Valnerina, sollecita la nostra
solidarietà e richiede la nostra preghiera. Sappiamo come da tempo nelle
diocesi, in modi diversi, si implori la misericordia e la provvidenza di Dio
perché venga in soccorso a quelle popolazioni e doni loro consolazione,
sicurezza e speranza». Nella stessa testimonianza di fede di san Costanzo la
«speranza cristiana» può essere attinta e attualizzata per trovare sostegno nel
difficile cammino dei nostri giorni.
La
solennità di san Costanzo, oltre a rinsaldare il legame ultrasecolare tra la
Perugia civile e quella religiosa e fare memoria delle antichissime origini
cristiane di questa città, vuole richiamare annualmente lo spirito con il quale
più di sette secoli fa si volle la “Luminaria” nella sera della vigilia della
festa (28 gennaio). E’ una processione di popolo di Dio, menzionata negli Statuti
comunali del XIV secolo, per “Salvaguardare ed accrescere la pace e la
tranquillità della città” ed oggi di tutto il mondo, essendo Perugia sempre più
multiculturale e multietnica.
E’
il terzo anno consecutivo che questa suggestiva processione, con sindaco,
arcivescovo ed altri rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del
capoluogo umbro, ha inizio dal palazzo comunale dei Priori (ore 17) per
concludersi nella basilica di San Costanzo, percorrendo la “via sacra” passando
davanti alla chiesa di Sant’Ercolano (l’altro patrono della città) e alle
basiliche di San Domenico e di San Pietro. Quest’anno la processione vedrà la
partecipazione delle rappresentanze dei Figuranti delle cinque Porte dei Rioni
di “Perugia 1416”, oltre ai Balestrieri di Assisi e agli Sbandieratori di
Gubbio.
Al
termine della “Luminaria”, nella basilica di San Costanzo (ore 18) saranno
celebrati i Primi Vespri solenni presieduti dal cardinale Gualtiero
Bassetti, animati dalla Corale della Polizia municipale, e sarà rinnovato
l’“Omaggio votivo del cero e dei doni al santo patrono” da parte del sindaco
Andrea Romizi.
La
solennità del Patrono di Perugia è preceduta, nella parrocchia di San Costanzo,
dal triduo di preparazione (25-26-27 gennaio, ore 17). La preghiera e la
predicazione sul tema “Testimoniare la fede con la misericordia”, in continuità
con il recente Giubileo, sono affidate ai tre neo sacerdoti diocesani don Marco
Briziarelli, don Simone Pascarosa e don Marco Pigoni.
Domenica
mattina 29 gennaio sono in calendario tre celebrazioni eucaristiche nella
basilica di San Costanzo, alle ore 8, 10 e 11.30. Quest’ultima sarà presieduta
dal vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti e trasmessa in diretta da «Umbria
Radio» per il programma “Domenica fuori porta” dedicato ad una realtà
parrocchiale umbra e al suo territorio, a cui il settimanale «La Voce» dedica
una pagina di approfondimento. Il pomeriggio (ore 18), nella cattedrale di San
Lorenzo, si terrà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale
Bassetti a conclusione della due-giorni di festeggiamenti civili e religiosi in
ricordo del patrono Costanzo.
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